Giovedì, 30 dicembre 2010 @05:19
Arrivati. Anche a NYC la neve e' cosi' alta che per strada ci sono bici, macchine e persino auto della polizia completamente sepolte da valanghe cittadine. C'e la neve anche sulla High Line, la passeggiata sopraelevata, in mezzo ai grattacieli, che e' il mio posto preferito al mondo dopo piazza Unita'. E sulla facciata del New Museum, disegnato da Sejima (ricordate? L'architetto giapponese, prima donna a dirigere la Biennale Architettura di Venezia, che ho intervistato) c'è un'installazione che sembra fatta apposta per me: una grande rosa, con le foglie quasi dorate, lunga metri. E ovviamente, anche li', un pochino di neve.
LISA | Domenica, 2 gennaio 2011 @19:31
MARI: il Buongiorno ricomincia il 10 gennaio! Per ora solo qualche Buonanotte...
mari | Domenica, 2 gennaio 2011 @17:29
quando ricominciano i 'buongiorno'? misento orfana!
Giusy | Sabato, 1 gennaio 2011 @14:27
Patri, grazie! mi piacciono tanto i fiori e ancor di più gli auguri fioriti, virtuali e non. Anche a te, un 2011 sereno e ricco di belle prospettive, tutte realizzate.
Pensieri | Sabato, 1 gennaio 2011 @12:51
tantissimi auguri di buon anno :)
patrizia fiorista | Venerdì, 31 dicembre 2010 @15:38
Strepitoso 2011 a tutte/i......
Ciao Giusy auguri fioriti
Patri
Sabrina | Giovedì, 30 dicembre 2010 @15:37
Hai ragione Lisa, quella che ho trovato io non è l'immagine dell'installazione di New York, ma di Basilea nel 2008. Chiedo scusa a tutti per la svista, l'ho cercata di corsa senza il tempo di leggere nulla, scusatemi.
LISA | Giovedì, 30 dicembre 2010 @15:12
Ecco la rosa sulla facciata del New Museum, che Sejima ha disegnato come scatole bianche impilate l'una sull'altra:
www.newmuseum.org/
mari | Giovedì, 30 dicembre 2010 @14:59
no cara GIUSY, il tuo commento a parer mio non è fuori posto, è doveroso.
comunque la rosa newyorchese è bella e grande, e la rosa Lisa speriamo si diverta.
buona fine a tuttiiii
Giusy | Giovedì, 30 dicembre 2010 @13:44
Ho preso confidenza con l'uso del computer, e Lisa mi ha aiutato, un pochino...Bella la rosa descritta da Lisa e concessa da Sabrina (grazie, Sabrina). Dev'essere stupenda NYC, ma mi permetto un "ma" sarà poi così stupendo quel paese, preso in toto e visto con gli occhi della povertà? Lo so; fuori posto per gli auguri di fine anno. Tanto li ho già fatti e sinceri e di cuore a tutte le frequentatrici del Blog.
rebecca | Giovedì, 30 dicembre 2010 @11:20
Grazie Lisa per queste Cronache americane! Per chi come me, non ha mai visto questo meraviglioso paese,le tue descrizioni ,brevi come tratti di pennello su una tela, fanno sognare ad occhi aperti!! Tanti auguri speciali.
Lele | Giovedì, 30 dicembre 2010 @08:35
Urrà!! Sono contenta che finalmente siete a New York. La mia città preferita. Neve sulla High Line....deve essere un paesaggio meraviglioso.
Ti mando un bacio oltreoceano.
Martedì, 28 dicembre 2010 @13:22
Pensavate fossi a NYC? Anch'io. In realta' io e il Consorte siamo bloccati da giorni a Boston dalla tempesta di neve, in una vecchia casa in un parco, e il vento soffia cosi' forte sulle finestre che sembra quasi la bora triestina. Spero di riuscire a ripartire presto, anche perche' ho mangiato tutta la clamchowder, la zuppa di panna e vongole, che gli amici bostoniani avevano in frigo. Molto dietetica!
mari | Mercoledì, 29 dicembre 2010 @10:12
ma Lisa, ti rendi cono di che immagine invidiabile tu ci abbia trasmesso!
Nina | Martedì, 28 dicembre 2010 @23:02
Nel mio finto e difensivo cinismo di fine anno trovo assolutamente perfetta la zuppa ipercalorica con consorte in mezzo a una tempesta di neve... Un caro saluto lisa..
Hermione | Martedì, 28 dicembre 2010 @20:57
Ho passato un periodo meraviglioso a Boston, anni fa . . . peccato sia stato breve: ho magnifici ricordi al profumo di mele e cannella. Lisa ti auguro che la bufera di neve passi in fretta e che il 2011 porti solo raggi di sole! Anche alla tua metà, naturalmente :-))
malu63 | Martedì, 28 dicembre 2010 @18:11
Sii!! ti ho pensato Lisa, oggi quando oggi al tg hanno detto che nella grande c'è una mega nevicata, romantico il tuo racconto neve, consorte, vento manca solo il caminetto e una tazza di thè. Vabbè zuppa diciamo meno romantica ma più sostanziosa, almeno spero per voi, auguri di Buon Anno .
Giusy | Martedì, 28 dicembre 2010 @14:53
Oddio, Lisa! per il mio " Buon Anno gelido..." intendevo SOLO la notte di S. Silvestro. Per i 12 mesi a seguire, tepore e rosee prospettive. Ti posso abbracciare virtualmente? Ma sì, Tanto non puoi rifiutare...
Giusy | Martedì, 28 dicembre 2010 @14:23
La clamchowder dev'essere squisita, visto che l'hai ( l'avete) consumata tutta. Sarà più "dietetica" della grande, insuperabile jota composta da ben altri ingredienti? Lo smaltimento calorico di entrambe dovrebbe essere facile: passeggiata nel parco, col vento e la neve. Romantico e gelido nel contempo. Non pensavo che ci avresti ragguagliate. Ero in pensiero, davvero! Ciao e Buon Anno, gelido fuori e caldo dentro...
Sabrina | Martedì, 28 dicembre 2010 @14:09
Cara Lisa, tu vorrai anche andare via da lì, ma da come descrivi la situazione sembra poeticissima!
Nina | Martedì, 28 dicembre 2010 @14:03
Per ora ho bisogno di dosi massicce di Maalox..dopo aver partecipato, stoicamente, a festeggiamenti per la fine precarietà di vicine di scrivania, e aver visto una delle stesse comprarsi, per festeggiare, il balckberry che avrei voluto comprare per me...così...in una eventuale botta di allegria... :-) che dire Lisa, sono invidiosa? stanca della precarietà lavorativa e dei sorrisi forzati e dei sì...forse...mettici poi che una persona che vorrei sentire vicino in questo periodo è di nuovo latitante, come 'me tocca' poi scappa via, insomma che c'avrò !!!! eppure ho anche un buon profumo di Mirra... :) Che bello il vento che soffia forte...
Mercoledì, 22 dicembre 2010 @20:51
"Nella profondità dell’inverno, ho finalmente imparato che dentro di me c’è un’estate invincibile".
(Albert Camus)
Nel cuore dell’inverno, quando tutto intorno a me è brina e gelo, non ho freddo, non ho paura: perché so che l’oro dell’estate brilla tenace dentro di me.
E' bellissimo in francese: "Au milieu de l’hiver, j’apprenais enfin qu’il y avait en moi un été invincible". Ed è tratto da "L’estate e altri saggi solari" di Camus (anche se, in realtà, rubato a un'amica). Un Buongiorno in anticipo: è quello di domattina, 23 dicembre, ed è anche l'ultimo del 2010. In anticipo, perché il il Buongiorno di City da domani va in vacanza, ed io pure!
E infine, glitter! Ecco, sforbiciato e accorciato, un articolo di moda fintoglam per Grazia: per un 2011 che brilli. (Per me brillerà, spero, sulla High Line: sono in partenza per NYC…).
"Che cosa ci posso fare se le cose mi appaiono d’oro?". No, non è una fashionista a parlare, o una diva paparazzata mentre indossa un abito tutto paillettes. La frase è di Elizabeth von Arnim, scrittrice ironica e romantica, ed è tratta da uno dei suoi lievissimi romanzi (per la precisione, "Lettere di una donna indipendente"), in Italia tutti pubblicati da Bollati Boringhieri. Ma sicuramente Elizabeth, che oltre alle belle parole amava gli uomini, i fiori e i vestiti (probabilmente in quest’ordine), se lo sarebbe messo, un abito glitter: c’erano anche all’epoca - siamo dell’inizio del Novecento - ricamati di paillettes. E oggi, se fosse qui, di sicuro sceglierebbe un abito luccicoso, stravagante, magari lungo fino ai piedi, per andare a una festa di Capodanno.
Troppo? No: Elizabeth von Arnim credeva nell’esagerazione, nel potere del bello, e dell’oro. E dell’amore, certo. Perché quando ci innamoriamo, non precipitiamo forse in una nuvola d’oro? Così almeno scriveva lei, ripensando a come ci si sente dopo che lui ci ha abbracciato: "in un tramonto sospeso, un avvolgente bagno di oro liquido". Insomma, quasi come mettersi un abito di paillettes.
Ma Elizabeth, che ha molto amato (e si è più volte sposata), sapeva anche che anche quando non è la passione, a farci sentire in un tramonto sospeso, allora ci vuole un vestito. Si divertirebbe, l’aristocratica scrittrice, che passava dal lusso alla bancarotta (quasi come noi), a fare shopping senza rovinarsi. E si porterebbe a casa un sogno glitter, ma comprato in un negozio low cost. Anche se per brillare, in realtà, basta solo un accessorio: una pochette dorata, o scarpe d’argento. Basta un tocco di glitter nell’eyeliner, nello smalto della manicure…
Ma il bello è esagerare. In fondo, è nelle lunghe notti di dicembre che abbiamo più bisogno di luce. E sono i cuori d’inverno ad avere più bisogno di tramonti sospesi, anche sotto forma di abito. Da qualcosa, del resto, si deve pur cominciare.
Lady Chatterley | Lunedì, 27 dicembre 2010 @00:13
dovremmo custodire gelosamente quell'estate invincibile e difendenderla dai morsi del gelo. Se ci riusciremo, per noi non ci sarà vecchiaia e decadimento interiore. Questa è la mia speranza e il mio augurio a tutte e a tutti voi: Buon Anno!
speranza | Domenica, 26 dicembre 2010 @21:31
che bello ritrovarvi, grazie a tutte, grazie marina, il tuo entusiasmo, la tua ironia, la tua simpatia mi son sempre state di conforto.
le bimbe ora giocano col padre parlandosi in italo/polacco (!), io nel frattempo approfitto per scrivere a voi, e la situazione in questo paese imbiancato mi sembra quasi irreale, tanti anni fa non avrei mai pensato che la mia vita sarebbe diventata questa e ne sono al contempo stupita e grata. Mi devo ancora ABITUARE A TANTA "PIENEZZA"!
Di nuovo auguri a tutti di cuore. Per dettagli sull'adozione sono sempre a disposizione sull'indirizzo privato, semmai qualcuna di voi avesse necessita' di informazioni, noi genitori aspiranti siam tutti legati fra noi da un filo invisibile. non esitate.
claudia mdg | Domenica, 26 dicembre 2010 @21:04
Auguro a tutti di raccogliere, in questi giorni di festa, tanta la luce e calore da portare dentro in attesa dell'estate. Un abbraccio e un pensiero alle persone speciali che frequentano e hanno frequentato questo blog.
adele | Domenica, 26 dicembre 2010 @13:24
Divertente il "pasticcio" fogli-figli", acuto e condivisibile.
mari | Domenica, 26 dicembre 2010 @11:26
i fogli erano 'figli'...un lapsus, ma in fondo secondo la grammatica della fantasia o il libro degli errori questi figli sono fogli su cui scrivere sentimenti, e dai quali leggere esperienze, e i fogli sono figli che crescono vergati a mano o scritti al pc e che ci contengono...o meno
mari | Domenica, 26 dicembre 2010 @11:24
buone feste luccicanti a tutte voi, a casa o in viaggio, con fogli o senza (Auguri SPERANZA, a te di più) augri per un estate che superi il freddo e illumini il buio quando si fa persistente.
MALU 63 | Sabato, 25 dicembre 2010 @18:02
Speranza questo Natale e quelli che verranno saranno meravigliosi ne sono certa con le tue bimbe, come tutti i tuoi con il piccolo Jad Marina, sono felice per voi vecchie amiche del blog, è vero siamo state tutte importanti l 'un l'altra in un periodo buio della nostra vita, ci siamo trovate grazie a Lisa in un blog dove abbiamo imparato a vivere. le parole di questa poesia sono adatte a noi abbiamo l'estate dentro! Lo stesso augurio che faccio a tutti gli amici del blog viola di oggi, troviamo ogni giorno dentro di noi il sole e un sorriso da regalere, Buon natale.
Farfalla | Venerdì, 24 dicembre 2010 @19:29
Non gridare, Marina, sussurra, con dolcezza. Piano piano. Questo mi sembra il modo per arrivare al cuore dei bimbi che non sono nostri visceralmente ma che sentiamo nostri con la testa e con il cuore. Ma ciò che dico non fa testo.
Marina | Venerdì, 24 dicembre 2010 @15:30
L' anno scorso eravamo soli, speranza, te l' ho detto,eravamo due famiglie di quattro persone, oggi siamo sempre due famiglie, ma siamo sette. L' ho gia' detto io e Speranza ci siamo incontrate, grazie a Lisa, in un giorno di dicembre del 2006, piene di tristezza e rassegnazione, e da li' non ci siamo mai "lasciate", tra lacrime, delusioni e passi in avanti. Abbiamo percorso milioni di chilometri per arrivare a questi bambini che da diverse parti del mondo ci hanno aspettato ed hanno avuto fiducia in noi. Poi ho conosciuto Alessia a Barcellona e Clara che e' andata fino in Sri Lanka, paese di mio marito, per prendere il suo piccolo. Sono felice che siamo ancora tutte qua a scrivere, perche' attraverso te siamo diventate amiche e ci siamo sostenute anche quando davvero non ce la facevamo piu' . E allora gridiamo da queste colonne la nostra gioia e mi permetto i chiamarli per nome auesti bambini, vi auguro un Natale meraviglioso ed un anno stupendo Angelika, Aneta, Michele, Age e Jad, siete figli della nostra tenacia e del vostro coraggio, e niente sara' amato piu' di voi! Un bacio Lisa, qui siamo sommersi di neve...
Simona/Pasionaria | Venerdì, 24 dicembre 2010 @12:21
Auguro a tutte/i di trovare o di ri-trovare una passione con la quale affrontare i giorni che verranno. Auguri glitterati e brillanti a Lisa, un caldo abbraccio a Speranza e pensieri belli per tutte/i.
patrizia fiorista | Giovedì, 23 dicembre 2010 @21:22
Giusy, i tuoi sono gli auguri di Natale più commoventi che abbia ricevuto, ti ringrazio di vero cuore e ti aguro un Natale pieno di gioia e di fiori. La mia amica si sta riprendendo dall'intervento e vi ringrazia dei vostri pensieri per lei.
Lisa ti auguro un Natale assolutamente Glam e senza cheap.
A tutte/i Buon Natale con tanti ellebori Patri
Antonella | Giovedì, 23 dicembre 2010 @16:45
A Lisa e a tutte le amiche che giornalmente leggono/scrivono su questo blog: TANTI TANTI auguri di Buone Feste.
E come hai scritto oggi: Il bello è esagerare, quindi.....Esageriamo!! Che il 2011 sia il più spumeggiante possibile.
Un abbraccio a tutte.
Antonella
anna piperita | Giovedì, 23 dicembre 2010 @13:45
Ciao lisa, ogni anno di questi tempi inizio a cercare la frase di apertura dell'agenda del nuovo anno...mi sa che l'ho già trovata! Auguro a te, a me e a tutti quanti di saper sempre trovare l'estate dentro noi anche se fuori, o dentro, AL MOMENTO - ma solo al momento, piove. Un abbraccio, e serene vacanze a NYC - Anna Piperita
Giusy | Giovedì, 23 dicembre 2010 @13:31
Aggiungo: auguri anche a Cam dal biblico soprannome, che non scrive più.
Giusy | Giovedì, 23 dicembre 2010 @13:29
Auguri Lisa, auguri di cuore! Anche oggi, una sorpresa. Ho letto Camus tranne "L'été..." Mi è piaciuto tanto anche il tuo articolo. Tutto il bene possibile a te e al Consorte.
Auguri alle tante simpatiche, originali ragazze di questo blog.
Un pensiero particolare va a Patri, la ragazza dei Fiori, alla quale penso, pur non conoscendola, quando sistemo i miei in un vaso. Auguri Patri!
ive54 | Giovedì, 23 dicembre 2010 @13:01
Anche oggi il tuo Buongiorno si appiccica in ogniuno di noi. Cara Lisa ti devo un Grazie per essere stata un'Autrice curiosa, liberando con i tuoi buongiorno sofferti o di gioia i nascosti glitter luccicanti in noi. Buon viaggio verso NYC e torna piu carica che mai. A Speranza un augurio particolare per un Natale veramente Speciale. AUGURI a tutte le amiche e amici del blog.
Hermione | Giovedì, 23 dicembre 2010 @11:37
Ho un segnalibro con questa frase di Camus! Tanti auguri per una Natale pieno di luce, soprattutto ai bambini, che siano nati qui oppure arrivati da lontano come il mio e le piccole di Speranza.
Sabrina | Giovedì, 23 dicembre 2010 @10:06
Che belle le tue parole sul glitter, è proprio vero, anche questo può essere l'inizio di qualcosa di nuovo, per noi stesse. Tanti auguri, SPERANZA: sarai sicuramente una madre meravigliosa. Non so se nei prossimi giorni riuscirò a collegarmi, quindi vi faccio tanti auguri di buon Natale, auguro a Lisa anche buon viaggio e un pensiero speciale a LILA e a CAM, che non ha più scritto... Perchè vi sento miei amici, seppur in questo modo particolare. Auguri!
heidi66 | Giovedì, 23 dicembre 2010 @10:04
Tantissimi auguri Lisa!
Lele | Giovedì, 23 dicembre 2010 @09:45
Buon Natale, Lisa cara. Che sia un meraviglioso Natale per tutti (lo auguro anche all'infame che mi ha mollata!!!). Che emozione...Natale sulla High Line... ci tornerò! Bacini e bacetti e auguri anche a tutte le Amiche del blog.
clara | Giovedì, 23 dicembre 2010 @09:36
anche se non scrivo leggo il tuo blog Lisa, ma oggi dopo il messaggio di speranza scrivo per darle un abbraccio virtuale da mamma del cuore a mamma del cuore.Le luci del nostro nord est si fanno sempre più forti.
Buon Natale!!!!!!!!!!!!!!!!!!
rebecca | Giovedì, 23 dicembre 2010 @08:15
buongiorno Lisa, è stato bello stamattina aprire il pc e leggere questo meraviglioso buongiorno!Ti auguro un felicissimo viaggio.
assistente del dottore | Mercoledì, 22 dicembre 2010 @23:25
Cara Lisa con questo "pezzo" sui glitter concludo una bella giornata. Io preferisco chiamarli brillantini li ho dappertutto: eyeliner. ombretto. smalto. scarpe...e pensa il negozio del mio parrucchiere si chiama Glitter. Ti confermo che fanno simpatia e festa li prescriverei al posto di tante medicine... A te auguro buon viaggio verso N.Y: ma a Speranza le auguro di cuore le cose piu' belle per la sua nuova e "BRILLANTE " famiglia....P.S. a me pero' le cose mi appaiono sfumate d'argento.....
LISA | Mercoledì, 22 dicembre 2010 @22:12
SPERANZA, grazie. Un messaggio di luce e di speranza. Buon Natale.
speranza | Mercoledì, 22 dicembre 2010 @22:02
torno dopo tanto tempo a scrivere per dire a te lisa e a chi si ricorda di me che si e'finalmente concluso l'iter adottivo e sono diventata "mamma", ebbene si', di due meravigliose bimbe.
sembra che siano state sempre parte di me, non riesco a spiegare, ma certo e' che in questo freddo e bianco natale dell'est la nostra luce
brillera' da lontano.
ecco, tutto il buio l'ho dimenticato.
cari auguri lisa, a te e a tutte voi che mi siete state vicine quando da sola non ce la facevo. grazie.
Mercoledì, 22 dicembre 2010 @08:16
"Oh beata quella signora che la notte di Natale stava sempre con quel signore.
Lei sì e le altre signore no?
Proprio così.
Tutte tutte erano chiuse a chiave fuori dalle porte e dalle finestre della loro personale notte di Natale".
(Vivian Lamarque)
Ma lo sai che fa freddo, chiusa fuori dalla tua vita? Mandami almeno un sms, un sms che mi scaldi, la notte di Natale.
Malinconico, forse. Forse solo un pochino, come certe sere durante le vacanze di Natale. Ma quando sono triste, apro a caso il libro che raccoglie tutte le poesie della Lamarque, un Oscar Mondadori dalle pagine ormai tutte stropicciate, e sorrido.
LISA | Mercoledì, 22 dicembre 2010 @20:52
CARLA: sto già lavorando... Le pagine sussurrano e frusciano!
carla | Mercoledì, 22 dicembre 2010 @20:48
Facciamo come nei film di Frank Capra apriamo le porte a tutti quelli rimasti chiusi fuori ( questa'anno il mio Natale sarà come " Pranzo di Ferragosto" pieno di nonne , zie vecchie...)
Auguro a te, e a tutti i frequentatori del blog,
un Buonissimo Natale!!!
P.S. Sbaglio quest'anno devi lavorare al nuovo romanzo?
Hermione | Mercoledì, 22 dicembre 2010 @12:33
Grazie Lisa per la poesia di Vivian Lamarque: anch'io rileggo spesso le sue parole. Per te i miei più cari auguri! Sono felice di averti incontrata, in maniera del tutto fortuita, inseguendo una poesia . . . per la sottoscritta, invece, formulo l'augurio di ricevere, prima o poi, un caldo abbraccio!!
Ursenna | Mercoledì, 22 dicembre 2010 @11:24
Proprio Sydney. Lavoro. Ma anche vacanza, spero! Down Under, dove tutto sembra meravigliosamente possibile. Da far stampare suol biglietto aereo.
Annalisa farmacista | Mercoledì, 22 dicembre 2010 @11:22
Proprio ieri sera in un momento di malinconia dicevo al consorte: "Non è meraviglioso avere qualcuno da abbracciare?" E lui: "Si, è bellissimo". Auguro a tutti di abbracciare qualcuno che trasmetta tanto calore: la mamma, un'amica, un fidanzato, un figlio, chiunque. Bisogna dare e darsi tanto affetto. E magari scopriamo delle belle persone dove non ci immaginavamo. A me sta capitando di aver trovato una cosiddetta amicizia tardiva in una persona che non mi sarei aspettata. Sono molto felice che anche a 36 anni si possa iniziare un affetto sincero. Spero capiti anche a 90 anni! Buon Natale!!
rebecca | Mercoledì, 22 dicembre 2010 @11:21
Vorrei un sms per mio marito mandato da sua madre, con parole di pace,un sms per dirgli che non è solo ,che è amato e sostenuto. Purtroppo, quando il cuore è chiuso da gabbie fatte di egismo e rancore,neanche la notte di Natale può farle aprire. Baci Lisa ,vedrai che le pagine ancora bianche del tuo libro,presto si animeranno di vita propria...
LISA | Mercoledì, 22 dicembre 2010 @11:01
Sydney, uno dei miei posti del cuore. Dove tutto mi sembrava meravigliosamente possibile. Tu, URSENNA, dove? Lavoro, vacanze? Down under, vedrai, è bellissimo.
Ursenna | Mercoledì, 22 dicembre 2010 @10:54
Oh! Questo Natale mi trascina in Australia con il 2011.... lui non è contento e fa finta di chiudermi fuori dalla sua vita... Un po' malinconica e triste (improvvisamente triste, come un viaggio), mi aggrappo al 'buongiorno' di oggi, in cui si insinua la mia prossima Australia.
"No worries, come dicono gli australiani".
Lui lascerà la porta aperta
Grazie, Lisa, come sempre
E buone feste, dentro alle personali stanze del Natale
Lele | Mercoledì, 22 dicembre 2010 @10:47
:-)
LISA | Mercoledì, 22 dicembre 2010 @10:02
LELE, che affettuosa. No worries, come dicono gli australiani. E' che "dentro all'anima ho cieli immensi", come cantava Battisti, ricordi? Cieli e nuvole ed eclissi lunari. E le pagine del mio nuovo romanzo che frusciano. Colpa loro! Ma devo ascoltare...
Sabrina | Mercoledì, 22 dicembre 2010 @09:45
E' quello che vorrei anch'io... Dopo questi giorni un bel po' deludenti e un concerto di Ligabue ieri sera che mi ha strappato il cuore e a cui ho finto di essere felice... Tutto quello che vorrei è proprio un sms di auguri la sera di Natale, che mi facesse capire che mi pensa e che in questi giorni è stato solo un po' impegnato. Io sono piena di dubbi, ma mi dicono che essere troppo indagatrice è un male all'inizio... Per una volta nella vita cercherò di avere fiducia. Ma un sms me lo meriterei.
Lele | Mercoledì, 22 dicembre 2010 @09:33
Che cosa ti rattrista Lisa? Hai una parola per tutte noi, ci consoli quando siamo tristi e a volte disperate. Quando perdiamo qualcuno perchè ci ha mollate (vedi il mio caso), ci dai consigli su come vestirci, su quello che è fashion, sei stata un navigatore eccezionale quando mi hai indicato la High Line a New York...
Ma noi non facciamo niente per te. Ti mando un bacio con tanto affetto
Nina | Mercoledì, 22 dicembre 2010 @08:57
Sì, un sms ben scritto, con tante virgole e accenti che si rincorrono come in una canzone..che belli i suoi sms di mezzanotte Lisa !
Martedì, 21 dicembre 2010 @09:01
"Il treno rallentò, le porte si aprirono,
le scale mobili ripresero a salire
al primo tocco di piede.
Le cose restarono tutte quel che erano
l’attimo precedente: la luce fu luce,
gli autobus autobus,
gli aceri gli stessi, con qualche foglia in più.
Eppure sembrava lo sapessero tutti,
mentre tranquilli aspettavano al semaforo
o carichi di spesa, a piedi o in bicicletta,
svoltavano un angolo, e non c’erano mai stati."
(Massimo Gezzi)
Era l’attimo dopo.
Grazie a Massimo Gezzi, non solo per le sue poesie (un altro giovane poeta italiano che mi piace molto, come Francesca Genti), ma anche perché mi ha fatto scoprire un jazz da vera dipendenza, quello del gruppo svedese E.S.T.
"Tuesday Wonderland" è il titolo di uno dei brani più belli - http://www.youtube.com/watch?v=mZ4435-K4i0 - ed è anche il titolo di questa poesia.
Ecco la micro-intervista che ho fatto a Massimo Gezzi per Grazia. Per conoscerlo meglio, andate sul suo blog: http://ilmareadestra.wordpress.com/
Un poeta con il laptop: anche perché vive tra le Marche, dove è nato, e Berna, dove lavora all’Università. Massimo Gezzi ha 34 anni, e la sua nuova raccolta è già alla seconda edizione: "L’attimo dopo" (Luca Sossella Editore).
Una delle tue poesie si intitola Tuesday Wonderland: perché?
"E’ il titolo di un album degli E.S.T. (Esbjörn Svensson Trio). L'ho scritta quando ho saputo che il leader, il geniale pianista jazz svedese Esbjörn Svensson, era morto per annegamento. Un omaggio alla sua memoria e alla sua musica, scritto a caldo come non mi succede quasi mai".
Anche un poeta scrive al computer?
"Fino a qualche anno fa, rigorosamente a mano. Da quando riesco a battere molto velocemente senza guardare la tastiera, scrivo al computer. È un rischio, perché lo schermo oppone meno resistenza del foglio di carta e della penna. Ma è anche una modalità interessante, perché permette di rendersi subito conto della "forma" delle parole che si stanno allineando sulla pagina".
Il tuo posto del cuore, quello dove ti senti tu.
"Il molo di Civitanova Marche, cui ho dedicato un testo dell'Attimo dopo. È un luogo di incontro tra mare e cemento, bellezza e squallore. Ma è anche un luogo in cui si legge in filigrana la storia del nostro Paese: da diversi anni, tra i pescatori con la canna, si vedono sempre più immigrati, spesso padri con figli. Contrariamente a quanto sostengono i difensori dell'"italianità", sono proprio loro, gli immigrati, a ereditare e salvaguardare anche le nostre piccole tradizioni, come la pesca dal molo".
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Safwan | Sabato, 31 marzo 2012 @03:28
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Melissa | Giovedì, 29 marzo 2012 @08:40
vous avez raison. Si ce n'e9tait aussi turqigae, j'imagine bien la re9action du me9diateur face e0 ces critiques: oui mais au Darfour, il neige pas trop en ce moment . certes.
Melissa | Giovedì, 29 marzo 2012 @08:40
vous avez raison. Si ce n'e9tait aussi turqigae, j'imagine bien la re9action du me9diateur face e0 ces critiques: oui mais au Darfour, il neige pas trop en ce moment . certes.
Nina | Mercoledì, 22 dicembre 2010 @08:58
Ho tentato un'escursione notturna ma il cielo era pieno di nuvole e di tetti del vicolo dove abito..
LISA | Mercoledì, 22 dicembre 2010 @08:14
Sei uscita, a vedere l'eclisse, NINA?
Nina | Mercoledì, 22 dicembre 2010 @04:36
L'attimo dopo che qualcuno se ne va, che ti spezzano il cuore..è vero. E a me fa rabbia che tutto resti quello che era l'attimo precedente, che niente si rompa come si rompe il cuore.
Buongiorno Lisa, considerata l'ora sarebbe bello uscire per vedere la luna che si eclissa.
Pasionaria in ritardo | Martedì, 21 dicembre 2010 @14:06
Girazie Autrice per le lucine letterarie che rischiareranno il nostro 2011: ho già fatto la lista libresca. A questa spero di aggiungere presto il titolo del tuo nuovo romanzo.
Lele | Martedì, 21 dicembre 2010 @12:01
...e svolto il mio angolo immaginario e sono sulla Fifth Avenue, una preghiera nella Saint Patrick's Cathedral (al mio angelo preferito) e poi a pattinare al Rockefeller Center ... e cercare lui, piroettando, in mezzo a tutta quella gente...
Lunedì, 20 dicembre 2010 @08:49
"L’ultimo capo era la maglia azzurra che Thomas le aveva regalato per Natale l’anno prima, l’unico rimasto della sua vita precedente. Per questo aveva pensato di metterla quella sera, perché riannodava il tempo, quella che era allora e quella che era adesso".
(Liza Marklund)
E quella che saprò ancora diventare: il potere dei vestiti-talismano.
Una domandina, prima di commentare il Buongiorno di oggi: ma qui nessuno soffre di stress di Natale?
E’ sempre più brava Liza Marklund. E Annika Bengtzon, la protagonista dei suoi thriller ambientati in una gelida Stoccolma, è sempre più tosta e testarda. Così in "Finché morte non ci separi" (Marsilio), il suo ultimo e settimo libro, da cui ho tratto la frase di oggi, non ci stupiamo quando affronta con identica grinta il suo capo al giornale, gli assassini di turno, e l’amante del marito… Ecco la micro-intervista che le ho fatto per Grazia:
Annika non avrebbe forse bisogno di una babysitter? La vediamo trascinare i bambini nei posti più assurdi…
"Oh no. In Svezia abbiamo un ottimo sistema di asili nido e scuole materne, tutto statale!".
Annika non è una fashionista. E lei?
"Io adoro Armani: nel negozio di Stoccolma ho comprato così tanto, che ormai mi fanno lo sconto. Anche Annika ama i bei vestiti: il problema è che li abbandona in mucchi sul pavimento, poi fa lavatrici alla temperatura sbagliata e con i colori sbagliati…"
Annika è una dura. Una donna così non spaventa gli uomini?
"Ma questo è il motivo per cui è così divertente scrivere di lei. Ed è il motivo per cui i lettori la adorano".
La cosa più strana che le sia mai capitata, facendo ricerche per un libro?
"Le racconto solo l’ultima: la settimana scorsa ho affittato un aereo privato per Liboi, sul confine tra Kenya e Somalia. Ero il primo civile ad atterrare in quell’aeroporto. Sono stata fermata, interrogata; e quando ho spiegato che volevo solo studiare l’ambientazione del mio prossimo romanzo, mi hanno preso per pazza".
Fiorenza | Lunedì, 20 dicembre 2010 @20:22
non riesco a riannodare il tempo. Per me il Tempo è un filo senza strappi anche se, a volte, vorrei che così fosse: uso la mia matassa e dipano per farne un gomitolo. Sono la tricoteuse della mia vita
mari | Lunedì, 20 dicembre 2010 @17:42
riannodare il tempo, che espressione densa! io spesso sciolgo i fili che lo annodano, il tempo, per semtirmi più leggera, meno vincolata, ma riannodare il tempo fa pensare e un sè come un continuum prezioso di cui a volte perdiamo la misura, i connotati.
Giusy | Lunedì, 20 dicembre 2010 @17:09
Eh, anch'io mi sento leggermente ansiosa, più che stressata. Ho portato la sorella castigamatti (soprattutto per la scrivente) a S. Pietro, proprio la Basilica dove ti passa subito la voglia di pregare. Ma Lei è pia e le voglio bene. Per Natale regalo maglie azzurre o blu ai miei uomini, sempre. Con una piccola aggiunta per la doverosa sorpresa. Ma i pullover di quel colore funzionano come talismani per chi li riceve.
LISA | Lunedì, 20 dicembre 2010 @15:33
REBECCA: che buffo pensare che tu sia capitata qui per caso (chissà cosa stavi googlando...). Ma che bello pensare che trovi lucine, e ossigeno. Spero che le lucine ti illuminino la strada. E un Nuovo Anno.
rebecca | Lunedì, 20 dicembre 2010 @12:21
Cara Lisa ,io ti seguo da Reggio Calabria,Sono capitata per caso nel tuo blog,ma non cè giorno che non passi da qui.Ho bisogno di ossigeno, di aria fresca, per sopravvivere, visto che ultimamente non faccio altro
LISA | Lunedì, 20 dicembre 2010 @11:30
REBECCA, benvenuta! E dimmi, dove segui le mie lucine? Ti arrivano in quale città? Mentre vai in università, a scuola, al lavoro; mentre prendi la metropolitana... O sei capitata per caso qui sul blog, magari chiamata da Emma e Stella?
rebecca | Lunedì, 20 dicembre 2010 @10:56
ciao a tutti, è la prima volta che commento, anche se da un po seguo questa meraviglia di blog. Un concentrato di anime sensibili, dove ognuno di voi con le vostre opinioni, mi fa compagnia e sostegno in giorni complicati per me. Grazie Lisa che giorno dopo giorno mi regali piccole preziose "lucine"
Sabato, 18 dicembre 2010 @18:14
Allora, quali libri mi sono piaciuti di più, di quelli usciti nel 2010? Qualcosa avete già capito, dalle frasi che ho rubato per i miei Buongiorno… Ecco comunque una piccola lista.
Romantico light.
L’ultimo romanzo della mia adorata Elizabeth von Arnim, che si intitola "Colpa d'amore" ed è, come tutti gli altri, Bollati Boringhieri.
E finalmente, anche in italiano, "Diary of a provincial lady": l'ha appena pubblicato Neri Pozza, con il titolo "Diario di una lady di provincia". Scritto da una vera lady, ovvero Lady Delafield, negli anni Trenta: e sembra di essere lì, in quella casa di campagna enorme ma sempre gelida, con la bambinaia francese, il consorte che si trincera dietro il Times, i bulbi di giacinti che si ostinano a non fiorire. Vero humor inglese che riconcilia con la vita.
Mi è piaciuto anche, della newyorkese Cathleen Schine, "Tutto da capo" (Mondadori). A ricominciare da capo, o almeno a provarci, è una donna che, lasciata dal marito dopo 48 anni, decide di dichiararsi vedova, si veste e comporta come tale; incredula, peraltro, come le due figlie quasi cinquantenni, che si sentono teenager dentro. Malinconico ma divertito, come è la vita, a volte. O come un film di Woody Allen.
Per la serie "romanzoni".
Quasi 500 pagine per "Un giorno", di David Nicholls (Neri Pozza). Protagonisti, Dexter ed Emma: li incontriamo il 15 luglio 1988, giorno in cui si laureano, si conoscono ad una festa, si annusano, finiscono a letto insieme... E poi? Si lasciano, si ritrovano, si rivedono, per vent'anni, e noi li seguiamo e spiamo, sempre il 15 luglio. Ora aspetto il film: la protagonista è Anne Hathaway.
Più di 600 pagine per "La notte ha cambiato rumore", di Maria Dueñas (Mondadori), che sarebbe, invece, un ottimo film! E' la storia di Sira, una sarta-spia, una specie di Coco Chanel incrociata con James Bond: tra Madrid, il Marocco e la Lisbona degli anni Trenta.
Thriller, anche dei sentimenti.
"Innocente" (Mondadori), il sequel che l’avvocato americano Scott Turow ha scritto, vent'anni dopo, al suo bestseller "Presunto innocente". Molto più di un legal thriller: un grande romanzo. In fondo è un thriller sul matrimonio, sulla passione che scompagina tutto, sul desiderio, sui segreti.
Liza Marklund, invece, scrive gialli ambientati a Stoccolma. L'ultimo è "Finché morte non ci separi" (Marsilio). La protagonista è sempre lei, Annika Bengtzon, giornalista di cronaca nera e detective per caso, moglie in crisi e madre trafelata: tosta e testarda, come gli inverni della sua Svezia.
Una scrittura che rapisce.
Ricordate "quella stanza dove mi nascondo quando penso a te"? Era tratto dallo struggente "Una canzone che ti strappa il cuore", di Joseph O’ Connor (Guanda). Una storia d'amore vera, o quasi vera, nella Dublino di inizio Novecento. Lui è un drammaturgo, lei una giovane attrice. Ma in fondo è solo la storia di un amore, uno di quegli amori che teniamo chiusi nelle stanze del nostro cuore.
"Purga" di Sofi Oksanen (Guanda). Lei ha solo 33 anni, è finlandese, assomiglia a una rockstar e ha scritto un libro potente: due sorelle in Estonia, un amore proibito, stalinismo e deportazioni (le purghe del titolo)… Scritto benissimo, quasi poetico anche se parla di stupro, e selvaggio.
E, poesia?
Francesca Genti è la mia scoperta di quest’anno, con il suo "Poesie d’amore per ragazze kamikaze" (Purple Press). Mi piace tutto, anche il titolo; e mi piace la sua ultima idea: regalarla, o regalarsela, on line, con un abbonamento a quattro ebooks. Come? Leggete qui:
http://www.quintadicopertina.com/index.php?option=com_content&view=article&catid=51%3Aabbonamento-a-francesca-genti&id=107%3Afrancesca-genti
LISA | Lunedì, 20 dicembre 2010 @15:05
Coincidenza, ANTONELLA: "Le luci nelle case degli altri" è tra i libri che voglio leggere durante le vacanze. Poi vi racconterò!
Antonella | Lunedì, 20 dicembre 2010 @12:22
Ho appensa terminato un libro bellissimo: Le luci nelle case degli altri di Chiara Gamberale - una giovane scrittrice che ho conosciuto a Mantova al Festivalletteratura.
Buone letture a tutti.
antonella
Nina | Domenica, 19 dicembre 2010 @19:00
Mi sono appena regalata Francesca Genti !!! Che bello !!!
Nina | Domenica, 19 dicembre 2010 @18:43
E' da quache tempo che le mie notti sono insonni, me ne vado in giro per casa, di notte, stile 'fantasma dell'opera', mi manca solo di intonare qualcosina. Questo periodo di festività non fa che peggiorare la mia connaturata malinconia mettici poi che la prova, della quale ti parlavo qualche post fa, che avrebbe messo la parola fine alla mia precarietà, non è andata affatto bene e ho avuto veramente la sensazione di essere la protagonista di un capitolo orwelliano. Ci sono poi strascichi emotivi di una perdita dolorosissima e ferite mai guarite che fanno ancora male. Mi rifugio nei libri e nella lettura da quando ho imparato a leggere,leggere e tenere libri in mano, annusarli e viverli è la mia "cura", parafrasando Battiato. Meravigliosa quella canzone no? Non sarebbe meraviglioso constatare che al mondo esiste un essere umano capace di sollevarti dalle malinconie, di tessere i capelli come trame di un canto, sollevarti da malinconie e ipocondrie? "Il Giunco Mormorante" è un piccolo inestimabile gioiello, hai ragione.
LISA | Domenica, 19 dicembre 2010 @16:35
FATINA NELLA BRINA, mi hai fatto ridere con le Fan Corvine! E, mia cara, non è pubblicità occulta, è pubblicità spudorata: ovvero, passaparola corvino. E' bello pensare che i libri che mi hanno acchiappato, commosso, scaldato, consolato, e fatto sorridere possano fare lo stesso anche con voi. (Quanto ai MIEI libri sotto l'albero, sicura, proprio sicura, che non ci sia una nuova collega, nuova amica, nuova parente a cui consigliarli? E sempre all'insegna della spudoratezza, ti faccio anche una faccina, visto che è Natale :-)
Farfalla | Domenica, 19 dicembre 2010 @14:43
Faccio parte della lieta schiera delle fan "Corvine" dal cuore rosa. Ricambio il tuo saluto Fatina. La categoria delle nuove arrivate dovrà pur sentirsi integrata ! Un saluto a tutte, anche alle Pinky magari un pochino, un filino "sulle loro"...
Fatina nella brina | Domenica, 19 dicembre 2010 @14:05
shopping natalizio
Cara Lisa, come fare a meno dei tuoi consigli anche quando il freddo ci flagella ed è ormai tempo di comprare i regali per il parentame, cosa forse verso cui nutriamo tutti una idiosincrasia cronica ? ma ecco che prontamente trascrivo su un foglietto i titoli che citi sopra e mi bardo per uscire ad acquistare. Argh! E non potrei di nuovo regalare i tuoi libri, lo feci già l'anno passato...! ma rientrerà questo tuo ultimo post in qualche sorta di pubblicità "velatamente" occulta? Grazie comunque e in occasione del mio primo post in questo blog saluto tutte le altre fan Corvine.
LISA | Domenica, 19 dicembre 2010 @12:21
NINA, nella sua notte insonne (Ma perché, Nina?). Sai, mi piace molto l'idea che tu ti abboni agli ebook di Francesca Genti, anche perché i giovani poeti, che ci regalano bellissime poesie, sono tra i più eurostressati... (Quanto agli scrittori, non parliamone. Vi ho già raccontato, ma lo ripeto, sigh, che per ogni libro venduto, per ogni Emma e Stella che entra in una casa nuova, l'Autrice guadagna più o meno come un caffè... Un caffè, eh!, non un cappuccio). Ma pazienza. Di Nina Berberova ho riletto, tempo fa, proprio grazie a un consiglio qui sul blog, quello che secondo me è il suo piccolo gioiello: "Il giunco mormorante" (Adelphi). E l'ho straregalato. Ma che bello sapere che i libri che mi piacciono poi, a volte, piacciono anche a voi. Questo è, per me, un grandissimo regalo di Natale: condividere ciò che è bello, e ci scalda il cuore.
Nina | Domenica, 19 dicembre 2010 @06:32
Sono innamorata di Francesca Genti.. mi regalo subito l'abbonamento agli ebooks. buongiorno Lisa dalle 6 di mattina di un'altra notte insonne. "Un giorno" è uno dei miei libri del 2010, l'ho letto in tre giorni, tutto d'un fiato, piangendo grosse,calde lacrimone a un certo punto. Mi è piaciuto molto anche "L'accompagnatrice" di Nina Berberova della quale proprio adesso leggo "Il corsivo è mio", "Che tu sia il coltello" di David Grossman è talmente consumato da quanto l'ho letto, sfogliato, scritto, sporcato di caffè. Bellissimo e struggente anche "Il ristorante dell'amore ritrovato", altro tuo prezioso consiglio, ho ritrovato molto di me stessa nelle dinamiche e negli affetti familiari descritti.
Venerdì, 17 dicembre 2010 @08:17
"Dove vivevo: inverno e terra dura.
Seduta nella fredda stanza di pietra
sceglievo parole forti, granito, selce,
per spezzare il ghiaccio.
Il mio cuore spezzato
provai con quello, ma sfiorò,
piatto, il lago gelato.
Veniva da molto, molto lontano
ma alla fine la vidi, mia figlia,
la mia bambina, camminava lungo i campi,
a piedi nudi, a casa di sua madre
portava tutti i fiori di primavera".
(Carol Ann Duffy)
Perché dormiamo sotto la neve, con sogni verdi nel cuore.
I versi che ho scelto oggi per City sono di Carol Ann Duffy; ma anche il commento è una citazione, di una poesia che probabilmente ricordate, del norvegese Hauge: "E le pietre dormono sotto la neve/con sogni verdi nel cuore".
Ma i versi di oggi hanno un titolo e una protagonista: Demetra. Era la dea del grano e dell’agricoltura; la bimba della poesia è la figlia Persefone, rapita da Ade e costretta a vivere nel mondo sotterraneo per sei mesi all’anno. Mancava così tanto alla madre, e alla madre terra, che dopo un patto con Zeus potè tornare ogni sei mesi; è allora, quanto ritorna, le braccia colme di boccioli, che arriva la primavera.
Demetra fa parte di un libro dissacrante, irriverente, divertente: "La moglie del mondo" (Le Lettere). Più che poesie, micro-racconti in rima (e nel libro c'è anche la versione originale), dove le protagoniste sono donne del mito e della storia, le donne che sono sempre state nell'ombra: la signora Pilato, la signora Freud… Così come le ha immaginate Carol Ann Duffy, la prima donna a diventare "poet laureate" in Inghilterra, nonché la prima lesbica. Anzi, per la precisione, bisessuale: è stata per molti anni la compagna di un poeta (maschio) prima di innamorarsi di un altro poeta (donna), con cui ha vissuto a lungo. Ha anche una figlia, avuta con un altro scrittore (maschio); immagino, una bimba Fivet. Più anticonvenzionale di così...
pseudonimo g | Sabato, 18 dicembre 2010 @12:12
una poesia sulla neve
LISA | Sabato, 18 dicembre 2010 @09:54
Che bello, GIUSY. Pensieri di neve, o con la primavera dentro, appesi agli alberi di Natale.
Giusy | Venerdì, 17 dicembre 2010 @20:37
All'ingresso della stazione Termini hanno allestito una serie di abeti perfettamente conici e ben addobbati quindi assolutamente Finti. la cosa sorprendente è stata per che alla base di ognuno i passanti avevano appeso tanti biglietti di auguri, tanti messaggi, tante dediche diretti a chi, forse, non li avrebbe mai letti. Scritti al vento. Ero di fretta come sempre però mi ha colpito la prima pagina di City che spiccava, appesa a caso, con il piccolo "incipit" di Lisa scritto a caratteri minuscoli . Tanto incisivo da espandersi per infiniti sentieri.
mari | Venerdì, 17 dicembre 2010 @20:28
hermione, oggi ho scritto pensieri di neve, che molti hanno pensato con me, ma i versi di stasera mi hanno lasciato basita!
Grazie
Nina | Venerdì, 17 dicembre 2010 @19:47
@ hermione: splendida vivian lamarque..delicata e penetrante. C'è tanta neve immobile e fredda anche nel mio cuore.
Hermione | Venerdì, 17 dicembre 2010 @15:24
Ha occhi di ghiaccio
e di ghiaccio le mani
ha un cuore freddo
freddo gelato
la neve è un bambino
che non si è mai svegliato.
da " Poesie di ghiaccio " Vivian Lamarque
Due autrici così diverse tra loro! Oggi ho sentito vicini, grazie a Lisa, l'eterno mutare delle stagioni e questo bambino di ghiaccio che sento sia intorno a me, in mezzo a questa neve, sia nel mio cuore.
Giovedì, 16 dicembre 2010 @08:04
"Il rammendo delle speranze lacerate".
(Joseph O’ Connor)
Indosso il pensiero di te come una sciarpa da cui non riesco a separarmi, come il maglione più morbido, l’unico che sa abbracciarmi. L’ho portato così tanto con me, questo pensiero, questo desiderio, che ormai è consunto, liso, non mi scalda più. E mi chiedo: la posso rammendare, la speranza di te?
(Ricordate "quella stanza dove mi nascondo quando penso a te"? Era il Buongiorno del 14 ottobre, tratto, come quello di oggi, da un libro struggente: "Una canzone che ti strappa il cuore", di Joseph O’ Connor, Guanda. Una storia d'amore, vera o quasi, nella Dublino di inizio Novecento).
Oggi google si è ricordato del compleanno di Jane Austen : presto, presto, se non avete mai letto un suo libro provvedete subito! Io, che mi sento così Jane Austen reloaded, con un iPhone in tasca.
Farfalla | Giovedì, 16 dicembre 2010 @21:37
Ho faticato a leggere la piccola "ballata" che ci ha offerto Gentu. Bellissima, comunque.
LISA | Giovedì, 16 dicembre 2010 @20:20
ANNALISA FARMACISTA: che bello sapere che mi metti sotto l'albero, che Emma e Stella entreranno in nuove case... L'ASPIRANTE CHE HA SCOPERTO JANE AUSTEN, anzi ex aspirante: ma come stai? Racconta!
Gentu | Giovedì, 16 dicembre 2010 @18:40
Born crying
Slowly dying
With booze smoke and faith
Trying to fill the gape.
A trembling soul lost in life
Endures a new day full of hopes
Destroyed by God's jokes.
Even if you do your best
You'll never find the happiness
Since a hearthless monster
Keeps your head in the mud
And makes you feel like a slug.
Go on carry on
And you'll find the rest
In your chest.
Every life is worth to be lived
And make the fucking destiny bleed.
(Gentu)
.
The destiny doesn't exist
Vision in the only thing you need.
If you want a thing
A plan will make you succeded in
Awarness Reason and Desire
That in a dreamer's eyes make you be a liar
Are the only weapons you should use
Otherwise you'll be abused.
Earth isn't a nice place where breath
Since not the pures are the best.
All religions promise you a heaven after that
Because life is full of regrets.
(Gentu)
Anonimo | Giovedì, 16 dicembre 2010 @17:46
ormai Non MI Scalda Più!
ive54 | Giovedì, 16 dicembre 2010 @15:02
C'e posta per te.
L'spirante che ha scoperto Jane Austen | Giovedì, 16 dicembre 2010 @14:43
E come non riapparire proprio oggi anche se oramai ex aspirante...
Non commento mai ma leggo ogni giorno. Buon Natale!
Lei e il suo caffè al ginseng | Giovedì, 16 dicembre 2010 @14:01
Il vestito verde smeraldo era fantastico lo aggiungo al mio guardaroba sentimentale!
Antonella | Giovedì, 16 dicembre 2010 @13:51
Grande Lisa!
Stamattina, stranamente, ho aperto prima Google del tuo blog; in evidenza c'era il 275° anniversario della nascita di Jane Austen: ho pensato "Sicuramente la grande Lisa" avrà dedicato un pensiero a questo evento.
Detto fatto eccoti qua, io ho letto i suoi libri, ho visti i films tratti dai libri e ho partecipato anche a quegli eventi "Ti leggo un libro" dove leggevano e interpretavano parte dei suoi libri.
Grande scrittrice: 275 anni ma non li dimostra.
Buon pomeriggio
Antonella
Lele | Giovedì, 16 dicembre 2010 @13:24
"L'amicizia è certamente il migliore balsamo per le piaghe dii un amore deluso."
Lele | Giovedì, 16 dicembre 2010 @13:22
Buongiorno Lisa, bellissimi versi anche oggi, entrano nel cervello e vanno direttamente al cuore. Ma non voglio più rammendare, non ho più voglia di mettere pezze come se cucissi una coperta patchwork. Non voglio più aspettare il suo ritorno e perdonarlo. Basta. Basta. Preferisco la frase di Jane Austen che dice: I miei amici. Il bene più prezioso. Un bacio
Hermione | Giovedì, 16 dicembre 2010 @10:37
•Buon Compleanno a Jane Austen! Quanta compagnia e quanto calore mi hanno dato i suoi libri;
•Bellissimo " Espiazione ", sia il libro, sia il film, ( ivi compreso il vestito verde ). L’ho rivisto sere fa, piangendo come una fontana, con il gatto sdraiato a pancia all’aria sulle mie gambe!
•Non serve rammendare le sciarpe consunte, lacerate, che non scaldano più, perché il calore che potranno dare, a quel punto, sarà effimero e illusorio. Dobbiamo pensare ad una sciarpa nuova, calda e colorata che ci farà compagnia durante l’inverno e porterà allegria d’estate, quando apriremo un cassetto e la troveremo sempre lì che ci sorride, tutta per noi.
Annalisa farmacista | Giovedì, 16 dicembre 2010 @10:27
Proprio aprendo il famosissimo motore di ricerca ho visto che oggi è questa data speciale. Bene anche il freddo cyberspazio ha un moto di romanticismo. Io auguro a tutti di passare il Natale lento a chi ha cose belle di cui circondarsi e super veloce a chi deve dimenticare. Il Natale, come ogni festività, accentua il bello e il brutto. E speriamo che i tuoi libri che ho deciso di regalare piacciano come sono piaciuti a me. Ciao!!
LISA | Giovedì, 16 dicembre 2010 @10:16
Grazie, LEI E IL SUO CAFFE' AL GINSENG: ricordiamo Jane, e l'ho fatto anch'io con un'aggiunta al mio post di oggi. E adesso per festeggiarla vado a farmi una tazza di té!
LISA | Giovedì, 16 dicembre 2010 @10:09
SABRINA: visto sì, un film che graffia. Keira Knightley aveva un abito da sera meraviglioso, verde smeraldo, con le spalline a sottoveste, di seta, lunghissimo, in quella scena d'amore in libreria, da brivido... Ma, in omaggio a Jane Austen, la preferisco nel romantico "Orgoglio e pregiudizio", dove è Elizabeth Bennett che incontra Mister Darcy. O in uno dei film di Natale che più mi piacciono, "Love actually", giovanissima, e ci sono anche Hugh Grant e Colin Firth: da rivedere prima di Natale.
Sabrina | Giovedì, 16 dicembre 2010 @09:58
E' vero! C'è una bella immagine su Google! A proposito (anche se non c'entra con Jane, ma è interessante se vi piace il genere), l'altra sera ho visto "Espiazione", l'avete mai visto? E' un film bellissimo e dalla narrazione originale. Mi ha molto colpita e non vedo l'ora di leggere il libro. Buona giornata a tutti
Lei e il suo caffè al ginseng | Giovedì, 16 dicembre 2010 @09:52
Un soffio rapido a tutte voi!
Come suggeriscono dalla "regia"... oggi è il 235° anniversario dalla nascita di Jane Austen.
Mercoledì, 15 dicembre 2010 @07:00
"A cosa mi è servito correre per tutto il mondo
trascinare, di città in città, un amore
che pesava più di mille valigie…
A cosa mi è servito respingere questi mille uomini, e gli altri mille
che fecero di tutto perché mi fermassi, mille
volte pettinando le pieghe del mio vestito stanco di viaggi?
Era solo dietro di te
che correvo il mondo
il tuo volto nei miei occhi durante tutto il viaggio.
Ma tu partivi sempre la sera prima del mio arrivo".
(Maria do Rosário Pedreira)
Tu.
Una poetessa che sto scoprendo adesso: la portoghese Maria do Rosário Pedreira, purtroppo ancora così poco conosciuta in Italia. Purtroppo io in portoghese so dire solo "pastéis de Belém" (dei dolci meravigliosi alla crema che avevo assaggiato a Lisbona), e "saudade". Ma ecco, comunque, la versione originale:
De que me serviu ir correr mundo,
arrastar, de cidade em cidade, um amor
que pesava mais do que mil malas; mostrar
a mil homens o teu nome escrito em mil
alfabetos e uma estampa do teu rosto
que eu julgava feliz? De que me serviu
recusar esses mil homens, e os outros mil
que fizeram de tudo para eu parar, mil
vezes me penteando as pregas do vestido
cansado de viagens, ou dizendo o seu nome
tão bonito em mil línguas que eu nunca
entenderia? Porque era apenas atrás de ti
que eu corria o mundo, era com a tua voz
nos meus ouvidos que eu arrastava o fardo
do amor de cidade em cidade, o teu nome
nos meus lábios de cidade em cidade, o teu
rosto nos meus olhos durante toda a viagem,
mas tu partias sempre na véspera de eu chegar.
LISA | Giovedì, 6 gennaio 2011 @23:38
AFRAH, ti leggo solo adesso, e per caso: non rileggo quasi mai nei post più vecchi. Ti dico solo una cosa: scrivi ancora. E scrivimi ancora.
Afrah | Lunedì, 27 dicembre 2010 @23:56
Avevo già lasciato questo commento, ma non so perché non sono riuscita a visualizzarlo.. Va be' era questo qui.
Solo oggi mi sono decisa a scrivere anche io un commento [non so bene come funziona qui: sono una frequentatrice abituale, ma silenziosa].
Sono due giorni che penso a questa poesia: sta lì, come scritta apposta per me o da me. Sta bene in vista, incollata su un cartone, insieme ad altre poesie del "Buongiorno"; poesie che mi danno coraggio, che mi fanno riflettere o, come questa, che mi fanno piangere, ogni singola volta che le rileggo. Anche io ho scritto in passato, ma molte delusioni mi hanno portata a smettere e ora non riesco più a riprendere, tanto più adesso che so che il mio blog [di live messenger] verrà chiuso a marzo per cause che totalmente ignoro.
Pubblica più spesso poesie di questo genere: a me ha aiutato molto a riprendere in mano la penna [anche se con scarso successo].
LISA | Sabato, 18 dicembre 2010 @10:34
SERE, e stavolta a essere commossa sono io. Sms di buongiorno collettivi in metropolitana? Bellissimo. (Ma mi racconti qualcosa in più di te? Almeno quale metropolitana: milanese?).
Sere | Venerdì, 17 dicembre 2010 @19:09
anche a me è scesa la lacrimuccia,ma mi son dovuta contenere,per non dare troppo nell'occhio in metro.Tra le amiche cerchiamo di accaparrarci sempre una copia del city per smistare sms di buongiorno collettivi;è diventato un rito. Riesci sempre a colpire nel segno di almeno una di noi,e questo giorno è capitato a me.
Anonimo | Giovedì, 16 dicembre 2010 @17:07
Stupenda ... ed è verissimo .... Ma tu partivi sempre la sera prima del mio arrivo ...
LISA | Giovedì, 16 dicembre 2010 @08:09
Bella, sì, NINA. Ecco on line tutta la poesia. Perché a volte abbiamo solo bisogno di piangere. E tu scrivimi ancora, scrivi quando vuoi. Il blog serve anche a questo, spero: aprire le proprie valigie, svuotarle, ripartire più leggeri.
A cosa mi è servito correre per tutto il mondo,
trascinare, di città in città, un amore
che pesava più di mille valigie; mostrare
a mille uomini il tuo nome scritto in mille
alfabeti e un’immagine del tuo volto
che io giudicavo felice? A cosa mi è servito
respingere questi mille uomini, e gli altri mille
che fecero di tutto perché mi fermassi, mille
volte pettinando le pieghe del mio vestito
stanco di viaggi, o dicendo il tuo nome
così bello in mille lingue che io mai
avrei compreso? Perché era solo dietro te
che correvo il mondo, era con la tua voce
nelle mie orecchie che io trascinavo il fardello
dell’amore di città in città, il tuo
volto nei miei occhi durante tutto il viaggio,
ma tu partivi sempre la sera prima del mio arrivo.
(Maria do Rosário Pedreira)
Nina | Giovedì, 16 dicembre 2010 @00:00
Sono ore che piango senza riuscire a smettere. Sì, è vero, a volte bisogna farlo, anzi è necessario farlo. Mi sono cadute addosso, come un domino ben riuscito, tutte le emozioni accumulate negli ultimi mesi. Ogni pezzettino del domino è un pezzettino del mio dolore, quello ancestrale, più antico che porto con me come una valigia e altri pezzi, mio zio che se n'è andato ad agosto, mia sorella che vive più lontano da me, la precarietà che, sembra, dovrà continuare ancora per un pò...
Grazie della poesia.
Nina | Mercoledì, 15 dicembre 2010 @21:16
Meravigliosa...tanto già sto piangendo di mio...
Andrada | Mercoledì, 15 dicembre 2010 @14:13
Bella quanto triste.
Lele | Mercoledì, 15 dicembre 2010 @09:50
E che ne parliamo a fare? Buongiorno Lisa.
Martedì, 14 dicembre 2010 @08:19
"Perciò, secondo te, in amore, quando è necessario cambiare? Prima che sia necessario".
(Enrico Remmert)
L’amore che dura è fatto di smottamenti, di piccole variazioni, di confini ridisegnati di notte, di compromessi e strappi e pazienza. Cambiare, insieme. Un piccolo prodigio quotidiano. Ma te ne accorgi solo quando ti volti indietro.
La frase è rubata allo scrittore torinese Enrico Remmert, e al suo ultimo romanzo: "Strade bianche", Marsilio. Storia di un viaggio on the road, ma in Italia, a bordo di una vecchia Punto.
LISA | Mercoledì, 15 dicembre 2010 @10:35
Ma prego, SILVIA A. E chissà, magari in metropolitana un giorno porterai anche Emma e Stella, se non le hai ancora conosciute: le eroine dei miei libri, loro sì in versione solo cartacea.
Silvia A. | Mercoledì, 15 dicembre 2010 @10:30
Oh yesss, da 'Milan, l'è on gran Milan', MM, al capolinea yellow sud. Talvolta in Central Station.
Comunque, appena acchiappo, lo sguardo subito si posa in alto a sinistra.
Ai tempi, quando non avevi il sito, stralciavo spesso la striscia cartacea con quanto di competenza e conservavo. Adesso che aggiorni qui, se delle parole mi colpiscono (bang !) più di altre, mi basta un copia ed incolla.
In ogni caso, paper or web, anche nel tempo è sempre un piacere rileggere quei frammenti, provenienti da molteplici autori da te selezionati.
E' come ripercorrere un po' di proprio on the road passato. E scoprire che tante di quelle parole, pur magari non risuonando più nell'aria come fu in lettura, sempr'esprimono Poesia !
Grazie !
LISA | Mercoledì, 15 dicembre 2010 @10:07
SILVIA A., buongiorno! Ma in che città mi afferri, al mattino? Metropolitana milanese?
x. a volte torna | Martedì, 14 dicembre 2010 @21:05
a volte si pretende così tanto il cambiamento da non riuscire a cogliere ed godere ciò che si ha. il kaizen, la logica del miglioramento continuo ha ormai invaso anche il campo dei sentimenti. l'amorecosciente non pretende necessariamente cambiamenti. ci si accetta per come si è, nonostante quello che si è.
Grazia | Martedì, 14 dicembre 2010 @20:35
E' difficile cambiare, e allora stai lì e ti dici "sia quel che sia" e ferma aspetti che qualcuno abbia voglia di cambiare al posto tuo.
mari | Martedì, 14 dicembre 2010 @19:38
si rischia di 'operare' tardi solo se si è 'addormentati'. Tenere i sensi all'erta è una fatica. ma vale la pena, e rompere le uova resta sempre il solo modo per fare la frittata!
Silvia A. | Martedì, 14 dicembre 2010 @16:15
Per la serie: Prevenire è meglio che curare ! Il problema è sempre che solo quando poi 'si è ammalati', e si sta male, si capisce che si poteva agire tempestivamente, ed evitare. E' sempre una questione di tempi tecnici d'intervento !
P.S. Ti leggo da almeno tre anni. E prendo City dal box newspapers principalmente per allietarmi lo sguardo coi tuoi stralci, immersa in emozioni, prima che s'avviino le solite sequenze routinarie d'azioni !
Adelante, Adelante, così !
Lunedì, 13 dicembre 2010 @08:27
"Ai vetri della scuola stamattina
l’inverno strofina
la sua schiena nuvolosa
come un vecchio gatto grigio:
con la nebbia fa i giochi di prestigio,
le case fa sparire
e ricomparire,
con le zampe di neve imbianca il suolo
e per coda ha un ghiacciolo…
Sì signora maestra
mi sono un po’ distratto:
ma per forza, con quel gatto
con l’inverno alla finestra
che mi ruba i pensieri
e se li porta in slitta
per allegri sentieri".
(Gianni Rodari)
L’inverno è un gatto.
Grazie a Hermione, che legge Rodari al suo bambino che viene da lontano. E che mi ha fatto venir voglia di riprendere in mano le sue "Filastrocche in cielo e in terra".
LISA | Giovedì, 22 dicembre 2011 @09:19
Stalin, d'accordo. Ma per il resto, LINA, non ti sembra di esagerare?
Lina | Domenica, 18 settembre 2011 @11:14
Rodari fu anche quello che rimase comunista fino alla fine, quando ormai tutti gli intellettuali se ne erano andati da un pezzo, Rodari fece molte visite in URSS e li e molto amato e anche le sue storielle, naturalmente meno lo doovevano amare i bambini cechi, ungheresi, polacchi e i cento milioni di morti ammazzati dal comunismo che il Nostro, aveva per fede, essendo anche membro importante in vari direttivi, anke a me leggevano rodari, ma io non lo leggero ai miei figli,gli sbagli vanno fermati, senno continuano a fare del male...
mari | Martedì, 14 dicembre 2010 @19:35
leggo Rodari da una settimana, tutte le sere, ai miei bimbi di 5 e sei anni, ne sono entusiasti. E dire che io l'avevo dimenticato. Riscoprirlo con loro, con loro sorridere, è una vera gioia!
LISA | Martedì, 14 dicembre 2010 @08:37
MAGGY, un abbraccio, morbido come un gatto.
maggy | Lunedì, 13 dicembre 2010 @22:14
che dire autrice,questa volta non posso non scrivere.
in questi mesi ho sempre letto il blog,ritrovandomi molto spesso nei commenti delle vecchie pink.ma questa filastrocca mi ha colpito al cuore,mia mamma me le leggeva da piccola,io nel letto al caldo e lei sul bordo,imparandole a memoria,insieme alle tabelline.
che bei ricordi,quando mia mamma faceva la mamma e non ero io a dovermi sostituirmi a lei,in questo periodo un pò scuro per entrambe a causa di un male che ha colpito il mio papà.
Filastrocche in cielo e in terra e Favole al telefono,sono due volumetti oramai sgualciti dall'uso e dagli anni,ma vivono nel mio cuore.
speravo di poterli leggere ai miei figli ma la natura pare non essere dalla mia parte.
un saluto a te autrice e a tutte le vecchie pink.
Anonima per prudenza | Lunedì, 13 dicembre 2010 @21:33
E io ricordo "novelle scritte a macchina" e ricordo quando leggevo ai miei bambini Gianni Rodari: forse sarà stato un incentivo, uno spunto per farli avvicinare alla letteratura. e ci sono riuscita. non ho mai dimenticato questo straordinario Autore. Grazie Lisa e Hermione. Conservo ancora qualche suo libro e andrò a rileggerlo da sola, per ricordare.
Laura di Asti | Lunedì, 13 dicembre 2010 @20:10
Ciao! E' da tanto che non ti scrivo, però come non commentare questa favolosa poesia! :) Io adoro i gatti e un po' meno l'inverno, ma se lo penso in queste vesti è più divertente..e caldo :)
Saluti!
MiriamRosaGialla | Lunedì, 13 dicembre 2010 @18:16
Che belle queste parole e questa metafora sui gatti, adoro i gatti, sono proprio gli animali giusti per farti compagnia d'inverno...
Lisa, ma sabato ti sono fischiate le orecchie? Nella mia solita "gita milanese" sono tornata da Princi e ti ho pensato mentre gustavo la mia magnifica focaccia...
Simona | Lunedì, 13 dicembre 2010 @14:45
Rodari è una pietra migliare per mamme, figli, maestre e alunni: niente figli per me, ma tanti lavori di Gianni per quelli che sono stati miei alunni. PS Esiste il Parco Rodari che non è solo un parco, ma un laboratorio didattico dove vengono svolte le attività ludico-didattiche ideate tanti anni fa del maestro e riproposte ai bambini di oggi per staccarli un po' dalla tecnologia.
Marina | Lunedì, 13 dicembre 2010 @14:17
Gianni Rodari, quanto tempo é passato! Le sue fiabe hanno allietato l' infanzia mia, di mio fratello e delle mie cugine, ho un ricordo misto di tenerezza e anche di disappunto, i nostri genitori militanti non ci offrivano alternative: Rodari, mentre io avrei preferito, qualche volta, storielle piu' nazionalpopolari. No invece, era holy bible della meglio gioventu', che ricordi! Non so se voglio trametterle a mio figlio, ma so, invece, che adora i barbapapà, che anche noi seguivamo con tanto amore, la stessa sigla poi!
Hermione | Lunedì, 13 dicembre 2010 @11:44
Grazie a te Lisa: rileggere Rodari è stato, per me, un ritorno affettuoso all’infanzia, in particolare alla mia maestra delle scuole elementari. Una vita che, nei miei ricordi, ha il profumo dolce e nostalgico dello zucchero filato; spero di riuscire a trasmettere a mio figlio quello che queste poesie hanno regalato, tanto tempo fa, ad una bambina con le treccine nere . . .
Sabato, 11 dicembre 2010 @10:41
Ogni tanto alla giornalista fintoglam (che sarei io) Grazia non chiede di parlare di scarpe, ma di commentare gli ultimi accadimenti di qualche oscura celeb. Io, ammetto, mi diverto. L’ultimo gossip sottoposto era questo: non dobbiamo fidarci degli sportivi?
Perché Eva Longoria (proprio lei, la desperate housewife) ha lasciato il suo gigantesco compagno, il cestista di basket Tony Parker. E non per problemi di dislivello (li separano, anzi separavano, 31 centimetri), ma per lampante tradimento. Scoperto come? A quanto pare Eva ha fatto quello che fanno oggi tutte le mogli e fidanzate sospettose: ha dato un’occhiata al suo telefonino. E ha trovato colpevoli sms (centinaia, pare) che il fedifrago mandava alla moglie di un suo compagno di squadra. Anzi, ex moglie, visto che hanno divorziato pure loro. Inutile dire che i quattro erano amici…
Tony non è che l’ultimo di una lunga lista di sportivi fedifraghi. Dal golfista Tiger Woods al più traditore di tutti, David Beckham. Ma Victoria, la moglie del calciatore vanesio, regge e incassa. Ed è, guarda caso, grande amica di Eva. Che stia consigliandole di perdonare, e ripensarci? L’ossuta Victoria, peraltro, di fronte alle infedeltà plurime e pluri-paparazzate del marito non muove un muscolo né un capello. O, quantomeno, non guarda nel suo telefonino. Mah. Forse ci tocca persino dire: saggia Victoria?
In ogni caso, c’è sempre qualcosa da imparare a fare la cronista fintoglam, e non solo a proposito di scarpe: a quanto pare la morale è che non dobbiamo mai, dico mai, guardare nei telefonini di mariti o fidanzati. Per fortuna, se lo smartphone è di un modello diverso dal nostro è in genere così complicato (io in quello del Consorte non sono neppure capace di entrare), che le non-tecnologiche mogli, pur gelose, desistono prima.
Lady Chatterley | Sabato, 11 dicembre 2010 @20:40
Oggi abbiamo la tecnologia per frugare in caso di dubbio. Ieri c'erano le tasche ma si ispezionavano con dignità e correttezza, prima di mandare il vestito del coniuge in tintoria: si cercava semplicemente una banconota dimenticata, un fazzoletto, una matita, una biro e quando si trovava la ricevuta di un bar, di un ristorantino sconosciuto, nasceva il "Sospetto". Il cellulare è micidiale per mogli e mariti...
Venerdì, 10 dicembre 2010 @08:09
"Stasera il tuo corpo è parte del tempo.
Tocco nuvole o i tuoi capelli?
Dall’alba cadi senza posa
come neve fitta".
(Nanos Vaghenas)
Tu, il paesaggio che non mi stanco mai di guardare. Da te imparo la pace; ricopri tutta la mia vita, come neve.
(I versi di oggi sono tratti da un’antologia appena uscita: "Poeti greci del Novecento", Meridiani Mondadori)
LISA | Lunedì, 20 dicembre 2010 @08:41
Oh, CLA, se solo ci fosse un modo per cancellare dal lessico sentimentale maschile la frase "non posso amarti come tu vuoi" - e già che ci siamo, anche "tu meriti di più"!
Cla | Giovedì, 16 dicembre 2010 @19:56
E' vero, è bellissimo, ma forse in questo caso un po' meno.
Sono innamorata di un uomo straordinario, un uomo che sento mio come nessun altro mai. Ci siamo conosciuti, ci scoprivamo pian piano, ci catturavamo senza fretta: poi di colpo questa romantica tenerezza è diventata qualcos'altro, un desiderio di amarsi. Ma la nostra storia è durata ben poco: dopo qualche mese, infatti, lui è venuto da me, dicendomi che soffriva da morire, ma non poteva "amarmi come io volevo" (io non avevo fatto nessuna pretesa, nessuna pressione..).
E io lo cerco ancora, ovunque, scandaglio i luoghi dove potrei incontrarlo, raffiorano ogni minuto le sensazioni di quella tenerezza mai affettata, mai violenta, mai esagerata, che dubito di poter trovare da qualche altra parte..
Farfalla | Sabato, 11 dicembre 2010 @23:56
Su, Lele, guarda altrove. I capelli come nuvole? Ma le nuvole sono molto spesso foriere di pioggia: vogliamo il sole o no?
Lele | Sabato, 11 dicembre 2010 @23:17
Si Lisa. Per lavoro va in giro per il mondo. E per quel dannato lavoro che ha incontrato quella ragazza ... sicuramente anche lei innamorata dei suoi capelli come nuvole. Uff!!! Buonanotte
Nina | Sabato, 11 dicembre 2010 @13:12
Buongiorno Lisa. Nè l'uno nè l'altro in realtà.. Sono alle fasi di un conclusive di un concorso che mi ha tolto qualche anno di vita..quei pochi che mi rimanevano dopo troppi, tanti anni di precariato. Le poesie che ci regali, le citazioni di libri che ci consigli e che leggo appena posso, tra un decreto legislativo e l'altro, sono veramente ossigeno puro, mi riportano al contatto con la mia anima e i miei sogni.
LISA | Sabato, 11 dicembre 2010 @10:52
NINA: aspirante giudice o avvocato?
LISA | Sabato, 11 dicembre 2010 @10:46
LELE: oltreoceano?
LISA | Sabato, 11 dicembre 2010 @10:44
CLA: "nevica lui da giorni". Non è bellissimo quando succede? Raccontami di più, di quest'amore come neve.
Antonia | Sabato, 11 dicembre 2010 @09:52
mari, mi hai tolto le parole di bocca!:):) e meno male che c'è la mia bufera di neve :) da cui mi faccio travolgere ogni giorno di +!!
mari | Venerdì, 10 dicembre 2010 @19:57
ci sono giorni in cui sentirsi innamorati è l'unica ancora per non naufragare in un mondo che sembra andare troppo di fretta senza portarti da nessuna parte. Meno male che il tuo amore è in circolazione fra nuvole e albe e meno male che c'è chi lo sa dire così bene.
Cla | Venerdì, 10 dicembre 2010 @18:55
Quando ho letto il 'buongiorno' stamattina m'è venuto da piangere. L'ho sentito subito mio questo stralcio, come se avesse il mio nome sopra, mi sembrava di appartenere a queste parole da sempre. Sciocco, vero? Che dobbiamo fare, ultimamente il romanticismo aleggia da morire nella mia testolina (forse perché in giro scarseggia?).
Perché lui cade come fitta neve in ogni dove. Nevica lui da giorni, oramai.
manu =) | Venerdì, 10 dicembre 2010 @15:45
tocco nuvole o i tuoi capelli!!!!!!!!!!!!!:( :( :) :) :) :) :) :) :_) :) :) :) :) :) :( :( :( :) :( :) :( :)
Nina | Venerdì, 10 dicembre 2010 @12:31
Bellissimo Lisa, mi piace da morire, mi emoziona, grazie. E' un vero piacere passare dalla lettura di codici, norme e leggi a questi versi che, come quasi sempre accade, parlano anche un pò di me...in questo caso del desiderio che hanno le mie mani di perdersi perqualche ora tra i capelli di qualcuno...
Lele | Venerdì, 10 dicembre 2010 @12:03
mi sento prigioniera, come in un bozzolo. Oh come vorrei gridare così forte da fargli sentire questo grido disperato. (ma gli arriverebbe oltreoceano?) Accidenti a me, ai suoi capelli come nuvole e accidenti a tutte le volte che penso che era lui l'unico paesaggio in cui mi piaceva perdere lo sguardo.Un bacio Lisa e scusa lo sfogo
Giovedì, 9 dicembre 2010 @09:17
"Perché ancora oggi il passo di mio padre è ciò che più di ogni altra cosa può immediatamente riportarmi all’infanzia…"
(Gianfranco Calligarich)
Un passo, un rumore, che ci strappa improvvisamente indietro. Un tintinnìo di bicchieri e di tavola apparecchiata, certe campane lontane al mattino. La suoneria dimenticata di un telefono. Basta questo: e scivoliamo indietro, siamo altrove.
Di Calligarich ho molto saccheggiato il suo romanzo: ho rubato, ve ne sarete accorti, tante frasi per i miei Buongiorno. Ma lui per fortuna è d’accordo! Intanto, se non l’avete ancora fatto, potete leggervi l’intervista dove parliamo del suo bel libro, "L’ultima estate in città" (Aragno): on line nel post del 9 marzo.
LISA | Venerdì, 10 dicembre 2010 @19:32
ANONIMA PER PRUDENZA: una Lisa Corva felice, poi, perché finisce impacchettata sotto un albero...
Anonima p.Prudenza | Venerdì, 10 dicembre 2010 @19:23
Rispondo all'Autrice con un'altra domanda: chi poteva essere altrimenti se non Lisa Corva?
LISA | Venerdì, 10 dicembre 2010 @08:30
Vedo, HERMIONE, che tu e LORENZA (vedi il suo messaggio sulla Kardemumma Kaka svedese al cardamomo) avete deciso di far ingolosire l'Autrice!
Hermione | Giovedì, 9 dicembre 2010 @22:18
Sono tanti anni che non mangio più il " pan di ramerino " che mi portava la mia adorata nonna! Lisa, se ti capitasse di passare da Firenze per Pasqua, o dintorni, potremmo andare a cercarlo insieme . . . da qualche bravo fornaio!!
SARA | Giovedì, 9 dicembre 2010 @22:08
Ebbene si!Certo, co.co.(ne manca uno, di co.) in questo caso non è Chanel...ma la strada è quella giusta. Un abbraccio!
aferdita | Giovedì, 9 dicembre 2010 @22:06
Invece a me la frase di oggi mi ha fatto commuovere, in fila di un ufficio dove in attesa sfogliavo il giornale. Forse perché in questi giorni che rincorono la scomparsa di mio padre mi sento particolarmente sensibile. Sono giorni dove la vedo nella schiena cueva di qualche anziano che mi passa di fianco, nelle note di qualche canzone che cantavamo insieme, negli addobbi di Natale e le lucette che una volta mettevamo insieme, nella cartolina che scrivo e che non e più indirizzata a lui. E i sensi di colpa si riaffiorano, per non essere stata vicina nei momenti di malattia, per non potergli dato neanche il ultimo saluto. Il mio consolazione e il fato che la sogno sempre e la vedo vicino a me sereno e gioioso come era sempre. Grazie Lisa.
LISA | Giovedì, 9 dicembre 2010 @19:57
ANONIMA PER PRUDENZA: "i mariti vanno accarezzati come i letti". Mmmh, fammi pensare, la conosco quella frase, non l'avrà scritta in un libro una certa... Lisa Corva?
LISA | Giovedì, 9 dicembre 2010 @19:55
SARA: bellissimo il tuo ricordo della nonna, quasi una carezza, inconsapevole, delle vecchie signore che incontri, con quel rossetto quasi arancione. (E quel "non solo più solo stagista", vuol dire forse Miracolata Assunta?).
LISA | Giovedì, 9 dicembre 2010 @19:53
HERMIONE, sai che ho dovuto googlare il pan di ramerino? Mai mangiato... Un panino dolce con zibibbo e rosmarino che si mangia a Firenze per Pasqua, giusto? E il rumore della lucidatrice, è vero, secoli che non lo sento. Mi piaceva così tanto, da piccola, la lucidatrice, mi sembrava magica.
Nina | Giovedì, 9 dicembre 2010 @19:20
@Lele ti comprendo molto bene!
mi manca la mano di mio padre sulla fronte, di notte, quando controllava se avevo ancora la febbre, mi portava un bicchiere d'acqua per la tosse stizzosa e un bacio Perugina per il mio onomastico...
Hermione | Giovedì, 9 dicembre 2010 @19:11
Le campane a festa, la nonna con il " pan di ramerino ", il rumore della lucidatrice che mia madre passava la domenica mattina, ( unico giorno in cui io e mia sorella potevamo dormire! ), l'abbaiare gioioso della mia cagnolina . . .
! | Giovedì, 9 dicembre 2010 @19:08
Beh, quel libro l'avevo già letto
Anonima per prudenza | Giovedì, 9 dicembre 2010 @19:05
sono andata a ritirare i libri da mettere sotto l'albero. prima di consegnarli per il pacchetto natalizio, ho aperto a caso le ultime pagine di uno dei quattro e ho letto ad alta voce "...i mariti vanno accarezzati come i letti". Cito a spanne, ma il succo è questo. Ho ricevuto un grande sorriso e un cenno di assenso da un 40enne, poi ho pensato al letto, al fruscio di quelle lenzuola di lino inamidate, ricamate e profumate, alle quali avevo diritto quando ero malata: sia chiaro, non dormivamo certo fra lenzuola orrende. Nella febbre, l'udito, il tatto e l'olfatto mi confortavano. Questo è uno dei miei tanti ricordi.
malu63 | Giovedì, 9 dicembre 2010 @17:32
i miei diari del cuore, ho iniziato a scriverli quando avevo 15 anni e nn ho più smesso, ora da adulta sono spesso il mio rifugio entro e nussuno può giudicare quello che scrivo e racconto le mie giornate no e quelle si, i giorni in cui sono felice e l'angosce che solo il mio cuore conosce, li tengo in fondo all'armadio e quando mi capitano tra le mani il desiderio di sfogliarli e leggere è irresistibile e quando li richiudo il sorriso sulle mie labbra c'è sempre.
Sara -non solo più- stagista | Giovedì, 9 dicembre 2010 @14:28
A me succede con in profumi. E in modo particolare con uno, che non saprei descrivere a parole, ma che è impresso in me in maniera indelebile. E' il profumo di mia nonna. Mi capita di sentirlo camminando per strada, seduta in un bar, in coda alla posta. Dura sempre il tempo di un respiro, sarebbe quasi impercettibile non fosse che lo conosco da sempre. Le signore che lo portano hanno spesso un rossetto che tende all'arancione, lo stesso che portava lei. Ogni volta è un sorriso che scappa e un mare di ricordi che affiorano, accompagnati dalla piacevole sensazione che questi incontri fortuiti le servano per farmi sapere di essere ancora qui.
mari | Giovedì, 9 dicembre 2010 @14:21
Ah, la voce del mio che mi legge poesie! Oggi i nostri rapporti non sono perfetti, ma la sua voce, il suo tempo per me, i versi per sempre!
Lele | Giovedì, 9 dicembre 2010 @12:50
Pà! Come vorrei che fosse ancora qui con me e che mi dicesse che niente può accadermi ...
Mercoledì, 8 dicembre 2010 @08:50
Cosa vi viene in mente, se vi dico Vienna d’inverno? Neve, Sacher, mercatini, lucine tra gli alberi? C’era tutto: compreso un freddo tale da farmi infilare i leggings sotto i jeans, e non bastava lo stesso. (Commento del Consorte: per forza, se ti ostini ad andare in giro con i jeans bucati e strappati. Non capisce niente di moda, lui).
Ma soprattutto, a Vienna c’erano amici affettuosi che hanno esaudito un mio zuccherino desiderio: ci hanno invitato all’Opera (era "Il barbiere di Siviglia"), e poi a cena al Sacher Café, in un tripudio di velluti rossi dove abbiamo ordinato, tanto per rimanere in tema, Wienerschniztel e torta Sacher (con la panna, ça va sans dire).
Dress code? Avevo un abitino di velluto lilla (di Colomba Leddi - http://www.colombaleddi.it/index2.html ) e i tacchi (scarpe rosa di Roses’ Roses - http://www.rosesroses.it/ - comodissime per incespicare nella neve). Ero perfettamente in tema, tranne che per le mie unghie dipinte di uno sconcertante verde smeraldo. Ma penso che a Klimt – l’eccentrico geniale pittore di inizio Novecento, che dipinse su fondi dorati le signore più belle della Vienna di un tempo – sarebbero piaciute. Se non altro, sarebbero state bene con i suoi fondi bizantini e d’oro.
Lady Chatterley | Sabato, 11 dicembre 2010 @16:08
Peccato, Lisa, che la Poesia, raffigurata come vuole la mitologia non appaia nelle Tre età della donna. Sarebbe stato un bel messaggio rassicurante e non inquietante. Forse mi sto sbagliando, in tal caso, scusami.
Lorenza | Venerdì, 10 dicembre 2010 @00:20
:) cipriota, giusto per restare in tema di spezie..
con lui ero stata anche a stoccolma, dove ho assaggiato la kardamomkaka e l'ho rifatta a vienna (prendendo il cardamomo al naschmarkt)!
LISA | Giovedì, 9 dicembre 2010 @16:18
Hai indovinato, LORENZA: mi piacciono le spezie, e quindi sono stata anche al Naschmarkt, il mercatino di frutta e verdura ora diventato un quasi bazar, con in più ristoranti e caffé, asiatici ma non solo... E ho comprato spezie, spezie! Anche dei lime secchi che si usano per cucinare in Asia, e che non avevo mai ritrovato. Vicino al Naschmarkt c'è uno di quegli antichi caffé viennesi che mi piacciono tanto, il Café Sperl, con i giornali dentro le bacchette di legno. L'ultima volta a strapparsi i giornali c'erano trentenni dall'aria muscolosa, turisti e vecchi signori, un mix perfetto. (Amore poco viennese, quindi di che nazionalità? Scusa ma l'Autrice è sempre così curiosa...)
Lorenza | Giovedì, 9 dicembre 2010 @11:52
Ero lì in erasmus, poi ho trovato l'amore (finito), anche se molto poco viennese..
Il fregio è stupendo, e anche la secession stessa, e le case progettate da otto wagner sulla linke wienzeile.. e il naschmarkt! dovevi andarci, se ho intuito bene ti piacciono le spezie, e quello è un paradiso che fa viaggiare in oriente anche se in realtà ti trovi tra i monumenti più mitteleuropei che esistano... :)
LISA | Giovedì, 9 dicembre 2010 @10:08
Che bello, LORENZA, cosa facevi a Vienna? Studio, lavoro, amore? O tutte e tre le cose insieme? E magari avrai visto il Fregio di Beethoven dipinto da Klimt nel Palazzo della Secessione, quello con la cupola di foglie d'oro: che, LADY CHATTERLEY, mi piace moltissimo. A tratti crudele come le tre età della donna, ma finisce con qualcosa che ci salva: è la Poesia, che suona la lira come voleva la mitologia classica, scalza, con un abito d'oro.
http://www.secession.at/beethovenfries/egenienpoesie.html
Lady Chatterley | Mercoledì, 8 dicembre 2010 @18:04
Di Klimt mi affascina un dipinto: Le tre età della donna. Crudele e lontano dalle sue meravigliose creazioni.
Lorenza | Mercoledì, 8 dicembre 2010 @17:53
ho abitato a vienna un anno.. e credo che questo tripudio natalizio sia stupendo, ma che forse è ancora più bella nei giorni nebbiosi, apparentemente insignificanti, in cui emerge tutta la sua malinconia romantica.. mi hai fatto venire la malinconia!! :P
mari | Mercoledì, 8 dicembre 2010 @17:45
a klimt di te sarebbero piaciute molte cose, a partire dalla chioma!
E nel tripudio di rosso teatro i toui rosa lilla dovevano essere divertenti, senza meno.
W la sacher e i tacchi d'inverno, nella neve.
Martedì, 7 dicembre 2010 @08:40
"Oh, se tu potessi ritornare, ti mostrerei le sette lune che si vedono
dalla finestra della mia stanza. E i sette soli, se ci volessi
passare una notte ancora".
(Maria do Rosário Pedreira)
Ma tornerai, vero? Lo so, lo sento, amore mio. Ma non oso aspettarti alla finestra.
(I versi di oggi, della poetessa portoghese Maria do Rosário Pedreira, sono tratti da "Nuove poesie d’amore", una bella antologia dell’editore Crocetti)
Nina | Mercoledì, 15 dicembre 2010 @21:31
Sembrerebbe voler restare. Come se avesse avuto bisogno di allontanarsi parecchio per capire di poter ritornare. Mi è mancato da morire.
Hermione | Mercoledì, 8 dicembre 2010 @17:35
Sì. Lucia Rivadeneyra è messicana. Lieta che ti sia piaciuta la poesia e l'immagine del pugno di vento . .
LISA | Mercoledì, 8 dicembre 2010 @08:47
HERMIONE: molto bello il pugno di vento, e i versi della poetessa (messicana, giusto?) che non conoscevo.
Farfalla | Martedì, 7 dicembre 2010 @18:16
Dedicherei i versi della poetessa portoghese solo a chi mi avesse lasciato sola per raggiungere un'altra dimensione. Non voglio sperare nel ritorno di chi ha preferito allontanarsi. Il suo ritorno non mi sarebbe gradito. Porte e finestre chiuse, dunque, nessun rimpianto.
mari | Martedì, 7 dicembre 2010 @17:15
Belli Hermione i versi che hai scelto, e quel vento, quel pugno di vento che sibila il nome, magari di un uomo che ti lascia con un pugno di mosche, ma, come scrive una mia amica scrittrice 'risparmiare la vita serve solo a ingrassare la morte'
Nina | Martedì, 7 dicembre 2010 @14:05
E' tornato dopo due mesi di assenza con un messaggio; i suoi messaggi così speciali pieni di virgole e accenti ben messi che amo così tanto..
Sabrina | Martedì, 7 dicembre 2010 @10:20
Anch'io aspetto un ritorno (o anche solo un messaggio) per dirmi che continueremo, che non si dissolverà questo inizio, insieme al mio amore e alle mie speranze. Quasi non riesco a respirare, per fortuna il lavoro mi salva dall'impazzire e lavoro anche domani che è festa. Coraggio Lele, ti sono vicina. Buona giornata a tutti.
Hermione | Martedì, 7 dicembre 2010 @09:48
E se a chi ci lascia, per sua volontà, invece della preghiera del ritorno, lasciassimo solo il silenzio ed un pugno di vento?
Offerta
Perché mi lasciasti
Bruciata da carezze
In un letto senza domani
Nuda di emozioni
Vestita della tua assenza
Ti offro il mio silenzio
Pugno di vento
Che sibila il tuo nome.
Lucia Rivadeneyra
Lele | Martedì, 7 dicembre 2010 @09:18
Tornerà? Tornerà e ci avvolgeremo insieme nella mia coperta rossa. E forse quel tepore mi farà dimenticare quanto male mi ha fatto.
Se tornerà!
Buongiorno Lisa "alchimista" dei nostri sentimenti.
Lunedì, 6 dicembre 2010 @09:19
"Con il silenzio che le rimbombava nelle orecchie e il desiderio di appartenere a qualcuno o qualcosa simile a una spina nel petto, si rannicchiò sul letto del figlio con il suo pupazzo di pezza stretto a sé. Eppure, nel profondo, c’era anche un senso di gioia, una libertà che l’aspettava nelle stanze buie senza pretendere nulla da lei".
(Liza Marklund)
Il cuore buio di una madre.
Lisa Marklund scrive gialli ambientati a Stoccolma. La frase di oggi è tratta dall’ultimo, "Finché morte non ci separi", Marsilio. La protagonista è sempre lei, Annika Bengtzon, giornalista di cronaca nera e detective per caso, moglie in crisi e madre trafelata: tosta e testarda, come gli inverni della sua Svezia. E coraggiosa, anche nel raccontare il cuore di una madre.
manu =) | Venerdì, 10 dicembre 2010 @15:36
il cuore bui di una madre e un desiderio dei bambini secondo me
manu | Martedì, 7 dicembre 2010 @19:15
e una storia comprensiva per me ma a un certo punto fa paura :(
manu | Martedì, 7 dicembre 2010 @19:14
e una storia successa tanti anni fa erano dei bambini soldato mi dispiace molto per questi bambini ma non possiamo fare niente mi dispiaceeeeeeeeee :( :( :( :( spero che non succeda più questa cosa ma nel mondo c'è ancora
testo | Martedì, 7 dicembre 2010 @19:09
a me non mi e piaciuto molto anzi mi ha messo paura
LISA | Lunedì, 6 dicembre 2010 @21:21
E' sempre sorprendente quando i miei Buongiorno arrivano a voi e diventano altro. Come la frase di oggi. Mi aveva colpito - forse perché conosco Annika, il personaggio, so quanto aveva colpito una mia amica, madre trafelata - perché dice a voce alta quello che molte madri fanno fatica a dire: l'amore luminoso per i figli, ma anche il lato buio di quest'amore, la fatica, la stanchezza, il desiderio, a volte, di solitudine, di quella "libertà che aspetta nelle stanze buie senza pretendere nulla". Invece voi oggi avete sottolineato altro: il cuore buio non di una madre, ma di un'aspirante madre. Eppure in quel buio, come scrive la Marklund, ci può essere, certo, malinconia e sperdimento, ma anche inaspettata gioia e libertà.
Aria | Lunedì, 6 dicembre 2010 @17:30
Nel gruppo di alunni a cui insegno in questo periodo c'è una donna peruviana con 10 tra fratelli e sorelle e innumerevoli nipoti. A lei non è stato concesso di essere madre e mi ha parlato della sua tristezza con infinita dolcezza e struggimento. E' comunque una donna con occhi pieni di luce, emana affetto da ogni poro della pelle. Sono sicura che rende la vita di chi le sta accanto più piacevole. Ecco, lei è una di quelle zie, di cui parla ive54, una di quelle capaci di "dare vita" comunque.
ive54 | Lunedì, 6 dicembre 2010 @15:08
Il mio rispetto và a quelle donne che fanno di tutto per essere madri e rispetto anche quelle che hanno tentato, hanno avuto l'illusione, ma poi per loro la natura e il destino sono diventati distratti, hanno cambiato strada. Ho delle amiche che ci hanno provato e sono state fortunate, altre no, ma non per questo non hanno quella dolcezza e slanci d'amore e affetto nei confronti dei figli degli amici e parenti. A volte queste "ZIE acquisite" danno molto di più di quelle 'vere' e sono molto più disponibili, sono molto amate dai piccoli (coccolati e viziati) ma anche diventati poi grandi restano per loro le ZIE fidate alle quali raccontare i loro segreti che non dicono ai genitori. Quando andavamo in vacanza, prima di tornare, era obbligatorio un pensierino da portare a casa per le ZIE!
Il non essere madri non è da egoisti, è semplicemente accettare e continuare a vivere nel miglior modo possibile.
Ho due figlie sposate e una nipotina di 20 mesi, ancora adesso in qualsiasi occasione, festa o ricorrenza le ZIE non mancano mai.
Un abbraccio per scaldarvi un po.
MiriamRosaGialla | Lunedì, 6 dicembre 2010 @11:53
Cara Annalisa,
capisco quello provi, provo lo stesso anch'io, ma non credo siamo egoiste, sai?
A mio avviso, certo personalissimo, la natura, o meglio, la Natura, ha steso la sua lunga mano protettrice e ci ha come "anestetizzate"...ci illude, ci fa credere che la vita senza figli sia "lo stesso" e soprattutto ci dà ogni giorno la forza per viverla senza figli:
perchè si può essere felice anche senza figli, questa frase non è un'eresia e neanche una consolazione, è la verità, e come spesso accade la verità è cruda e non tutti sanno accettarla.
Tantissimi petali gialli e profumati a tutte/i in quest'inverno senza fine!
Annalisa farmacista | Lunedì, 6 dicembre 2010 @11:08
A volte mi domando se sarei in grado di affrontare i patimenti di una madre. Ce ne sono tanti e a volte tanto brutti, in certi casi drammatici l'epilogo più brutto del sopravvire ai propri figli che ritengo il dolore più grande che possa esistere. Dal momento che il destino non mi ha concesso di provarlo e che io in effetti non mi sto dannando l'anima per questo mi chiedo se non sia un po' egoista. In fondo è così tranquillo vivere così senza questo buio da dover affrontare, certo anche rinunciando a tante gioie, s'intende. Non so a volte mi sento veramente una persona un po' fredda dal momento che non sento molto questo desiderio nell'anima e ammiro molto chi scala montagne di sofferenza per far si che il suo desiderio si avveri. Io davvero non ce la faccio. Ma se la vita è questo perchè non cercare di viverla al meglio? Me lo ripeto per sentirmi meno egoista, come per darmi una giustificazione. Però non so ho come la sensazione di essere un po' fredda come questi giorni di quasi inverno.
Venerdì, 3 dicembre 2010 @08:43
"Qualunque cosa tu possa fare o sognare di fare, incominciala. L’audacia ha in sé genio, potere e magia. Incomincia adesso".
(Goethe)
Un frammento di sogno, una lama di luce. Se vedi la strada, se vedi un nuovo orizzonte, vai: il momento è adesso.
Ho visto questa frase per anni, in redazione: era un foglietto incollato sul computer di una collega, e amica. "L’audacia ha in sé genio, potere e magia", leggevo, ogni volta che passavo vicino al suo computer. "Incomincia adesso". E poi, alla fine, ho cominciato.
Sere | Domenica, 5 dicembre 2010 @00:43
e questa è una di quelle frasi che conservo, in modo che possa essere sempre il mio buongiorno. Ormai per me il buongiorno del city è diventato come il caffè: senza,la mattina,non carburo. Grazie Lisa.
Pasionaria | Sabato, 4 dicembre 2010 @13:42
In questo mio momento personale questa frase è quello che mi serve. Bellissima anche "grace under pressure" perchè è molto facile perdere la grazia quando si è sotto pressione. Un saluto alle donne erica di questo blog e di quello passato.
Studentessa | Sabato, 4 dicembre 2010 @12:20
è davvero una bella provocazione alla vita. - ciò che mi serviva. Grazie!
mari | Venerdì, 3 dicembre 2010 @19:45
Bello! l'ho immadiatamente condiviso su FB. Non conoscevo la frase ma l'insegnamento mi era stato impartito con l'esempio da una mia amica collega, alla quale devo la 'carriera'. Tutto è cominciato con un concorso di drammaturgia, dài partecipiamo ha deto Vale, l'amica audace. Lo abbiamo vinto! Forza allora!
deaincoronata | Venerdì, 3 dicembre 2010 @18:59
magnifica.. complimenti Lisa, per le tue frasi, che per fortuna mi danno il buongiorno quasi tutte le mattine :):)
Hermione | Venerdì, 3 dicembre 2010 @11:45
Adoro questa frase: qualche mese fa l'ho anche postata su FB. Grazie Lisa!
Sabrina | Venerdì, 3 dicembre 2010 @09:26
Che bella questa frase... Io sono stata nella situazione di cui parla Annalisa per un bel po' di tempo, poi improvvisamente sono cambiata e ora sono molto felice e attiva, ho riscoperto la luce e la forza dell'audacia. Buon weekend a tutti!
Annalisa farmacista | Venerdì, 3 dicembre 2010 @09:16
Vero!!! Io sono audacemente alla ricerca di una nuova casa. E vorrei sinceramente dedicare questa bellissima frase a chi si lamenta sempre della sua condizione e poi non fa nulla per migliorarsi.
Giovedì, 2 dicembre 2010 @08:42
"I tulipani sono troppo eccitabili, è inverno qui.
Guarda com’è tutto bianco, tutto quieto e innevato.
Sto imparando la pace, sdraiata qui da sola
mentre la luce si posa quieta
su questi muri bianchi, su questo letto, su queste mani".
(Sylvia Plath)
Imparare la pace: dalla neve.
La poesia di Sylvia Plath, che parla di tulipani rossi - "troppo rossi, mi fanno male" - fu scritta in una camera d’ospedale. E infatti continua così: "Ho dato il mio nome e i miei vestiti alle infermiere/ e all’anestesista la mia storia e al chirurgo il mio corpo". Mi piace molto, nell’originale inglese, quel "learning peacefulness", anche in una camera d’ospedale, insieme alla neve.
Giusy | Venerdì, 3 dicembre 2010 @13:19
Grazie, Lisa e Patri. Associavo il simpatico arbusto alle scope...Si impara sempre qualcosa vero? Per esempio, Rosa-gialla-scatologica potrebbe imparare le buone maniere. Fan -number-one potrebbe imparare a distinguere le parole di conforto da quelle s-conforto, io potrei imparare a stare zitta ma è troppo tardi.Offro quest'ultima battuta su un piatto d'argento a chi vorrà essere pungente con la scrivente. fa anche rima! Last but not least, per lisa(prima di spegnere le luci sul Blog Rosa che nel frattempo potrebbe cambiare colore): ho donato la tua Emma a un centro sociale, mi piace l'idea che possa essere letta e apprezzata anche da chi non ha 12 euro da spendere
LISA | Venerdì, 3 dicembre 2010 @08:41
Spiegazione per GIUSY e per le altre nuove sintonizzate: una "donna erica" è un modo di dire nato con il blog rosa. Sono le donne resistenti come l'erica nelle brughiere scozzesi: fioriscono e resistono, anche con la pioggia battente e il vento.
patrizia fiorista | Giovedì, 2 dicembre 2010 @21:07
Grazie Claudia della vicinanza, abbraccia la tua amica del cuore da parte mia.Giusy sei una donna erica. Patri
LISA | Giovedì, 2 dicembre 2010 @20:47
Lo so, MARI. E' un tentativo di imparare la pace.
mari | Giovedì, 2 dicembre 2010 @20:25
ogni volta che leggo la Plath, e la leggo da molto, mi viene sempre un groppo alla gola. Traspare il dolore, e sembra sempre che il dolore delle sue parole si presenti come un abito che non sgualcisce, perfetto e lucido, e la pace di questi versi non è pacifica per nulla pacifica
LISA | Giovedì, 2 dicembre 2010 @19:41
MIRIAM ROSA GIALLA: ehi, ma il titolo di oggi non è forse "learning peacefulness"? PATRIZIA FIORISTA: proprio oggi una mia cara amica, un'amica del cuore, che si è ammalata di tumore al seno più di un anno fa, è tornata in ospedale. Per lei, per la tua carissima amica, tulipani rossi; e, come ci ha raccontato CLAUDIA MDG, collane e orecchini di corallo. Talismani da indossare, pensando a come imparare/reimparare la pace. O - come ha scritto la birmana Aung San Suu Kyi, ricordate il Buongiorno del 15 novembre? - pensando a come vivere, ogni giorno, secondo "grace under pressure". E' questo, anche, il coraggio. E' difficile, ma si impara.
MiriamRosaGialla | Giovedì, 2 dicembre 2010 @16:21
Cara Claudia-mamma-del-gladiatore,
le tue parole hanno commosso me, figuriamoci Patri!
So di dire un'ovvietà, ma la sensibilità delle mamme ex aspiranti mi sembra davvero speciale: voi ci ricordate che le mamme possono essere anche come voi, e non le solite stronze con cui abbiamo a che fare nel 99,9% dei casi, tutte rattrappite su se stesse e su quando sta accadendo a LORO, dimentiche che altre/i soffrono e lottano.
Cara Patri...ho chiesto al nostro angioletto Marta di starvi vicino: sono sicura che mia ascolterà..a te dico che la tua calma e la tua dolcezza mi soprendono sempre!
claudia mdg | Giovedì, 2 dicembre 2010 @16:01
Cara Patri, i tuoi post mi toccano sempre nel profondo ma non mi permetto mai di commentarli perchè mi sembra invadente anche comunicarti affetto, entrare in una cosa così privata; non sapendo trovare le parole giuste preferisco il silenzio. Stavolta qualcosa voglio dirtela perché vivo da 2 anni la stessa cosa che stai vivendo tu: alla mia amica dell'anima, che lotta per vivere con un coraggio straordinario regalo tanti piccoli amuleti: collane, orecchini, tutti di turchese o corallo: (ricordi il post di Lisa sulle collane che allontanano il male? Regalati da una persona cara diventano ancora più potenti) Poi rubo dei pomeriggi solo per lei: shopping selvaggio (me la ricordo, lei così forte, piangere nel camerino perché le terapie l'hanno fatta ingrassare, ma poi ne abbiamo riso insieme), musei, libreria, un aperitivo al centro solo per noi, e lunghi abbracci. Se mi vede triste mi dice: mica farai la stronza che si mette a piangere? Davanti a lei non ho pianto mai, lo faccio adesso ma tanto non mi vede. Mando un ciondolo virtuale di corallo a Rosalinda. Un saluto speciale alla fan n°1
patrizia fiorista | Giovedì, 2 dicembre 2010 @14:06
Grazie davvero dei vostri abbracci e della vostra vicinanza,li potro tutti alla mia amica, che si chiama rosalinda (che nome è Lisa).Come voi sapete bene non mi sono arresa mai e non lo farò neanche ora.
Vi abbraccio con un sacco di ellebori fiore della pace Patri
La fan n°1 | Giovedì, 2 dicembre 2010 @14:06
Ma una persona non può mostrare nemmeno un momento di legittimo sconforto davanti alla grave malattia di una persona cara?
Giusy | Giovedì, 2 dicembre 2010 @13:40
mi secca un po' intervenire perché lo faccio troppo spesso: voglio solo dire a Patrizia che comprendo benissimo il suo stato d'animo e quello della sua cara amica. Ci sono passata anch'io. Avevo 42 anni e due figli piccoli e un tumore piuttosto avanzato con metastasi ai linfonodi. ora ne ho 67 (abbondanti). Non è mia intenzione mettermi in cattedra, ci mancherebbe, ma un piccolo consiglio...Si? Sorridere alla vita, a dispetto di tutto. Mon mi piace l'espresssione "..ho lottato e vinto" , piuttosto: " ho affrontato con fiducia e speranza il piu' serenamente possibile. E' la serenità, "cavata con le unghie e con i denti" dal fondo di noi stessi che ci aiuta.Io ho anche riscoperto amiche e parenti che mi sembravano distratti, invece ho avuto intorno a me un meraviglioso girotondo. Vi sono molto, molto vicina con tutta l'empatia di cui sono capace.
"ArTeMiSiA" | Giovedì, 2 dicembre 2010 @12:46
Lo sapevo che prima o poi avresti messo lei! ^_^
Dovremmo tutti imparare un po' di pace...
MiriamRosaGialla | Giovedì, 2 dicembre 2010 @11:26
Cara Patri,
non ho risposte alla tua docmanda così vera, così essenziale...posso solo abbracciarti virtualmente, ma con grande affetto, mentre me la pongo insieme a te.
patrizia fiorista | Giovedì, 2 dicembre 2010 @10:56
Ieri sera la mia amica del cuore,quella che firma sempre gli sms che mi manda"ti voglio un bene dell'anima",mi ha informata che il 16 dicembre deve essere operata per un tumore al seno.Ma questa cavolo di vita cosa vuole sempre da noi? Patri
Mercoledì, 1 dicembre 2010 @08:21
"Il ghiaccio verde-gatto si adagia
sul prato davanti a casa. La cicuta è la sola cosa
giovane che resta. Te ne sei andato.
Stanotte sotto le coperte ho svernato
senza dormire, finché venne l’alba
come un imbrunire, e foglie di quercia
frusciavano come soldi, ostinate.
La cicuta è la sola cosa
giovane che resta. Te ne sei andato."
(Anne Sexton)
Fuori e dentro, ghiaccio.
I versi così raggelati di oggi sono tratti dalla raccolta "Diciotto giorni senza di te": una poesia al giorno per raccontare l’abbandono. E sono tratti da "Poesie d’amore" di Anne Sexton, Le Lettere. Mi piace quel ghiaccio verde-gatto: il ghiaccio, così lo immagino, che si posa sopra un prato.
Hermione | Giovedì, 2 dicembre 2010 @18:35
Ciao Lisa: ho scaricato, da www.letturegiovani.it, una bella raccolta di filastrocche di Gianni Rodari. Credo che " Il gatto inverno " faccia parte del libro " Filastrocche in cielo e in terra " ( 1960 ).
Ruba pure!!
LISA | Giovedì, 2 dicembre 2010 @17:24
HERMIONE, è bellissima. Da quanti anni non leggo Rodari... Magari ti rubo i versi per un Buongiorno. Da che libro è tratta?
Hermione | Giovedì, 2 dicembre 2010 @15:43
A proposito di inverno, gatti e bambini che vengono da lontano . . . sto leggendo a mio figlio che viene da un paese dove la neve non sfiora nemmeno le cime più alte delle montagne, le poesie di Gianni Rodari che mi ricordano la mia infanzia e ne ho ritrovata una molto simpatica che voglio farvi leggere. Si intitola " Il gatto inverno ".
Ai vetri della scuola stamattina
l'inverno strofina
lo sua schiena nuvolosa
come un vecchio gatto grigio:
con la nebbia fa i giochi di prestigio,
le case fa sparire
e ricomparire,
con le zampe di neve imbianca il suolo
e per coda ha un ghiacciolo...
Sì signora maestra,
mi sono un po' distratto:
ma per forza, con quel gatto
con l'inverno alla finestra
che mi ruba i pensieri
e se li porta in slitta
per allegri sentieri.
LISA | Giovedì, 2 dicembre 2010 @08:41
MARINA, fammi indovinare: Speranza?
Marina | Mercoledì, 1 dicembre 2010 @21:45
Lisa le bimbe arrivano dall' est e vanno in una casa di Roma di una tua lettrice del vecchio blog, che se avra' tempo, tra le mille emozioni e cose da fare, prima della partenza, verra' a raccontare.
Lady Chatterley | Mercoledì, 1 dicembre 2010 @20:33
mi attira la prospettiva di un'anima vuota e chiara. Così dovremmo sentirci, sotto le coperte, sole e sollevate, finalmente libere da angosce e pronte per il futuro che ci attende.
LISA | Mercoledì, 1 dicembre 2010 @20:14
MARI: bellissima quell'anima vuota e chiara, dopo la fine di un amore.
LISA | Mercoledì, 1 dicembre 2010 @20:13
MARINA A BRUXELLES: che bella notizia. E da quale Nord arrivano, i bimbi? Dicci di più!
mari | Mercoledì, 1 dicembre 2010 @15:29
Dieci anni di palpiti e grida,
tutte le mie notti insonni
le riposi in una parola sommessa,
pronunciata invano.
Te ne andasti, e di nuovo
l’anima è vuota e chiara.
Anna Achmatova
Giusy | Mercoledì, 1 dicembre 2010 @13:49
Beh, un fuori tema che rallegra! Già che ci siamo, andrò a chiedere Stella (quanto mai attuale) in libreria. Lo metterò sotto l'albero per completare i regalini destinati alla deliziosa compagna del figlio fuoricasa. Spero di non essere considerata una detestabile quasi-suocera. Non ho questa impressione, ma non si sa mai...
Marina | Mercoledì, 1 dicembre 2010 @12:05
Lisa non c' entra niente con il post di oggi, se non forse per la morsa di ghiaccio che circonda questo plat pays, volevo solo dirti che oggi ho saputo una notizia meravigliosa, una ragazza del vecchio blog sta per coronare il suo lungo sogno, tra poco abbraccerà e terrà per sempre con sé due creature che l' aspettano nel freddo nord. Siamo diventate amiche per te, e attravrso le tue parole, ci siamo incontrate in un giorno di dicembre del 2006, piene di tristezza e rassegnazione, ed eccoci qui, e da li' non ci siamo mai "lasciate", tra lacrime, delusioni e passi in avanti. Prima é arrivato il mio ed ora le bimbe, abbiamo percorso milioni di chilometri, grazie a tutte le amiche che ancora siamo e grazie a questi bambini che da diverse parti del mondo ci hanno aspettato ed hanno avuto fiducia in noi. Grazie soprattutto a te Lisa che ci hai permesso di conoscerci, oggi sono veramente felice, dopo barcellona e bruxelles, anche roma grida la sua gioia! Scusate tutti se sono andata fuori tema, davvero...Scrivi Lisa, scrivi un altro libro, magari le seconde puntate delle vita di queste tue fans cosi' particolari!
Annalisa farmacista | Mercoledì, 1 dicembre 2010 @09:43
Un nuovo libro? Sono già in super attesa. E per rispondere alla tua "sfacciata" richiesta di essere regalata la risposta è ovviamente si. Ho già una bella lista di amiche a cui so faranno piacere i tuoi libri. E sempre a proposito di libri ieri mi sono comprata un libro (se così si può chiamare) per cucinare il pesce.Quello che cucina mia suocera e che tutti dicono sia buonissimo è per me in realtà orrendo. Ho proprio coniato per lei la definizione di "diversamente cuoca". Così magari faccio capire al consorte come deve essere il pesce. Meno male che fra poco è Natale e dovremmo essere più buoni. Per me solo carbone, pazienza.