Giovedì, 29 settembre 2011 @07:53
"Ci guardiamo e lui sorride pacato, un sorriso che arriva dritto dal 1979, proprio come accade nei miei sogni".
(Maddie Dawson)
Rivederti, chi l’avrebbe mai detto.
(Sostituite a quel 1979 la data in cui avete visto per l'ultima volta il vostro primo, travolgente amore: non è bellissima? La frase è tratta da "Facciamo finta che non sia successo niente", Giunti, un romanzo easy, di un'americana, che mi è piaciuto: la storia di una quarantacinquenne che reincontra per caso il grande amore della sua vita e... Quasi un film. E come un film inizia con una scena alla Meg Ryan: lei che scoppia a piangere davanti al banco surgelati del supermercato. Geniale).
Beats By Dre Cheap | Venerdì, 22 giugno 2012 @04:29
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LISA | Lunedì, 3 ottobre 2011 @21:18
UNA A CASO: "Facciamo finta che non sia successo niente", della Giunti, è appunto easy ma carino, come una commedia hollywoodiana. Un po' troppo buonista e americano in alcuni punti, ma mi dirai... ANNETTA: che bella la tua storia danese! Con passeggiate sulle guglie del Duomo. Molto (castamente) romantico. Ogni tanto ci vuole. WIKI: è vero, anch'io ho ripensato a quei versi di Francesca Genti, che erano il Buongiorno del 15 aprile 2010. E mi piace quella "data di scadenza" della sofferenza.
stefania | Lunedì, 3 ottobre 2011 @13:24
era proprio il 79, quando ho perso la testa, irrimediabilmente e per sempre, anni di tira e molla, partenze e ritorni, grandi drammi e grandi euforie.poi la fine. 8 anni di silenzio, di vuoto, di ricordi sempre dolorosi, lo rivedo sulla porta di un bar, per caso, un colpo al cuore, ci guardiamo e lui sorride pacato, come se fossero passati solo pochi minuti dall'ultimo incontro, ci regaliamo un anno intenso, pieno di NOI! ma quello che non aveva funzionato in passato, non funziona nel nuovo presente, sparisce improvvisamenente una mattina di maggio, non so più nulla di lui.
una a caso | Venerdì, 30 settembre 2011 @18:48
ho ordinato facciamo finta .... se è light penso che mi piacerà vorrei mandare a Patty dai diamanti..... sembra un libro he vale poco ,ma ho trovato tante notiziole divertenti come posso fare?
annetta | Venerdì, 30 settembre 2011 @12:31
@wiki-valentina: anche io amo molto questi versi di f.genti...mi hanno confortato molto spesso di recente. ma in queste parole della dawson non ci trovo sofferenza voi si?
... | Giovedì, 29 settembre 2011 @21:28
"Ci guardiamo e lui sorride pacato, un sorriso che arriva dritto dal 2010, proprio come accade nei miei sogni".
Ci guardammo una sera ad una festa dopo aver finto di non esserci mai conosciuti, mai sfiorati ... e il tuo sguardo mi penetrava , mi spogliava , tu volevi me quella sera .. solo me ..io lo so!
valentina | Giovedì, 29 settembre 2011 @19:24
comprerò questo romanzo,mi piace pensare a questo genere di legame, che non si spezza. Sto finendo di leggere 'cose da salvare in caso d'incendio' di haley tanner. Centellinando le pagine. Davvero delicato, vibrante, mi commuove.
valentina | Giovedì, 29 settembre 2011 @15:03
wiki...abbiamo pensato gli stessi versi! È bellissima questa poesia di francesca genti..
wiki | Giovedì, 29 settembre 2011 @14:54
il che mi fa venire in mente Francesca Genti:
"Illuminazione davanti al banco dei surgelati
anche la sofferenza ha la sua data di scadenza".
annetta | Giovedì, 29 settembre 2011 @13:22
A me è successo un episodio simile pochi anni fa. Sono andata a Copenhagen per lavoro e ho rintracciato un ragazzo danese ("ragazzo" allora, tranquillo cinquantenne padre di famiglia adesso) con il quale avevo avuto una storia a 20 anni e del quale mi ero innamorata perdutamente. Così ci siamo rivisti dopo quasi trent'anni davanti a una birra, ci siamo guardati e abbiamo iniziato a chiacchierare come se fossero passati 3 giorni, e non 30 anni. Entrambi ovviamente cambiati, invecchiati (fortunatamente bene!) ma quando ha sorriso ho rivisto lo stesso sorriso del 1985 e ho capito perchè mi ero tanto innamorata di lui.
Rientrata in albergo ho pianto, ho pianto tantissimo...ma solo per la gioia e la commozione di avere rivissuto per pochi attimi le emozioni della mia giovinezza. Ora siamo amici su FB e quando gli capita di venire in italia andiamo a farci un castissimo giro sulle guglie del duomo e ce la raccontiamo un pò. @lisa: è la vita che a volte è geniale...
una a caso | Giovedì, 29 settembre 2011 @09:16
rivederlo è scontato ma il suo sorriso arriva diritto ,ogni estate, e si sovrappone agli altri ,che se ne stanno lì da tanto tempo ....mai dimenticati.
Mercoledì, 28 settembre 2011 @07:22
"Quando sono triste o inquieta, compro dei fiori. Naturalmente mi piacciono anche quando sono felice, ma nelle giornate in cui va tutto storto i fiori segnano l'inizio di un nuovo ordine, un ordine che resta perfetto qualunque cosa accada. Metto qualche campanula in un vaso, pianto fiori sul mio vecchio balcone di pietra... Quando affondo le mani nella terra umida e la sento tra le dita, tutto diventa più semplice".
(Nicolas Barreau)
Ed e' come se piantassi radici anch'io.
(La frase che ho scelto oggi per City è tratta da un romanzo iper-romantico e iperzuccheroso, come un "macaron" al cioccolato o al lampone: "Gli ingredienti segreti dell'amore", di Nicolas Barreau, Feltrinelli. Ambientato, ovviamente, a Parigi).
Anonimo | Venerdì, 25 novembre 2011 @17:04
Ho appena terminato "Gli ingredienti segreti dell'amore". Sicuramente non ho i problemi, e purtroppo neanche una vita piena di sorprese come quella di Aurélie, ma amo Paris e quella magica e romantica atmosfera che avvolge ogni cosa. Mi è sembrato di vivere una storia realmente accaduta: sentivo i profumi della cucina, e le ultime pagine le ho lette ascoltando le canzoni che Nicolas Barreau ha citato, come sottofondo, proprio per vivere quelle sensazioni in prima persona … Raramente mi faccio attrarre così tanto da un libro, e questo è veramente fantastic. Complimenti, anche per la sua giovane età!
Ila74-Italie
stefania | Lunedì, 3 ottobre 2011 @13:33
ci sono dei fiori che nella loro stagione non mi faccio mai mancare, violette e giunchiglie.
ne ho un bisogno quasi fisico, penso che guardarli, tenerli accanto, sul comodino mi facciano stare bene e mi diano la carica per affrontare i 12 mesi che passeranno prima che io posso affondare di nuovo il naso nel loro profumo.
che bella l'idea di girare x la città con dei fiori in mano!!!
Anonimo | Domenica, 2 ottobre 2011 @14:00
ma quest'anno ci riprovo, li dimenticherò nella terra a meno che la mia gatta da tartufi (unica al mondo) non riesca a dissotterrarli.
Giusy d\'antan | Domenica, 2 ottobre 2011 @13:58
Ciao Lisa. Lo leggerò anch'io quel libro, visto che l'ultimo tentativo con i bulbi (30 ) si è tradotto in quattro giacinti stropicciati, 8 tulipani nani di cui uno nero e, per finire, due bellissimi narcisi spaesati.
LISA | Sabato, 1 ottobre 2011 @22:37
I bulbi a dimora? Da quando ho letto "Diario di una lady di provincia", con quel geniale incipit dove Lady Delafield si dispera per i bulbi che si rifiutano di fiorire, non posso far altro che ridere...
patrizia fiorista | Venerdì, 30 settembre 2011 @14:13
una a caso: confesso la mia ignoranza, non la conoscevo, ma ho rimediato subito. Patri
una a caso | Giovedì, 29 settembre 2011 @20:40
patri conosci la valeriana dei giardini? una mia amica me ne ha regalato un rametto ed ora ho un vaso tutto fiorito vorrei darne un rametto a tutte
Giusy | Giovedì, 29 settembre 2011 @13:36
Recepito, Patri...Poi quest'anno metterò anch'io a dimora i bulbi, forse a primavera avrò una bella sorpresa ma il fattto è che ho sempre tanta fretta.
una a caso | Giovedì, 29 settembre 2011 @09:08
ho guardato il mio terrazzo con occhi diversi ,ieri il mio amico nei momenti di solitudine ,mi ha regalato dei bei fiori autunnali ,nascosti dietro un vecchio otre .un miscuglio che avevo seminato e dimenticato .....le mie piante non hanno il senso dell'ordine ,ma odio i terrazzi moderni con un solo grande vaso-effetto come tanti terrazzi milanesi che conosco
Aminta | Mercoledì, 28 settembre 2011 @21:17
Ma le radici delle campanule e quelle dei fiori più belli non sono profonde e basta poco per farle morire. mancanza d'acqua, un'improvvisa gelata, unparassita che divora foglie e fiori.Meglio un grande albero dalla corteccia spessa oppure fragili e bellissimi fiori recisi. Metafora?
patrizia fiorista | Mercoledì, 28 settembre 2011 @14:46
Che bello questo post che parla di me! Giusy se vai in campagna in questi giorni ci sono dei bellissimi fiori gialli, sembrano piccoli girasoli, oppure puoi prendere un bel mazzo di astri colorati o come ci ha regalato Manu dei bei settembrini, sono tutti fiori spettinati. Io adoro i bulbi, anche da quelli brutti ,come gli anemoni, nascono dei fiori meravigliosi. Vi regalo dalie colorate, il fiore della dignità e del buon gusto Patri
malu63 | Mercoledì, 28 settembre 2011 @14:24
i fiori mi fanno star bene, fanno parte della mia vita.... li adoro, in casa mia nn mancano mai fiori freschi in un vaso il tutto offerto gentilmente dal mio giordino, nelle giornate un pò storte passo ore con le mai nella terra, quando è tutto sistemato e sono stanca sono anche rilassata, stamattina ho colto un bellissimo mazzo di settembrini, una bellilsima nuvola viola, ve la dono .
Sara | Mercoledì, 28 settembre 2011 @13:57
io e le mie amiche 2 anni fa abbiamo scoperto quanto sia bello girare per Milano con un mazzo di fiori e da allora cerchiamo di regalarceli spesso.
Perchè tutti ti guardano e il mondo ti sorride, mentre hai dei fiori in mano!
Giusy d\'antan | Mercoledì, 28 settembre 2011 @13:37
Per quanto mi riguarda, un mazzo di fiori, anche modesto, riesce a raddrizzare una giornata storta.Le mani nella terra, no. Meglio di tutto una composizione di fiori "spettinati" come dice la Patri, ma dove li trovo?
Vediamo se anche oggi mi esce lo slash, vulgo barra.
Martedì, 27 settembre 2011 @08:44
"Nei primi giorni dell’autunno dei miei quattordici anni, come se presagissi qualcosa, il mondo mi sembrava risplendere di un colore ben preciso. Sarà stato il marrone brillante delle castagne… Le foglie morte color dell’oro danzavano al soffio del vento nella luce anch’essa dorata, e l’aria era satura dell’odore che sprigionavano, un odore puro, come di qualcosa che è bruciato. Tutto sembrava tempestato di grani d’oro, molto più del normale."
(Banana Yoshimoto)
Autunno.
(Questa frase è tratta da un libro che ho appena finito di leggere: "High & Dry. Primo amore", Feltrinelli. Non sono una fan di Banana Yoshimoto, ma questo piccolo romanzo, che parla del primo amore di una ragazza di quattordici anni, è come un soffione, o tarassaco, quelli che troviamo nei prati a primavera: morbido, leggero, viene voglia di soffiarci sopra, soffiare via e sparpagliare tutte le piccole frasi luminose che contiene. Un libro che mi ha lasciato con la voglia di guardare il mondo con lo stesso stupore).
woland | Martedì, 27 settembre 2011 @17:00
il migliore della Yoshimoto per me è Tsugumi... ve lo consiglio
per quanto riguarda Kitchen, la cosa più bella è il racconto finale, Moonlight Shadow
annetta | Martedì, 27 settembre 2011 @16:44
Qualche anno fa durante una vacanza a Ponza ho letto due o tre romanzi di banana (l'edicola del paese aveva pochissima scelta) e li ho trovati carini, genere da spiaggia-ombrellone, però fondamentalmente ben scritti. In uno di questi, non ricordo quale, lessi una definizione delle piante da appartamento che mi piacque molto e che recitava più o meno così: "ah le piante, adorabili creature, che necessitano solo di un pò d'acqua e di attenzione per vivere"... Beh, l'ho trovata molto dolce come considerazione e da allora guardo le mie piante da appartamento milanese con occhi ancor più affettuosi, grata a loro di chiedere a me cosi poco per vivere...
Giusy d\'antan | Martedì, 27 settembre 2011 @14:33
Di Banana Yoshimoto ho letto il Coperchio del Mare, trovato tra i cumuli di libri lasciati dal figlio "fuoricasa" Non mi ha entusiamato. Poi in ordine contrario ho letto Kitchen che ha avuto su di me lo stesso effetto. Forse quest'ultimo sarà carino, forse da regalare a una adolescente, non so. Bellissimo, invece, il paragone del primo amore al "soffione morbido e leggero", ricordo dell'infanzia.
Lunedì, 26 settembre 2011 @09:23
"Sazio son io della mia sete d’isole
del morto verde, dei muti greggi;
divenire voglio una riva, un piccolo golfo,
un porto di belle navi.
Da uomini vivi con caldi piedi
percorsa vuol sentirsi la mia spiaggia…"
(Gottfried Benn)
Basta viaggi, mare aperto, vele spiegate; sogno la sicurezza di un porto.
(I versi che ho scelto oggi per City sono tratti dalla raccolta "Morgue" di Gottfried Benn, Einaudi).
Cheap Beats By Dre | Martedì, 26 giugno 2012 @04:42
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valentina | Martedì, 27 settembre 2011 @18:24
esiste un porto sicuro? Forse solo per pochi attimi, il tempo di respirare e assaporare la sensazione di appartenenza.
annetta | Lunedì, 26 settembre 2011 @23:03
@LISA - in gioventù ho lavorato in Grecia, sia ad Atene che sulle isole, ed inoltre amo il Mediterraneo come nessun altro posto al mondo tra i tanti che ho visto. Certe immagini mi aprono davvero il cuore, sono certa che i poeti che mi segnali mi emozioneranno...grazie per i tuoi consigli :-)
LISA | Lunedì, 26 settembre 2011 @10:39
ANNETTA: prendi "E' presto ancora", di Odisseas Elitis, appena uscito per Donzelli. Il poeta di oggi ha in realtà tutta la cupezza degli anni del Terzo Reich. Mentre Odisseas Elitis ha la leggerezza e la luce del Mediterraneo... E, a proposito di Mediterraneo, uno dei miei poeti preferiti, un altro greco: Ghiannis Ritsos. "Erotica", Crocetti Editore, è una raccolta che davvero ammalia. Vai al Buongiorno del 21 aprile 2011, "Sotto i bianchissimi meli in fiore", e cerca a ritroso tutte le sue poesie...
annetta | Lunedì, 26 settembre 2011 @10:25
@lisa, stefania: provo la stessa malìa per questi versi come per quelli di elitis...che abbia forse finalmente voglia di sentirmi rifugio per qualcuno?
Divenire un porto di belle navi...da uomini vivi con caldi piedi, percorsa vuol sentirsi la mia spiaggia...Corro a cercarmi queste raccolte di poesie...
Domenica, 25 settembre 2011 @11:09
Ve la butto lì. Il clou della moda a Milano, quest’anno, è stata l’apertura della mostra di Artemisia a Palazzo Reale. Forse perché, tra un appuntamento fashion e l’altro, è stato un sollievo ritrovarsi davanti alle tele sontuose e violente di Artemisia, la grande, battagliera, appassionata, ora ritrovata pittrice del Seicento. Broccati e velluti, capelli scarmigliati e sparsi delle Maddalene o acconciature preziose come le Susanne, e accessori un po’ osé come le teste mozzate di Oloferne in mano alle sue Giuditte (sì, sono forse i suoi quadri più famosi: che riecheggiano, per alcuni, il famoso processo per stupro di cui fu ahimé protagonista; sicuramente, in quelle teste di uomini tagliate, c’è una rabbia e un desiderio di rivalsa contro il mondo e le regole degli uomini; una rabbia potente che diventa arte).
E il pitonato cosa c’entra? C’entra, c’entra, perché è il pitonato il nuovo animalier. Già, non più maculato o ghepardato: con grande mio sollievo, e sollievo soprattutto di Stella, la protagonista del mio Glam Cheap, che soffre, come sapete, di Allergia Animalier. Arrivano invece quest’autunno borse, scarpe, persino abitini e impermeabili in tutte le varianti serpentesche e rettilesche, anche fake (i primi esemplari li ho visti all’evento glam cheap della settimana, ovvero il party Vuitton alla Triennale). E scommetto che Artemisia, uscita da Palazzo Reale, sarebbe entrata da Prada, per comprarsi un paio di quegli incredibili stivali pitonati esposti in vetrina.
Per camminare ardita per le strade di Roma o di Londra, nonostante la testa splatter di Oloferne in mano, avrebbe preso lezioni di tacchi da Sarah Jessica Parker, che vediamo in azione nel nuovo "Ma come fa a far tutto?". Il film ahimé è poco romantico e poco emozionante (a differenza del libro, un cult per tutte le mamme lavoratrici); tranne che per due particolari geniali: la capacità di SJP di camminare nella neve con i tacchi altissimi (se solo avesse avuto sottomano quei capolavori pitonati!), e un commento dell’amica del cuore, al sospetto carteggio via mail con il suo capo: "se ti firmi XO, è come se gli dicessi penetrami". (Il giorno dopo mi è arrivato un messaggio firmato XO e sono sobbalzata sulla sedia).
A proposito di Sarah Jessica Parker. Mentre bevevo un caffè a Palazzo Reale, prima del vernissage della mostra, ho assistito a questa scenetta encomiabile: bella donna bionda, taccatissima, tatuata chic, che parlava appunto del film (l’opening night era stata la sera prima) a una piccola corte di astanti glam cheap, dichiarando "è un modello per tutte noi mamme lavoratrici"… L’ho guardata perplessa: non sembrava proprio un esempio di trafelata mamma lavoratrice; più che altro, per usare una parola vintage, una soubrette. E infatti era Michelle Hunziker, incongrua testimonial della mostra di Artemisia, poi fotografatissima in conferenza stampa.
Che dire? Non so se Artemisia sarebbe stata d’accordo. Credo neppure la regina del red carpet, ovvero SJP. Forse Artemisia le avrebbe tirato qualcosa di pitonato addosso. Comunque, se siete a Milano, non perdetevi la mostra: Artemisia vi aspetta, fino alla fine di gennaio.
http://www.mostrartemisia.it/
esnoaffpl | Giovedì, 29 marzo 2012 @19:10
bVcVqm gtrgzdainkor
qlbdoo | Giovedì, 29 marzo 2012 @08:53
veVM7v ptnxbwatepnq
Jasmina | Mercoledì, 28 marzo 2012 @18:24
"Though I look old, yet I am strong and lusty; for in my youth I never did apply hot and rilubleoes liquors in my blood; and did not, with unbashful forehead, woo the means of weakness and debility . . . ; however, after seeing the distillery and the Ridge take shape, I shall change my ways!!
LISA | Mercoledì, 28 settembre 2011 @13:38
Perché le scarpe no? Era comunque una donna; e certo, nel Seicento non erano così "shoes-addicted", ma a giudicare dai quadri i vestiti le piacevano molto...
Cristina | Mercoledì, 28 settembre 2011 @12:39
@ Farfalla: va be' determinata, caparbia e ribelle... avrebbe strozzato il pitone ma certo non sarebbe stata così snob da farci delle scarpe.
Ma, a parte questo dettaglio, il nocciolo della questione era un altro.
Farfalla | Martedì, 27 settembre 2011 @18:24
Non ho l'impressione che Artemisia fosse dotata di sana semplicità. io la vedo come una donna complicata e così vedo la sua arte pittorica. Per l'epoca in cui è vissuta, vedo una persona di straordinaria fermezza, ribelle e autonoma. Forse avrebbe strozzato il pitone e ne avrebbe fatto delle belle scarpe...
Cristina | Martedì, 27 settembre 2011 @11:25
... come mescolare sacro e profano.
E forse leggendo Artemisia, dotata di una sana semplicità oltre che di intelligenza pratica, rifiutando tale sfoggio di snobismo, si rivolterebbe nella tomba, col solletico alle dita per la voglia di inforcare una forbice e fare a pezzettini il pitonato, nonché quell'insipida pellicola (chissà come mai tutto ciò che si rivela mediocre, fa moda...) e la sua assurda protagonista.
Le mamme lavoratrici sono ben altro...
Fiorenza | Lunedì, 26 settembre 2011 @00:10
Ma Simona! le chiami arrampicatrici sociali quelle che cavalcano il cavaliere e non il cavallo? Artemisia mi aspetta, con i suoi dipinti ambigui, tipo Susanna e i vecchioni. Anche Giuditta con la testa di Oloferne non è male.
Simona | Domenica, 25 settembre 2011 @20:03
Cara Autrice, solo tu potevi mettere insieme Artemisia con S.J.P. passando per i tacchi pitonati della settimana della moda! La sottoscritta tra le due sceglie ad occhi chiusi l'Artemisia, primo perchè era una pittrice, secondo perchè era una vera tosta. La S.J.P., mi perdonino le fans, che incarna al cinema i deliri delle mamme in carriera, mi annoia un po'. Molto meglio l'Artemisa soprattutto di questi tempi dove sulla stampa le donne o sono solo madri (in tutte le declinazioni) o arrampicatrici sociali sulla via del Cavaliere. Personalmente gradirei leggere di esempi più interessanti.
Venerdì, 23 settembre 2011 @10:16
"La malattia è il lato notturno della vita, una cittadinanza più onerosa. Tutti quelli che nascono hanno una doppia cittadinanza, nel regno dello star bene e in quello dello star male. Preferiremmo tutti servirci solo del passaporto buono, ma prima o poi ognuno viene costretto, almeno per un certo periodo, a riconoscersi cittadino dell’altro paese."
(Susan Sontag)
Passaporti.
(Susan Sontag, americana, femminista, saggista. Famosa per - elenco a caso - il ciuffo bianco tra i capelli neri, l'impegno contro la guerra in Bosnia, l'amore per la fotografa americana Annie Leibovitz - prima di conoscerla era stata sposata e aveva avuto un figlio-, il suo saggio sulla fotografia, e sulla malattia come metafora. Morì di cancro).
Vi ricordo che, come ogni venerdì, trovate il Buongiorno anche nella parte globish del sito: Friday Poetry! E potete ricevere ogni giorno, con Twitter, il mio Buongiorno sul vostro cellulare.
Giusy d\'antan | Sabato, 24 settembre 2011 @13:59
Eh, Claudia, sono una donna pestifera, così dicono in famiglia...meglio non ammirarmi, ma ti ringrazio tanto. Ciao Patri, come mi piace sentirmi donna erica! Delirio da autostima temporanea? fa bene anche quello come fa bene questo blog, a tutte noi, credo.
claudia mdg | Sabato, 24 settembre 2011 @11:29
Ammiro Giusy, che è tornata indietro dal paese del dolore più forte e più ricca di prima, e Patrizia, che lo attraversa con coraggio e dolcezza. Grazie
patrizia fiorista | Venerdì, 23 settembre 2011 @18:32
Ciao Giusy, no non è una forzatura, io ho sperimentato un altro tipo di passaporto e di pianeta, ma come ho già scritto la molla più forte che mi ha mandata avanti è stato il dolore. Questo ha fatto di noi delle donna erica. Che belle le parole di Paolo di Mizio se riesco una volta lo guarderò.....sonno permettendo Astri per tutte Patri
Giusy | Venerdì, 23 settembre 2011 @14:02
Piccola aggiunta. Ci stavo pensando mentre riordinavo la cucina (l'effetto Lisa Corva è anche retroattivo) Da tanti anni sto bene e non mi interessa quando mister C. verrà a presentarmi l'ultimo conto da pagare. Potrà sembrare un'assurdità, una forzatura, sarà per il fatto che ce l'ho fatta... ma è ciò ho provato e provo: sono grata alla malattia. Mi fermo qui. che è meglio!
Giusy d\'antan | Venerdì, 23 settembre 2011 @13:35
Anch'io sono stata e forse tornerò ad esserlo,citttadina di un altro paese. Bella riflessione quella della Sontag. Continuo a tenere in tasca il doppio passaporto, ma "nel regno dello star male" ho imparato tanto e ora mi sento arricchita. Grazie Lisa. Bello il commento del giornalista e pensare che sono abbastanza prevenuta nei confronti dei ...clarini del Tg5. Beh, c'è sempre da imparare qualcosa.
\'povna | Venerdì, 23 settembre 2011 @11:09
L'ho conosciuta a Tuebingen, durante un seminario che tenemmo insieme a lei a un gruppo di studenti italo-tedeschi: gran personaggio. E molto molto divertente fare lezione con lei. Malattia come metafora è un grande saggio, grazie per il buon giorno!
http://nemoinslumberland.splinder.com/
Paolo Di Mizio | Venerdì, 23 settembre 2011 @10:57
Cara Lisa Corva, sono un giornalista del Tg5 e mi occupo della rassegna stampa nel Tg della notte. Volevo solo dirle che leggo ogni giorno la sua rubrica Buongiorno, sulla prima pagina di City, che mi arriva per posta elettronica. Trovo che la sua rubrica sia una delle cose più dolci e confortanti che esistano oggi nei nostri giornali. Quando posso, come è capitato l'altra sera con i versi di Cocteau, o ieri notte proprio con la Sontag, chiudo la rassegna stampa leggendo in onda il suo Buongiorno. Vorrei farlo più spesso, ma il tempo, come si dice, è tiranno, specie in tv. Tramite lei, vorrei aggiungere, ho riscoperto poeti che amo e ne ho scoperti altri che non conoscevo e di cui mi sono appassionato. La ringrazio per questo. Spero continui a lungo la sua meritevole opera di distillare gocce di poesia. La saluto molto cordialmente. Paolo Di Mizio
Giovedì, 22 settembre 2011 @08:35
"Sempre tu la piccola stella e sempre io l’oscuro natante
Sempre tu il porto e io il faro di destra
Il molo bagnato e il bagliore sopra i remi
In alto nella casa con i rampicanti
Le rose intrecciate, l’acqua che si fa fredda
Sempre tu la statua di pietra e sempre io l’ombra che cresce
Tu l’imposta accostata, io il vento che la apre".
(Odisseas Elitis)
Tu porto, casa, amore.
(I versi che ho scelto oggi per City, del poeta greco Odisseas Elitis, che nacque a Creta nel 1911, sono tratti dalla raccolta "E’ presto ancora", appena pubblicata da Donzelli Editore.)
annetta | Lunedì, 26 settembre 2011 @10:21
@stefania: vero, me li sono stampati e li tengo nell'agenda in borsa; chissà quale sentire o esperienza comune, o quantomeno simile, abbiamo io te da subire la stessa malìa :-))) buona giornata anna
stefania | Sabato, 24 settembre 2011 @13:45
questi versi "stregano" non riesco a lasciarli andare, ci torno su continuamente.
annetta | Venerdì, 23 settembre 2011 @15:14
Io come Stefania non riesco a smettere di leggere questi versi; non ci vedo immobilità in lei, ma il suo essere stella polare, porto e bussola nella vita di un uomo che, come molti uomini, naviga a vista. Sarà l’età (che sicuramente conta) ma andando avanti con gli anni le prospettive si ribaltano, e il femminismo battagliero della giovinezza, che giustamente rivendica per sé autonomia, libertà e indipendenza, richiedendo all’altro forza, sicurezza, protezione e riferimento, lascia spazio col tempo a sentimenti più materni, accoglienti e (per me) anche più realistici. E così è la donna a divenire un punto fermo per l’uomo, che, nonostante il passare degli anni, resta sempre un po’ bambino, viandante, esploratore, pellegrino…mentre lei lo osserva navigare a vuoto in acqua fredde, dalla sua finestra affacciata sul porto, incorniciata di rose. Grazie Lisa per questi splendidi versi....
Senza te | Venerdì, 23 settembre 2011 @10:58
E' vero certe volte vorresti strattonare, ma stai immobile, perchè hai paura delle risposte, perchè aspetti ferma che l'ardore passi, perchè hai paura persino delle parole. Non è immobilittà, anzi si fugge, si fugge dall'amore che è solo in noi
LISA | Venerdì, 23 settembre 2011 @10:07
LUNI': la tua prima lezione in Università e io ero lì con te! Che emozione. Ma a cosa ti sei iscritta? (Quanto a Stefan Zweig, "Lettera di una sconosciuta", Adelphi, il piccolo libro su una passione che divora, anzi, che rende immobili, il misterioso mazzo di rose, sai cosa? Lo leggevo e pensavo: ma io l'avrei fermato per strada, strattonato, scherziamo?)
LISA | Venerdì, 23 settembre 2011 @10:03
STEFANIA: infatti, perché non leggerla dalla "parte sbagliata"? E' bello sentirsi ombra, vento, barca; avere un uomo che per noi è porto.
stefania | Venerdì, 23 settembre 2011 @07:39
come al solito ho letto la poesia "dalla mia parte". ho sbagliato?...forse ma questo è il mio sentire di oggi, dove mi vedo.
Lunì | Venerdì, 23 settembre 2011 @00:16
Buongiorno di oggi agognato per due ore.. il City era due banchi davanti a me, in aula in università, alla prima lezione della mia vita.
Eri con me, Lisa! Tu e i tuoi Buongiorno :) :)
Il libro di Stefan.. finito oggi, che dire? Bellissimo.
Come lo ama, come lo ama. A volte un po' incomprensibile il suo atteggiamento, ma.. si sa, l'amore rende tutti un po' ebeti.
Bellissimo, lo farò avere a Lui a tempo debito. :')
una a caso | Giovedì, 22 settembre 2011 @16:39
è lui il natante, la luce del faro,,l'ombra il vento ...lei è una statua il porto il molo una finestra metaforicamente sicurezza vs/casualità
Lady Chatterley | Giovedì, 22 settembre 2011 @15:18
Tanto per restare in ambito ellenico, io ci ho visto Pigmalione negli ultimi due versi
stefania | Giovedì, 22 settembre 2011 @15:05
oggi credo di aver letto questa poesia decine e decine di volte, la sento così mia, così intensa, così bella
e al contrario di "una a caso" io non ho percepito l'immobilità di lei, anzi ne ho visto il movimento, il natante, il faro, l'ombra che cresce, il vento...
else | Giovedì, 22 settembre 2011 @09:17
buongiorno e brava a Lisa, che sa trovare una poesia per ogni cosa, persino per gli infissi dissestati !
una a caso | Giovedì, 22 settembre 2011 @08:41
non mi piace l'immobilità di lei ......
Mercoledì, 21 settembre 2011 @08:18
"E quando lui la tocca, lei si sparge come sabbia".
(Samar Yazbek)
Come faccio a non perdermi, se quando mi tocchi, mi sfiori, mi abbracci, mi spargo come sabbia?
La frase è d’amore, di sperdimento e passione; ma il romanzo da cui l’ho sfilata parla di amore e morte. E’ "Specchio del mio segreto" (Castelvecchi), della scrittrice siriana Samar Yazbek. Un romanzo che è quasi un presagio, perché si apre con una folla in piazza, una donna che esce dal carcere… Un romanzo che parla di torture nei sotterranei delle prigioni, dove "il sangue si mischia al ferro e alla carne umana". Un romanzo che sembra quasi parli della Siria oggi, e per questo è un presagio: una Siria dove i giornalisti non possono entrare, dove da mesi donne e uomini scendono in piazza e vengono arrestati, torturati, uccisi, senza che il mondo sappia niente. Samar Yazbek, che ha quarant'anni ed è una scrittrice, tutto questo l’ha visto e l’ha raccontato. A noi il dovere di ricordarlo.
LISA | Venerdì, 23 settembre 2011 @10:01
ILARIA, è bellissimo quello che hai scritto. Mi ha molto, molto commosso. Vedi? E' stato un Buongiorno meraviglioso per me. Buon cammino.
Ilaria | Giovedì, 22 settembre 2011 @13:59
Esattamente un anno fa ho conosciuto i tuoi Buongiorno e da allora sei diventata parte fondamentale della mia giornata. Ancora un anno fa sono stata lasciata da una persona che non avrei mai pensato potesse farmi tanto male, e tu da quel momento ogni giorno hai saputo dare parole a ciò che provavo. E adesso che sto definitivamente bene hai ancora questa speciale capacità di dare un senso ai miei sentimenti, rendendo ogni giorno davvero un Buon-giorno.
Il gioco della torre | Giovedì, 22 settembre 2011 @10:21
Infatti, di pietra....
Solo se toccata, ti sciogli immediatamente....
Senza te | Giovedì, 22 settembre 2011 @09:41
E ora che non mi tocchi più, sono tornata di pietra.
Il gioco della torre | Mercoledì, 21 settembre 2011 @13:05
Lunedì, 19 settembre 2011...
Ti basta un sms?
Si, in questo momento basterebbe....proprio a quest'ora
Ma proprio adesso, in questo momento, lo sta buttando di nuovo giù dalla torre, o si appresta a farlo...
Il gioco della torre | Mercoledì, 21 settembre 2011 @09:23
PER CHI?
I nodi alla fine vengono sempre al pettine....
Spring | Mercoledì, 21 settembre 2011 @09:11
...io direi, piuttosto, PER CHI?
Il gioco della torre | Mercoledì, 21 settembre 2011 @08:38
E dopo essere stata toccata, sfiorata, abbracciata ed essersi sparsa come sabbia, lo butta giù dalla torre…
Perché?
Soprattutto: PER COSA?
Martedì, 20 settembre 2011 @10:58
"Le giornate estive si accorciano… E come sempre, in questo periodo dell’anno mi sento addosso lo sguardo del tempo."
(Róbert Hász)
Uno sguardo che ha dentro una domanda sottile e acuminata: e adesso?
(La frase di oggi è dello scrittore ungherese Róbert Hász, ed è tratta da un racconto tradotto da Andrea Rényi, "Passeggiata settembrina". Lo trovate qui: http://editdomjan.splinder.com/ )
LISA | Mercoledì, 21 settembre 2011 @08:14
LUNI': che bello, il libro forse ti aspettava! Buona lettura, e fammi sapere cosa ne hai pensato. LUCA: ma forse tra i sassi, a volte, anche rose.
Lunì | Martedì, 20 settembre 2011 @23:01
Lisa, ho comprato 'Lettera di una sconosciuta' del buongiorno di qualche giorno fa, l'ho visto oggi mentre ero in aereoporto ad accompagnare una mia amica. Non potevo non comprarlo, :')
valentina | Martedì, 20 settembre 2011 @19:08
in questo periodo dell'anno la mia malinconia si sente, finalmente, in accordo con ciò che la circonda.
stefania | Martedì, 20 settembre 2011 @18:40
immersa in questa luce diversa, ho dimenticato il mio nome e sono diventata "anonimo"
Anonimo | Martedì, 20 settembre 2011 @18:39
e adesso?...adesso mi vivo completamente le stagioni dell'anno che più preferisco, quelle che mi calmano e rasserenano
quelle con i colori più quieti, quelle dove la vita s'addormenta
Luca Sant\'Ambrogio | Martedì, 20 settembre 2011 @18:27
Cara Lisa, posso lasciarti il link del mio sito?
Non profuma di rose, purtroppo per te, sa solo di parole, sassi che lastrico nei percorsi imprecisi della mia mente.
Luca Angelo Sant'Ambrogio. http://www.lucasantambrogio.it/
Luca Sant\'Ambrogio | Martedì, 20 settembre 2011 @18:24
Quanto ritrovarsi nelle parole meravigliosamente sconosciute di un mendicante che invece di ricevere, dona.
Quanto raccogliersio in poche righe di un'ansia indefinita, che corrode aspramente una stanchezza color autunno.
Un autunno che ci ricade dentro, spossa le nostre ossa nel vento, lasciando soltanto cumoli di foglie.
malu 63 | Martedì, 20 settembre 2011 @13:03
e adesso vivo ogni giorno pensando che sia migliore dell'altro, vivo la vita con serentà e un sorriso che possa essere di appagamento per le perone che mi circondano e incontro ogno giorno, il dolore e la sofferenza hanno già fatto parte per molto tempo nella mia vita..... ora voglio solo giornate estive e quando ci sono quelle un pò nuvolose aspetto, sò che torneranno sempre.
Lunedì, 19 settembre 2011 @08:04
"Jeannot, la stupidità degli amanti è immensa, vegetale, animale, astrale. Che fare? Come farti capire che non esisto più al di fuori di te?"
(Jean Cocteau)
Vediamo un po’. Ti basta un sms?
(Da una lettera di Jean Cocteau a Jean Marais. La citazione è tratta da "Parole d’amore – raccolta di lettere d’amore", Archinto. Jean Cocteau, ovvero un dandy degli Anni Venti a Parigi, amico di Picasso, Matisse, Man Ray; poeta, attore, scrittore, regista... ).
Il gioco della torre | Mercoledì, 21 settembre 2011 @08:23
Si, mi basta un sms. Uno mentre beve il caffè, l'altro mentre pranza........
stefania | Martedì, 20 settembre 2011 @18:43
no, un sms non gli basterà, ci vuole una mail, un poema, un dramma, una commedia, ma non basterà!
forse mi conviene esistere, per me e dentro di me
valentina | Martedì, 20 settembre 2011 @10:07
io sono per 'l'annullamento
momentaneo', un'ora, un pomeriggio, il tempo di una telefonata...
Lady Chatterley | Martedì, 20 settembre 2011 @09:13
sante parole, mai annullarsi, sai rischia il nulla emotivo. Quelle parole mi sembrano leggermente false, dato che Cocteau amava..."saltare di palo in frasca" vista la sua tendenza bisex. Mi risulta che sia rinsavito solo in età matura, optando per Marais.
una a caso | Martedì, 20 settembre 2011 @08:47
non annullarti mai in nessuno
gazzella silente | Lunedì, 19 settembre 2011 @12:14
"Come farti capire che non esisto più al di fuori di Te?"
Venerdì, 16 settembre 2011 @07:11
"Ma mi piaceva il languore che era calato sulla città, come il braccio stanco e incerto che un amante ti posa sulle spalle."
(André Aciman)
Quest’amore stanco ma felice, come la fine di una lunga giornata d’estate.
(La frase di oggi è tratta da "Chiamami con il tuo nome", Guanda. E’ quello che mi piace dei libri di Aciman: sono libri sul desiderio. Ciò che ci tiene in vita).
Come ogni venerdì, trovate il Buongiorno anche nella parte globish del sito: Friday Poetry! Vi ricordo le altre Lisa-news: potete ricevere ogni giorno, con Twitter, il Buongiorno sul vostro cellulare; downloadare ovviamente il Buongiorno su Facebook; e cliccando sul nome dell’autore trovate gli altri suoi Buongiorno qui in archivio.
Lady Chatterley | Martedì, 20 settembre 2011 @17:15
La svaporata di turno che legge e tralascia, manda un saluto profumato di rose un poco fuori stagione a Patrizia Fiorista.
patrizia fiorista | Martedì, 20 settembre 2011 @16:34
C'è ancora qualcuno che continua a sostenere che non c'è solidarietà tra donne! Bene io sono molto fortunata di avere incontrato le uniche la praticano...... Grazie Olga mi hai commossa. Oggi vi mando viole del pensiero Patri
Aminta | Martedì, 20 settembre 2011 @16:10
Patrizia fiorista è riuscita a raccogliere la sofferenza e a trasformarla in petali, non importa di quali fiori. Ho capito che questo blog raccoglie serenità e dolore. Penso che fra le lacrime, dovremmo pensare al dolore straziante di chi ha perso tutto e tutti e pernsare che in fondo siamo ancora fortunate.
Olga | Martedì, 20 settembre 2011 @08:50
Patrizia, ti pensavo molto mentre leggevo "Il linguaggio segreto dei fiori". E poi volevo sempre dirti che nel tuo dolore non ho mai avvertito la rabbia. Solamente tanta dignità. Il dolore non ti ha fatto diventare arida. Percepisco tanto calore in ogni tuo post. Sono contenta di avertelo detto finalmente - un'altra occasionde non persa. Crisantemi bianchi. Verità.
patrizia fiorista | Lunedì, 19 settembre 2011 @19:26
Vi ringrazio degli abbracci e dei fiori, se non amassi la vita, 6 anni fà avrei scelto la strada più facile, ma invece ho preso il dolore l'ho preso a braccetto e stiamo camminando insieme. Oggi non è più un dolore sanguinante, è una mancanza fisica, non so spiegarlo meglio.
Grazie per la vostra amicizia , ciao Giusy.
Un abbraccio Patri
una a caso | Lunedì, 19 settembre 2011 @14:31
ciao Patri , hai descritto uno di quei momenti che capitano nella vita che mai si dimenticheranno vinci il dolore ,la rabbia,la paura le ansie ,le invidie , i tuoi sensi di colpa ,avrei potuto fare qualcosa ,avrei potuto urlare più forte .....chissà ma non ti lasciare distruggere e la vita ti sarà generosa . chissà come so queste cose? sii serena , impara di nuovo ad amare la vita e vedrai che un giorno accadrà un piccolo, grande miracolo un abbraccio ...
Giusy d\'antan | Lunedì, 19 settembre 2011 @13:16
Ciao Patri, avevo intuito e non ho sbagliato. Parlo di quello che ti è accaduto. Anch'io prendo un fiore di gerbera e ricambio con un abbraccio virtuale.
Ho letto con attenzione il tuo commento. Quanta amarezza, vero?
LISA | Lunedì, 19 settembre 2011 @08:11
PATRIZIA FIORISTA. Gerbere anche per te. E fiori della consolazioni, che non so quali siano. Ma forse tutti i fiori ci consolano.
patrizia fiorista | Domenica, 18 settembre 2011 @23:17
Riesco a scrivere solo ora, ha lasciato perplessa anche me la storia della coppia piemontese,ma mi pare che sotto ci siano anche degli episodi di abbadono, ciò non toglie che pare anche a me ci siano 2 pesi e 2 misure. Come credo ci siano anche nel caso di Simona Ventura con la sua bimba in affido credo fglia di parenti con difficoltà economiche, e che sui giornali viene riportata come 3 figlia, che non è ancora rientrata in famiglia. Mi sorge una domanda, ma in Italia le adozioni ai single non sono vietate? Quello che mi ha fatto davvero male, è quello successo a Roma, 42 settimana rimandata a casa per mancanza di posti letto, 10 ore dopo doglie e bambina nata morta. Parlano adesso di placenta vecchia, di camere doppie trasformate in singole chissà per quale vip, ma diranno mai ci dispiace abbiamo sbagliato? è una storia che mi tocca da vicino,6 anni fà è toccata a me, fanno tanti cesarei inutili solo per incassare più rimborsi, e non uno alla 41 settimana. Tutte queste cinquantenni che partoriscono mi fanno sentire ancora più a disagio di quello che già mi sento, e allo stesso tempo mi arrabbio con me stessa perchè aspetto ancora un risarcimento dalla vita, perchè il mio desiderio , di quella famosa manina nella mia e di quella magica parolina sussurata non si sono spenti ma bruciano più forte di prima. Vi mando gerbere rosa, il fiore dell'amicizia patri
Fiorenzaccia | Domenica, 18 settembre 2011 @20:14
però c'è stata la biblica Sara che grazie all'annuncio di tre angeli o arcangeli ha concepito in tarda età: Chi saranno stati ? Forse un ginecologo, un biologo e il terzo chissà, tutti e tre con le ali, forse no, E non hanno percepito neanche un soldo, loro. Si saranno accontentati di un cosciotto d'agnello senza patate. Che bello quel passo del Vecchio Testamento.! Giusto così, per sdrammatizzare...
LISA | Domenica, 18 settembre 2011 @19:50
SIMONA pasionaria, sono d'accordo con te. Perché due pesi e due misure? Come mai nessuno dice niente di Gianna Nannini, rockstar e mamma in provetta over 50? Da lei nessun assistente sociale? D'altra parte, però, sono perplessa (e lo dico, come sapete, da ex aspirante madre: Emma c'est moi), su questo desiderio di maternità (e paternità) che spinge il confine sempre più avanti. Mi sembra sfiori la partenogenesi, l'onnipotenza. No, non penso che a 55 anni (e neppure 50) sia giusto andare all'estero e tentare di tutto, e innanzitutto l'ovodonazione, pur di tenere un bambino prima in pancia e poi tra le braccia. Non penso che sia giusto, neppure se lo fa Gianna Nannini, o Annie Leibovitz, la fotografa americana delle star. Questo, però, non c'entra con tante, troppe donne che non riescono a rimanere incinte, e che in Italia, per colpa di una legge ingiusta, sono spesso costrette a rinunciare ad avere un bambino. O tentare la fortuna all'estero. Donne come NOVELLA, che voglio ringraziare per aver raccontato la sua storia, da vera pink. E amica di Emma.
Simona | Domenica, 18 settembre 2011 @15:21
Per "una a caso": credimi, a volte la pazienza e la serenità non bastano, a volte per ottenere i "miracoli" servono un bravo ginecologo e un bravo biologo.
Simona | Domenica, 18 settembre 2011 @15:19
Dato che siamo in argomento: poco fa ho letto che una 57enne ha avuto due gemelli. Un'altra. Mi sa che per gli assistenti sociali si aprirà un periodo di grande lavoro ;-)
Giusy d\'antan | Domenica, 18 settembre 2011 @14:38
Ho molto apprezzato la stringata e incisiva analisi di Simona sul difficile percorso verso la ricerca di maternità. Mi è piaciuto molto il suo commento ed è per la sensibilità che avete sicuramente acquisito che tenevo ad una vostra opinione.
Rispondo alla domanda: certo. ho provato sconcerto per la durissima decisione del tribunale, perplessità, invece, per la decisione di procreare in tarda età e questo vale anche per i Vip. la perplessità non implica di certo un giudizio di qualsiasi tipo. Lungi da me.
Sulla domanda che si pone Simona, direi che il peso e la misura lo fa la disponibilità economica. quale assistente sociale ha il coraggio di occuparsi di una madre supportata da puericultrici e una schiera di colf?
La consistenza patrimoniale ha peso, eccome se ne ha. soprattutto quando si pensa al futuro di un probabile giovinetto orfano. I sentimenti sono tutt'altra cosa.
una a caso | Domenica, 18 settembre 2011 @10:15
auguri a tutte ,ragazze vivete la vostra vita al meglio le cose avvengono ...pazienza e serenità sono la ricetta ciao
Simona | Sabato, 17 settembre 2011 @17:22
Rispondo/commento alla domanda di Giusy ponendo un'altra domanda: sei sconcertata per la decisione dei servizi sociali o per la scelta della coppia "anzianotta" di avere un figlio attraverso fecondazione eterologa all'estero? Io, definita sterile a 35 anni, dopo aver fatto 4 intrauterine senza successo e avere avuto due aborti spontanei di gravidanze naturali a 38 e 40 anni, la penso così: ognuno, come insegnano le storie di tante "pinks", è libero di fare ciò che vuole (rinunciare -noi abbiamo rinunciato - insistere, adottare ecc). Nessuna scelta dovrebbe essere biasimata, migliore o peggiore, perchè frutto di una grande ed enorme sofferenza: la sterilità/infertilità è una grave ferita personale, emotiva, di coppia, sociale, narcisistica. Personalmente penso che dopo una certa età o dopo vari tentativi di PMA bisognerebbe fermarsi, ma non giudico chi non lo fa. Però una cosa: perchè a questa coppia "anziana" viene tolta una figlia mentre si permette ad una rock-star italiana, inoltre single, che ha la stessa età della signora piemontese e che ha fatto anche lei qualcosa all'estero, di sventagliare la propria gravidanza e maternità? Italia Paese ipocrita, due pesi e due misure, ma forse fama, successo e soldi sono un ottimo lasciapassare. Perchè, arrivata ai 45 anni, devo sentirmi ancora dire "Non perdere la speranza, vedi cosa è successo a quella cantante?" Ma dico? E magari chi me lo dice è capace di plaudere agli assistenti sociali piemontesi. Ciò che veramente mi scandalizza è l'ipocrisia di un Paese a doppia mandata.
malu63 | Sabato, 17 settembre 2011 @17:10
ciao Giusy, ti chiedo amichevolmente a quale vicenda tu ti riferisca perchè non sono riuscita a capire di cosa si tratti, aiutami e proverò a darti la mia risposta pinks, per ora posso dirti che Lisa ci ha fatto un gran regalo con il blog rosa, è riuscita a farci tirar fuori tutta l'angoscia che ci portavamo dentro, ognuna di noi ogni giorno metteva il propio bagaglio, ci ha fatto davvero bene essere pinks. Oggi seguiamo il blog della nostra amica in modo diverso, siamo presenti un pò meno, interveniamo meno con le nostre risposte, ma ci siamo, e ci siamo per dare notizie come quelle di Novella e della sua bellissima Cecilia un sogno realizzato, ed io sono felice di averlo vissuto con lei.
Giusy d\'antan | Sabato, 17 settembre 2011 @14:29
Fuori tema:Cecilia è la protettrice dei musicisti. Bel nome ed è quello che una mia nipote ha dato a una figlia non proprio desiderata. Bellissima adolescente, ora. Ho seguito con interesse il racconto di Novella alla quale vanno le mie congratulazioni. ma una domanda la voglio fare a voi,ragazze pink ( spero non mi arrivino risposte scatologiche come è già accaduto) cosa ne pensate della vicenda oggetto degli onori della cronaca? Sono sconcertata.
Novella, una delle pinks | Sabato, 17 settembre 2011 @10:27
Scusa Lisa se mi riaffaccio solo ora ma, come puoi immaginare la piccola mi lascia poco tempo per internet.
Raccolgo volentieri il tuo invito a parlare della nosttra caccia alla cicogna perchè è un'argomento di cui non si parla mai abbastanza.
Come tu probabilmente ricorderai circa 5 anni fà io e mio marito abbiamo deciso che era tempo di allargare la famiglia ma dopo alcuni mesi di tentativi infruttuosi è arrivata la diagnosi di infertilità.
A quel punto abbiamo deciso di ricorrere all'inseminazione intrauterina che mi ha portato alla mia prima gravidanza, purtroppo extrauterina percui interruzione e asportazione della tuba danneggiata.
Passati alcuni mesi abbiamo optato per la fecondazione in vitro e dopo svariati tentativi ed un'altro aborto spontaneo finalmente è arrivata Cecilia!
Detto così sembra una passeggiata ma non lo stata affatto, sono stati anni duri, pieni di speranza e di delusioni enormi, ogni volta che il tentativo falliva era come se mi strappassero un pezzettino di cuore, più di una volta sono stata sul punto di lasciar perdere tutto ma per fortuna non ho mollato, altrimenti adesso non avrei il mio tesoro!
Farfalla | Venerdì, 16 settembre 2011 @19:20
"Ma mi" non mi sta bene, invece il languore della città che spegne le sue luci e ha voglia di addormentarsi, sì. Il paragone mi lascia perplessa. Ho i miei limiti, ovviamente.
Giovedì, 15 settembre 2011 @09:48
"Desiderò improvvisamente tranquillità e sicurezza, desiderò affondare nell’abbraccio di un uomo imponente con la voce come mogano scuro."
(Elsebeth Egholm)
Un uomo che sappia di legno. Di sicurezza. Di casa.
Sapete cosa mi ha colpito di questa frase? L’idea di paragonare un uomo a certi legni, legno robusto e dolce da accarezzare se è un tavolo massiccio, fatto di mogano, di ciliegio, di teak… La frase è tratta da un thriller che mi è molto piaciuto, di una nuova autrice danese: "Il danno", Einaudi. L'ho intervistata, e non abbiamo parlato solo di gialli. Le ho anche chiesto di aprire il suo armadio, di dirmi qual è il maglione, la borsa che non butterà mai via, che per lei è speciale. Ecco la sua risposta:
"Un paio di vecchi stivali inglesi, Russell & Bromley. Li ho comprati a Bath, sei anni fa. Mio marito era morto da poco. Mi hanno salvato degli amici inglesi: perché mi hanno fatto capire che potevo, e dovevo, andare avanti. Gli stivali che ho comprato in quei giorni sono ancora solidi, quasi indistruttibili, così come vorrei essere anch’io. Non importa quanto la vita e il tempo ti maltratti, continui a camminare. E allora, tanto vale godersi la passeggiata".
Lady Chatterley | Venerdì, 16 settembre 2011 @16:21
Ma è vero! Profumi maschili tipo richiamo della foresta. Quanti novelli Tarzan tradotti in palestrati tenebrosi che sanno di bue muschiato sulle pagine riservate alla pubblicità. Ma si tratta di essenze cheap, sospetto. Ie altre, quelle tradizionali, non portano verso il bosco o la jungla.
Simona | Venerdì, 16 settembre 2011 @15:24
Bello paragonare l'uomo al legno e alla sicurezza che questo materiale dà. Sarà perchè il mio consorte è un "silvano" amante dei boschi, degli alberi (si è letto tutti i libri di Mauro Corona), ma il paragome mi piace parecchio. E mi sa che i marketing-men ci sono arrivati anche loro se parecchi profumi da uomi si rifanno alle essenze boschive con tanto di corteccia nell'immagine del packaging.
Fiorenzaccia | Giovedì, 15 settembre 2011 @20:34
l'erba ha un odore gradevole, sempre meglio di niente. Abbracciare un tronco d'albero è bellissimo in sè ma non mi darebbe quella soddisfazione che vorrei abbracciando morbida carne o muscoli. Una voce che ricorda il legno? S, quello di uno strumento musicale.
stefania | Giovedì, 15 settembre 2011 @14:34
un uomo che sa di legno è un uomo solido, sicuro e protettivo, mi piacerebbe un uomo così
"il mio" sapeva di filo d'erba.
valentina | Giovedì, 15 settembre 2011 @13:49
già...era il tipo di abbraccio che avrei voluto ricevere da mio padre.
Cristiana | Giovedì, 15 settembre 2011 @13:36
il tuo buongiorno mi emoziona con una specie di spasmo... "l’abbraccio di un uomo imponente con la voce come mogano scuro". me l'ha fatto quasi sentire, quell'abbraccio.
Giusy d\'antan | Giovedì, 15 settembre 2011 @13:22
Mi è piaciuto il concetto di queste frasi finali: E' da un bel po' che mi applico molto per metterlo in pratica, con un certo successo.
Mercoledì, 14 settembre 2011 @07:52
"Fu una rara edizione del nulla,
un nulla fiorito d’estate, brusìo
di terra rossa e presagi, un nulla
vicino al suo rovescio di fanciulla
tra erba e colletto, tra ventaglio
e firmamento,
gioia e fine avvinghiate
in una sola melodia, lo spazio
di nessuno dove avviene l’incontro."
(Milo De Angelis)
Lì, dove ci siamo incontrati.
I versi che ho scelto oggi per City sono tratti dalla raccolta "Quell’andarsene nel buio dei cortili", Mondadori.
farfalla | Venerdì, 16 settembre 2011 @19:11
incantevole "fu una rara edizione del nulla" da lavorarci sopra.
stefania | Giovedì, 15 settembre 2011 @14:29
" tra ventaglio e firmamento"
sublime!
LISA | Mercoledì, 14 settembre 2011 @20:43
Anch'io in realtà non lo conoscevo, prima di aprire "Quell'andarsene nel buio dei cortili" (titolo bellissimo), ovvero la sua raccolta pubblicata da Mondadori. So solo che è nato a Milano nel '51, lavora in un carcere. E di questi versi ermetici mi piace moltissimo "lo spazio di nessuno dove avviene l'incontro": qualcosa che è capitato, capita, credo, a tutti noi.
Lady Chatterley | Mercoledì, 14 settembre 2011 @20:37
Sconosciuto solo a me suppongo.
Lady Chatterley | Mercoledì, 14 settembre 2011 @20:36
i versi sono bellissimi, avvincenti, poeta sconosciuto e ora conosciuto grazie a Lisa.
Aminta | Mercoledì, 14 settembre 2011 @18:56
di cosa si tratta? Troppo semplice pensare a un amore fugace. Come sono difficili questi versi. forse non sono all'altezza di saperli interpretare, ma va bene così, sono da leggere e rileggere, magari senza arrivarne a capo.
Martedì, 13 settembre 2011 @09:17
"Quei calici… La nonna li aveva regalati a mia madre, sono solo due – probabilmente ce n’erano di più e si saranno rotti – di un cristallo finissimo, azzurrino. La mamma li adorava e non li usava mai. Quando me li ha affidati, sul letto di morte, mi ha detto di averne cura. E io l’ho fatto. E a forza di averne cura, non li ho mai usati. Non ha senso aspettare il momento giusto, perché non arriva mai".
(Marcela Serrano)
Perché il momento giusto, è adesso.
La frase di oggi è di Marcela Serrano, scrittrice cilena amatissima anche in Italia (ricordate "Antigua, vita mia" o "Noi che ci volevamo così bene"?), ed è tratta dal suo ultimo romanzo: "Dieci donne" (Feltrinelli), appena uscito e già in classifica. Mi è piaciuto? Diciamo che l’ho letto volentieri, ma metterei anche questo nei "libri che non regalerei" (forse dovrei fare una lista a parte!). Bella l’idea, storie di donne che hanno in comune solo il fatto di andare dalla stessa psicologa. Ma è un libro che sa di vecchio, sembra essere stato scritto dieci o quindici anni fa…
Mi piace moltissimo, invece, l’idea di usare le cose belle, bicchieri o asciugamani o lenzuola, e non lasciarli in armadio. Il momento giusto, in fondo, va creato. Il momento giusto, è adesso.
stefania | Giovedì, 15 settembre 2011 @14:27
sono pienamente daccordo, il momento giusto è adesso e tutto va gustato e utilizzato, perchè negarsi il piacere di una bella tavola, di lenzuale fresche e ricamate?, che sia obbligatorio il bello ogni giorno!
annetta | Mercoledì, 14 settembre 2011 @13:48
Sono nel mezzo di un trasloco causa ristrutturazione; ho dovuto scegliere attentamente cosa buttare e cosa traghettare nella mia nuova casa-vita. Così ho finalmente ho deciso di buttare stoviglie e piatti di poco valore, sbeccati o spaiati e di usare finalmente quelli belli, come fosse sempre un giorno di festa. Proprio perchè non facessero la fine dei calici di mia mamma, e di quelli della mamma della Serrano....
Farfalla | Martedì, 13 settembre 2011 @23:40
Il momento giusto è quello estemporaneo, lo si avverte, lo si crea senza un motivo preciso. Questo è il bello per me e, in piccolissima parte, il sale della mia vita.
Alma | Martedì, 13 settembre 2011 @15:51
il momento giusto è sempre, tutti i giorni. Solo che spesso, per troppa paura, lo vediamo sempre nel modo sbagliato.
Giusy d\'antan | Martedì, 13 settembre 2011 @14:09
Mia madre era convinta che anche una cena frugale, consumata ad una tavola ben apparecchiata, prendeva tutt'altro gusto. Così, del bel servizio stile Liberty della nonna si è salvata solo la salsiera. Io ho condiviso il pensiero e uso, riuso a mio personale piacere. lo scotto che ho pagato consiste in lenzuola e asciugamani di lino un filino lisi, cristalli rotti e via dicendo. Ma non sono pentita. Mi raccontano sempre qualcosa le lenzuola ricamate della mamma, i bicchieri usati per brindare magari a guerra finita e ne sono, forse, come si dice oggidì "l'utilizzatrice finale".giacchè i miei due maschi danno poca importanza ai miei piccoli tesori.
erica | Martedì, 13 settembre 2011 @11:09
Bentornata Lisa, mi siete mancati tu e i tuoi buongiorno! :)
Lunedì, 12 settembre 2011 @08:44
"Il mio primo pensiero fosti tu, il segreto che mi univa al mondo."
(Stefan Zweig)
Il mio primo pensiero, sei tu. Il mio buongiorno, ogni giorno, sei tu.
(La frase di oggi è tratta da "Lettera di una sconosciuta", un piccolo libro Adelphi con una grande ossessione d’amore, e un mazzo di rose. Direttamente dalla Mitteleuropa del 1922).
LISA | Martedì, 13 settembre 2011 @09:00
SIMONA: conosco ma non mi piace. FIORENZA: sì, quella citata da una a caso è una frase di Zweig. Le barbarie dell'umanità.
Simona | Lunedì, 12 settembre 2011 @19:19
Esco dal seminato letterario per chiedere all'Autrice se conosce il "Jane Austen Festival" di Canberra e di un'altra, clone di quella australiana, che si terrà a Bath dal 16 al 24 settembre. E ovviamente vorrei sapere cosa ne pensa. PS Lisa, se vai sul sito de "la stalla di versailles" troverai le foto della piccola Cecilia, soprannominata "bimba rock" per folta criniera in testa :-)
Fiorenza | Lunedì, 12 settembre 2011 @17:36
Si tratta di Zweig vero, una a caso? e quelle parole scritte da un ebreo...
una a caso | Lunedì, 12 settembre 2011 @09:06
un buon buongiorno e una velata risposta alla incomprensione di ieri con fior. é uno scrittore pacifissta e umanista che" inerme e impotente dovetti essere testimone della incocepibile ricaduta dell'umanità in una barbarie..... sono parole sue che faccio mie e di tanti altri merci lisa .
Venerdì, 9 settembre 2011 @08:54
"Voglio dormire il sonno delle mele".
(Federico García Lorca)
Voglio dormire – e risvegliarmi - così: felice, rotonda e intera, come una mela. Dentro avrò la saggezza dell’albero.
I versi di oggi sono tratti da "Gazzella della morte oscura". Eccoli in spagnolo: "Quiero dormir el sueño de las manzanas". E in globish? Andate, come ogni venerdì, nella parte globish del sito: Friday Poetry!
Fiorenza | Lunedì, 12 settembre 2011 @17:30
Forse i miei post non erano tanto chiari devo ammetterlo. nessuna incomprensione con Una a caso da parte mia. Oggi ho letto un bell'articolo su Repubblica, dedicato con molta sensibilità dell'autore a Ground zero. Mi auguro che la sensazione di impotenza contenuta nella frase dello scrittore si traduca in qualcosa di molto diverso.
Fiorenzaccia | Domenica, 11 settembre 2011 @20:34
intendevo il commento, in generale. niente di personale. Camomilla o foglia yoga ? entrambe vanno bene per tutti coloro che si interrogano su tanti misteri...
Fiorenzaccia | Domenica, 11 settembre 2011 @20:27
...e il sonno delle coscienze, Non è per te, una a caso.
una a caso | Domenica, 11 settembre 2011 @14:46
hai ragione Fio.ma oggi l'argomento era il sonno delle mele ciao
Fiorenza | Domenica, 11 settembre 2011 @12:12
Orrore e desolazione, Una a caso, ma come non pensare anche alle vittime civili di quella sporca guerra in Irak, oper non parlare dell'Afganistan? Berlle scuse... Bombe intelligenti contro esseri umani, cosa avevano di diverso? La morte, la sofferenza è sentita in ugual modo da tutti. Mordiamo una mela vera e basta. Meglio non approfondire.
una a caso | Domenica, 11 settembre 2011 @09:12
oggi la frase appare tristissima come non pensare alla pensare alla "big apple " e a tutti queli che lì si sono addormentati ?....cambia ,ti prego
Fiorenzaccia | Sabato, 10 settembre 2011 @17:25
Lascio in pace Garcìa Lorca e penso alle mele, no, alla Mela. Penso alla protocoppia che l'ha gustata, senza verme, forse. Era di primissima qualità, si spera, . Frutto che invita al peccato o alla conoscenza? O alla conoscenza del peccato? Fatto sta che è buona, rotonda, con bei colori e leggero profumo invitante. Non mi riferisco a quella del supermercato ma a quella spiccata dall'albero che è saggio e produce frutti invitanti. Mi va di scherzare. I miei saluti non saranno graditi ma li faccio a tutti/e di buon cuore.
una a caso | Sabato, 10 settembre 2011 @09:02
ciao a tutte ,ciao lisa , ma tu ti ci vedi tranquilla, rotondetta , paffutella ? io vorrei essere una mela con i segni di un morso di un bambino o con un verme dentro che mi dà la carica ciao a presto ti ho seguito su grazia questa estate .
Aminta | Venerdì, 9 settembre 2011 @15:09
Parole oscure, cupe. il tuo commento le ha trasformate in trasparenza gioiosa. Bello, Lisa Corva.
Cristina | Venerdì, 9 settembre 2011 @12:11
Che piacere approdare qui dopo essermi martoriata la vista e l'autostima leggendo certi blog letterari. Mi son sentita proprio ignorante! Ma con queste perle mi sono rincuorata. Grazie Lisa!
Giovedì, 8 settembre 2011 @08:52
"L’inizio brilla stranamente nel mio ricordo. E’ la trasparenza
dietro la sera, quando la luce arretra dagli angoli…"
(Nikos-Alexis Aslànogu)
L’inizio. Quando ti ho incontrato. Il passato si riavvolge indietro, brilla il presente.
I versi di oggi sono tratti da: "Poeti greci del Novecento", Meridiani Mondadori.
LISA | Venerdì, 9 settembre 2011 @08:50
Grazie per il tuo sorriso, PAMELA.
Pamela S. | Giovedì, 8 settembre 2011 @23:05
Vorrei, come lei, riuscire a parlare alle persone tramite le poesie,i versi che mi colpiscono e mi fanno riflettere. Spero un giorno di riuscirci. Spero di essere sulla buona strada... Intanto..complimenti per le perle letterarie quotidiane che illuminano il grigio della città,è bravissima!
"Un sorriso non dura che un istante.
Ma nel ricordo può essere eterno"
Friederich Von Schiller (1759 – 1805)
Sorridimi ancora , anche solo per un istante.
Ciò che mi colpisce non posso dimenticarlo.
Lascia che il tuo sorriso riviva per sempre
in quell’angolo della mia memoria…
LISA | Giovedì, 8 settembre 2011 @21:24
NOVELLA, ex aspirante animalier! E sì, mi sono commossa quando Simona pasionaria ha raccontato che hai acchiappato la cicogna. Mi commuovo sempre quando scrivete, pink girls, amiche di Emma: tutte le donne che, leggendo "Confessioni di un'aspirante madre", hanno pianto, riso, si sono arrabbiate e identificate e, come te, come Emma, hanno trovato la loro strada. Un abbraccio, a te e alla piccola, piccolissima pink. E se hai voglia di raccontare, a me e a tutte le aspiranti madri che ancora leggono il blog, com'è arrivata la cicogna...
Novella, una delle pinks | Giovedì, 8 settembre 2011 @17:48
Ciai Lisa!
Il mio nuovo inizio è cominciato il 5 agosto quando è nata la mia bambina, te ne ha dato notizia Simona qualche tempo fa, dopo varie peripezie e svariati tentativi ce l'abbiamo fatta, abbiamo preso per il collo la cicogna!
Volevo condividere la mia gioia sulle pagine di questo blog che in passato mi ha aiutato tanto a superare momenti difficili e che, anche se in silenzio, seguo sempre con molto affetto.
Un caro saluto dalla piccola Cecilia e dalla sua mamma.
LISA | Giovedì, 8 settembre 2011 @09:24
KARPATHOS, con il nickname di un'isola greca: parli greco? (A proposito: le traduzioni di tutte le poesie dell'antologia Mondadori sono a cura di Nicola Crocetti e Filippo Maria Pontani).
Karpathos | Giovedì, 8 settembre 2011 @09:02
molto bella la traduzione !
Mercoledì, 7 settembre 2011 @08:57
"Il profumo del pomodoro fresco che si scioglie in un forno a legna, la terra bagnata di fine estate e i fichi della Serra che sanno di iodio, sale e nebbia"
(Mario Desiati)
Il profumo dell’estate che finisce. Questo profumo.
LISA | Giovedì, 8 settembre 2011 @08:48
PATAPATA: e vedrai il look da copiare della "nuova" Jane Eyre, la giovanissima Mia Wasikowska, nel film che in Italia uscirà in autunno... Gli stivali serpentati, come li chiami tu, di Prada sono stupendi: certo bisogna avere un certo coraggio per quello che una collega fintoglam come me chiamava il "rettile maliardo"! Sì, tienimi aggiornata. Continuo a pensare che la tua idea di copiare dal guardaroba anni 30 della nonna sia la più bella.
patapata | Mercoledì, 7 settembre 2011 @20:50
Cara Lisa, che buono il profumo dell'estate che si stempera nell'autunno, bosco bagnato, mirtilli, porcini, le prime castagne....
Come non adorare Keira Knighley, sono ancora alla ricerca di un vestito e di un paio di stivaletti simili a quelli che aveva in Orgolgio e Pregiudizio. Bellissimi. O forse era lei.
Intanto, dopo il tuo riferimento, sono andata sul sito di Prada e ho guardato la collezione nuova per il prossimo autunno-inverno. Ho trovato buffe le cuffiette pelose, ma molto belli i vestiti anche se troppo corti per me, bellissimi gli stivali serpentati, particolare e geniale la forma del tacco.
Ora mi sto guardando alcune puntate di Mad Men, posso dire che in effetti, guardandosi in giro oggi viene da pensare che non sappiamo più pettinarci.
Arriverò ad una sintesi e al momento degli acquisti. Ti tengo informata. Intanto, che bello, sono tornate le poesie, come a primavera le rondini.
LISA | Mercoledì, 7 settembre 2011 @19:16
SIMONA: potrei dirti che boccio Kate Winslet con un orrido abito black/white troppo attillato, di Stella McCartney; che mi è piaciuta Vittoria Puccini in abito argento e strass di Versace, o Keira Knighley in un dorato ricamato Valentino... Ma in realtà promuovo soprattutto un maschio! Presto vi racconterò chi è, e perché.
Simona | Mercoledì, 7 settembre 2011 @18:13
Il profumo dell'estate che finisce, meno poeticamente, è anche quello della "celluliode". Cosa ne pensi ,Lisa, del Festival del cinema in corso a Venezia? Qualcosa d'interessante? E dei vari look?
Sara | Mercoledì, 7 settembre 2011 @11:48
Bentornata Lisa, il tuo buongiorno mi è mancato tanto in ferie! E' la prima cosa che leggo su City e il tuo sito, tra i preferiti, è il primo che apro ogni giorno. Grazie e buona ripresa a tutti! Sara
Lunedì, 5 settembre 2011 @08:52
"Ho dormito sulla sabbia delle dune, sul fieno delle stalle, sul muschio, sugli aghi di pino, sotto tende, nello stadio di Delfi e nel teatro di Epidauro, sull’impiantito delle sale d’aspetto, in vecchi letti a baldacchino, in grandi letti di campagna alti su tavole, e su balconi, su panchine, su tetti. Ho dormito tra braccia d’uomini".
(Simone de Beauvoir)
Nelle braccia di chi mi ha amato.
Con il Buongiorno di oggi riprende la "daily poetry": che, novità dell’autunno, potete ricevere ogni mattina via Twitter! Come mi sento telematica…
Un'altra novità: da oggi, cliccando sul nome dell'autore dei versi o della citazione, troverete direttamente in archivio tutti gli altri Buongiorno collegati. Oggi, quindi, troverete gli altri post con frasi sforbiciate da Simone de Beauvoir (questa è da "I mandarini", Einaudi). Troverete in archivio non solo poesia e libri, ma, ovviamente, anche moda!
LISA | Mercoledì, 7 settembre 2011 @19:10
SHARON e ANNETTA: grazie! Ma il merito non va all'Autrice, che è solo una casalinga telematica, bensì al ragazzo dell'agenzia web che adesso sto tormentando per nuove novità!
ANNETTA | Mercoledì, 7 settembre 2011 @12:20
CONCORDO PIENAMENTE CON SHARON: IL LINK SULL'AUTORE E' GENIALE... Lisa sei trrrooooppppo telematica per gli standard degli umanisti :-)) Grazie, i tuoi buongiorno raddrizzano spesso anche le mie di giornate!
ANNETTA | Mercoledì, 7 settembre 2011 @12:16
LISA: vale...vale, eccome se vale :-))) eravate partiti con l'igloo e siete arrivati con la brandina militare...ebbeh non è un'avventura romantica e memorabile?? 50 punti a te e al consorte!
LISA | Mercoledì, 7 settembre 2011 @10:21
NINA E TUTTE VOI CHE AVETE SCRITTO, comprese le nuove arrivate come ROSANNA che mi stampa per le colleghe (fantastico!): che bello chiamare il "Buongiorno" una pillola della felicità... Speriamo che funzioni! Anche e soprattutto per chi, come STEFANIA, cerca nuove braccia che la stringano e una nuova strada.
LISA | Mercoledì, 7 settembre 2011 @08:52
CARLA: io ho dormito in una scomoda branda dell'esercito americano perché il romantico hotel nell'igloo di ghiaccio, prenotato in Groenlandia per festeggiare il 40 anni del Consorte, si era sciolto la sera prima del nostro arrivo! Vale lo stesso?
Sharon | Martedì, 6 settembre 2011 @23:18
Il fatto di trovare archiviati i post dello stesso autore cliccando sul nome è una G E N I A L A T A !!!!
come sempre, grande Lisa! un bacione
Giusy | Martedì, 6 settembre 2011 @13:27
Già che ci sono! mah io tanta invidia per la raffinata e inquietante Simone proprio non ce l'ho e non solo oggi, dall'alto della mia età. Però ho dormito, anzi, abbiamo dormito in un grande letto in un rifugio sul Gran Paradiso, gentilmente offerto dai gestori perché non potevamo più tornare a valle. Bei ricordi, un po' sbiaditi. Il materasso era di paglia, suppongo, quindi poco silenzioso. Ma abbiamo fatto sogni d'oro.
KIA | Martedì, 6 settembre 2011 @11:08
ciao lisa bentornata :) e bentornati i tuoi buongiorno..quanto mi sono mancati..
annetta | Martedì, 6 settembre 2011 @10:29
Quanta sana invidia per Simone che ha potuto condividere con i suoi uomini momenti cosi romantici ed intriganti! Non so voi, ma io trovo che sia sempre più difficile coinvolgere gli uomini del nostro tempo in situazioni anche di poco fuori dal comune. Con la storia che più o meno abbiamo tutti una casa e un letto comodo (o al massimo un albergo) e lì e solo lì che si combina qualcosa.... o sono cascata male io??
Buona giornata a tutte!
stefania | Martedì, 6 settembre 2011 @07:54
finalmente torno a leggere le piccole pillole poetiche, che mi fanno stare bene, e spesso mi indicano la strada da prendere o mi riportano ricordi dimenticati!.
le braccia che mi hanno fatto dormire un sonno pieno d'amore, se ne sono andate,non credo che torneranno.
potrei disperarmi, ma non lo farò, devo pensare a volermi bene
Sognatrice Vale | Lunedì, 5 settembre 2011 @16:23
Finalmente! Non vedevo l'ora di tornare a leggere queste poesie ... =) Bentornata Lisa ... mi sei mancata! PS: bellissima la poesia di oggi =D
Carla | Lunedì, 5 settembre 2011 @15:34
l'estate è appena finita, ma vogliamo parlare di tutti gli altri luoghi in cui abbiamo dormito amate?Per me appartengano al passato ma quando ho dormito abbracciata al mio lui sotto un temporale meravigliosa e paurosissimo sulla costa atlantica...
Anonimo | Lunedì, 5 settembre 2011 @11:35
Quando vedo in ufficio circolare il "city" mi affretto subito a chiederlo in prestito solo per poter leggere il suo "buongiorno" . Poi mi riscrivo il testo e lo stampo alle mie colleghe di stanza .Ho dormito nelle braccia di chi mi ha amato e di chi ho amato e ricordo che e' stato bellissimo. il mio indirizzo di posta e' rosannazingaretti1@virgilio.it e sono su facebok grazie
Nina | Lunedì, 5 settembre 2011 @11:27
yeah! Bentornata pillola della felicità
Antonella | Lunedì, 5 settembre 2011 @10:07
Bentornata Lisa e bentornate tutte noi!
Che bella novità leggere tutti i Buongiorno dello stessso autore.
Quando ci si addormenta tra le braccie dell'uomo che ami, ogni posto è meraviglioso, comodo e romantico.
Buon settembre a tutti.
Antonella