Mercoledì, 24 aprile 2013 @07:08
"Sono diventata madre quando il mio primo figlio era nato da tempo: anni, probabilmente. Non è una cosa che arriva insieme al parto, la maternità. E non la si trova, mai, nella luce, nel buon esempio, nella lista delle cose giuste da fare. Sta nascosta nel buio, nel primo buio: quello dove siamo cresciute. Quello dove, molte di noi, allevano i propri figli. Un posto segreto dove le donne seppelliscono gran parte di loro stesse, per nasconderlo alla vista di una nuova vita, che vorrebbero perfetta. E adeguata. E luminosa. Non lo è.
Tanto vale cominciare a dissotterrare quello che abbiamo messo via. Potrebbe esserci utile. Fuori la rabbia, che sotto pressione diventa esplosiva. Fuori la paura, fuori i ricordi: anche i più duri. Possiamo trovarci di tutto, lì dentro. Di sicuro c’è nascosta anche una bambina, la figlia che siamo state e che saremo per sempre. E’ lei che può dirci qualcosa. E’ lei, la maestra della nostra maternità: di chi ha figli e di chi non ne ha, ma ogni giorno, come tutte, mette al mondo se stessa",
(Stefania Rossotti)
Il primo buio. Il buio necessario.
Il Buongiorno di oggi è l'incipit di un libro scritto da un'amica, appena uscito per Mondadori. Si intitola "Che fine ha fatto il tuo cuore", di Stefania Rossotti (qualcuna di voi ha forse letto il suo libro precedente, "Ti parlo da una vita- Donne che non hanno creduto al silenzio di chi non c'è più"). Ma stavolta Stefania lascia la parola alle figlie, che raccontano le loro madri: madri assenti o troppo presenti, madri che non hanno saputo amare o hanno amato troppo e male, madri soffocanti e madri soffocate. Madri raccontate dalle figlie. Mi piace l'idea di un libro che racconti proprio questo, il primo abbraccio della nostra vita, il primo abbraccio che magari è buio e freddo. Non si parla più di madri: e invece questo libro lo vuole fare, vuole parlare alla bambina che è in noi. Ci invita a tornare indietro e ricordare.
Vi lascio con queste riflessioni e con questi pensieri, e aspetto i vostri commenti. Fino al prossimo Buongiorno, che arriverà dopo il primo maggio: i Buongiorno si prendono una piccola vacanza di primavera, che userò per nuove ispirazioni e nuovi pensieri (e, spero, nuove passeggiate). Ma voi, intanto, scrivetemi.
LISA | Giovedì, 2 maggio 2013 @09:53
Io invece ho visto "Viaggio sola". Carino il film, e bella la scena del litigio tra sorelle per un abito a righe. "Non comprarlo, non sei tu". "Ma perché, che ne sai di quello che sono io davvero?". O di quello che si potrebbe diventare. Tutto quello che c'è dentro gli abiti che indossiamo o desideriamo...
Domo | Giovedì, 2 maggio 2013 @09:29
Ciao gabriella, qualche giornofa ti ho inviato ua mail all'indirizzo che mi hai dato con le sale di Roma e milano. Non so se l'hai ricevuta, Buona visione!
Gabriella | Giovedì, 2 maggio 2013 @01:19
casualmente ho scoperto che nella saletta piccola del "4 fontane" a roma danno, non so per quanti gg ancora, ultimo film di alina. e mi sono precipitata a vederlo! grazie caro domo perchè è merito tuo se ho rintracciato questo film (te ne parlerò privatamente altrimenti ho paura che lisa e & pur gentilissime mi silurino su questa storia del film peraltro pregevolissimo!)
Gabriella | Lunedì, 29 aprile 2013 @11:55
non importa se Domo è un uomo. lasciando perdere "le sensibilità" da uomo e quelle da donna, lui mi sembra una persona gentile, proonda. il film con la buy magari non sarà un capolavoro ma è da vedere, offre tanti spunti di riflessione; fa pensare con dolcezza e maliconia agli stili di di vita adottati "per scelta" o in libertà ( ma esiste una vera libertà?!) da donne di un'età compresa tra i 40 e i 50 anni. secondo me tratteggia un bel ritratto di donna di oggi e poi ci sono tante sfaccettature.buona visione, lisa! un abbraccio a tutti/tutte.
carla | Lunedì, 29 aprile 2013 @11:40
Il libro della Jeanette Winterson è meraviglioso, intenso e indulgente come solo le figlie che accettano le loro madri sanno fare, ( dico accettare le nostri madri perchè anche noi figlie dobbiamo accettarle per quello che sono e non per quello che vorremmo). Io l'ho trovato talmente profondo che l'ho dato da leggere ad una mia amica mamma-adottiva che aveva bisogno di perdonarsi le rabbie del figlio.
Leggetelo è meraviglioso!!
LISA | Lunedì, 29 aprile 2013 @11:09
Gabriella: Domo è un uomo! Equivoci dei nickname web. "Viaggio sola", invece, è tra i film che vorrei vedere presto.
Gabriella | Lunedì, 29 aprile 2013 @10:22
sei delicata Domo a tacere di fronte allo sguardo di Alina che guarda i suoi bimbi giocare coi tuoi fra le onde del mare. sì speriamo davvero che il buio di tante di noi sia dietro alle spalle anche se sparire non può. io non ho avuto figli per mia "scelta" ma credo che i bimbi coll'allegro disordine che portano squarcino tante oscurità dell'anima. discorso lungo e complesso. però si può stare bene anche adottando altri stili di vita. perdona Domo, Lisa e le altre se vi consiglio un film su questo argomento ( ma anche sulla sorellanza )"io viaggio sola" di maria sole tognazzi.un bacione.
Domo | Domenica, 28 aprile 2013 @22:06
@gabriella, ciao, chiedo ad Alina e quanto prima ti faccio sapere.
Domo | Domenica, 28 aprile 2013 @22:02
Alina è mamma di due bellissimi bimbi, le nostre bambine giocano insieme l'estate nel mare del sud. Spesso vorrei chiederle cosa provi
quando le osserviamo andare su e giù tra le onde ma poi il suo sguardo si confonde con quel cielo azzurro e allora ogni domanda è inutile....il buio spero sia lontano.
LISA | Domenica, 28 aprile 2013 @21:59
Aggiungo una cosa sul buio e sulle madri. Il libro di Stefania Rossotti di cui vi parlo è stato recensito sabato su Io Donna, e la giornalista ha chiuso la recensione con la citazione di un altro libro bellissimo e straziante sul rapporto madre figlia, quello di Jeanette Winterson, l'autobiografia in cui racconta della madre adottiva: "Era un mostro, ma era il mio mostro". Il libro-memoir è "Perché essere felice quando puoi essere normale?" (Mondadori), la frase che le disse la madre quando la Winterson le rivelò di essere gay. Le frasi-buio delle madri, di certe madri.
Gabriella | Domenica, 28 aprile 2013 @21:57
lisa quando io parlo di "un'ora sola ti vorrei" mi emoziono ancora, mi ingarbuglio e non riesco a "spiegare" quel particolarissimo (e bellissimo) film documentario. tu invece l''hai fatto benissimo. alla prima romana del film era il febbraio 2003 il giorno in cui morì alberto sordi alina si presentò alla proiezione con un pancione di 7 mesi, così udii dire dallo zio. pensai che avendo più di 38 anni il figlio non fosse capitato per caso, ma frutto di una lunga gestazione psichica, il riconciliarsi con una materia dolorosissima e fare i conti col sentimento dell'acuta Nostalgia, di quello che è stato e non ritornerà più. e dopo lessi che lei si "era permessa" di diventare madre non superando quel vuoto immenso -e come si potrebbe?- ma facendo i conti con esso, cauterizzando una ferita ancora ben viva.
Lilabella | Domenica, 28 aprile 2013 @21:49
Che bel film, quante volte il dolore elaborato riesce ad aiutare e ad uscire fuori da quel buio.
Buona serata a te, Lisa e a tutti voi del salotto verde!
LISA | Domenica, 28 aprile 2013 @20:58
Domo, Gabriella, e chiunque abbia visto "Un'ora sola ti vorrei". Anch'io l'ho visto, anni fa; io, allora aspirante madre, e una mia amica, già mamma di due bimbi. Siamo andate di pomeriggio, in una Milano quasi deserta, e abbiamo pianto per tutto il film. O almeno è quello che mi ricordo... E' un film potente e tenero insieme; la storia di una figlia, figlia di una madre depressa e suicida, che anni dopo decide di ritrovarla e raccontarla, quella madre: attraverso i filmini, i filmini in super8 chiusi in un armadio di famiglia; attraverso i nastri con la voce incisa, attraverso i ricordi... Alina lo fece, credo, quando diventò lei stessa madre. Un modo per ricordare, ma anche per ritornare a quel buio, quel primo buio, il buio che aveva inghiottito sua madre - esattamente come racconta il libro di Stefania Rossotti. Per ricordare e perdonare. Perché un'ora sola ancora le vorremmo, almeno un'ora, quelle madri che non ci sono più.
LISA | Domenica, 28 aprile 2013 @20:52
Carla, "mamma smemorina" è bellissimo.
Gabriella | Domenica, 28 aprile 2013 @13:08
Domo un piacere se puoi farmelo.non so dove abiti; mi potresti segnalare quando a roma -città ove risiedo - o a milano - ove mi reco spesso per via del fatto che mia sorella si è trasferita lì- "rispunta" fuori film ultimo di alina. o quando arriva in DVD. scusa ti chiedo forse troppo..ho calcolato: il film della marazzi è stato nelle sale romane solo 14 gg. un altro film intenso e bello "un giorno devi andare" di più! ma quali sono le logiche distributive? ti lascio mia mail: gabriellatoro@virgilio.it
Lilabella | Sabato, 27 aprile 2013 @12:27
@ Carla: Mi hai fatto sorridere. E' bello ascoltare la bambina che abbiamo dentro noi stessi, lei non tradisce mai e ci permette di vivere la vita con sensibilità ed interiorità, con la curiosità ed il rispetto per l'altro.
carla | Sabato, 27 aprile 2013 @11:25
alleggerisco un po' il ruolo di madri e temi affrontati sul rapporto madri /figlie raccontando quello di mia figlia con me. In questo periodo faccio fatica a stare al mondo, non riesco a stare dietro a tutti e a tutto, spesso mi dimentico riunioni e cose da fare così lei non sa mai chi la va a prendere a scuola o alle varie attività e così mi ha dato un soprannome " mamma smemorina" , come la fatina di Cenerentola!, rassicurandomi che non le piacciono le mamme sempre perfette perchè non sono divertenti!
Ho pensato che la bambina che ho dentro di me ha trovato una grande amica!!
domo | Venerdì, 26 aprile 2013 @18:00
Le inoltrerò le tue parole, al di là della sua innata timidezza sono sicuro le faranno piacere. Grazie a te.
Gabriella | Venerdì, 26 aprile 2013 @17:42
grazie domo. l'ho incontrata a roma nel 2002 non ci siamo mai parlate ma avrei da dirle tante cose. anche- può sembrare una scemata - che è una bellissima donna di una bellezza che viene dall'anima, non di "epidermide" come disse lo psichiatra andreoli a proposito di belen. una regista che io ammiro tantissimo e che mi ha letteralmente folgorata col suo "un'ora sola ti vorrei." alla proiezione romana mi persi persino il cellulare per l'emozione fortissima. è una regista bravissima e coraggiosa che è stata in grado di "non chiudere la porta" e di affrontare la Mancanza. di scommettere sulla vita diventando madre. a milano è più conosciuta a roma nonostante i premi il suo nome continua a circolare poco. se la vedi dille della mia veramene immensa ammirazione per lei. gabriella, 48 anni come alina, 2 storie diverse che come in un gioco di specchi si incontrano.veramente grazie domo:sei gentilissima!!
domo | Venerdì, 26 aprile 2013 @16:56
@Gabriella. Alina è una bravissima e profonda regista nonché una mia amica. Ho avuto la fortuna di vedere il film e di incontrare lei e la Rampling durante il festival di Roma. Che non sia più in programmazione non mi stupisce, paghiamo una distribuzione che cerca solo la quantità... E ogni suo film è passato veramente nelle sue vene...
Giusy d\'antan | Venerdì, 26 aprile 2013 @14:40
Oggi, in pieno ponte, penso di poter uscire dal seminato.Tema libero: Lisa, mi inquieta pensare di aver a disposizione una sfera di cristallo che non posseggo: Anni fa facevo cenno alla Scuola di Atene, e uscì un libro e un film su Ipazia, pura coincidenza. oggi sul Venerdì di Repubblica mi ritrovo con la Gradiva; pura coincidenza.
Anonimo | Venerdì, 26 aprile 2013 @09:57
anonima=Aminta
Anonimo | Venerdì, 26 aprile 2013 @09:54
per il 25 aprile e non solo:
Pietà per la nazione i cui uomini sono pecore
e i cui pastori sono guide cattive
Pietà per la nazione i cui leader sono bugiardi
i cui saggi sono messi a tacere
Pietà per la nazione che non alza la propria voce
tranne che per lodare i conquistatori(io ci metterei i co...)
e acclamare i prepotenti come eroi......
K.Gibran
Gabriella | Giovedì, 25 aprile 2013 @21:17
sab scorso dovevo andare con una mia dolcissima amica di 27 anni - io ne ho 48 davvero l'età non conta se c'è un''affinità dell'anima- il nuovo film di alina marazzi sulla difficoltà dell'essere madri, sulla bellezza certo di quest'evento ma anche sulle difficoltà, sul faticoso "cambio di ruolo" che in casi estremi può sfociare nella depressione post-partum e arrivare purtroppo ad esiti tragici. guardo Repubblica di roma di oggi e... il film è scomparso! io vado a vd anche film leggeri ma anche quelli più "pesanti" che indagano la ricerca spesso faticosa di un autentico sè femminile ( parlo così perchè sono una donna ma non faccio differenze di genere). perchè questi film "fanno paura"? la gente li evita manco la nostra vita fosse una girandola inesausta di fuochi di artificio e non ANCHE una -spesso dolorosa- ricerca di senso? sacrosanto svagarsi, ridere ma un essere umano non dovrebbe anche ricercare un suo personalissimo senso? di alina marazzi mi permetto di "consigliare" "un'ora sola ti vorrei" (2002) film-documentario (particolarissimo) di straziante bellezza, insostenibile quasi per il dolore. ma portatore di senso e ricerca autentiche. per me è stato una pietra milliare nel mio inesausto cammino di donna.
Giusy | Giovedì, 25 aprile 2013 @13:24
Mi fa piacere che Claudia stia leggendo la Badinter con le sue teorie un po' scomode. Mi sa che la rileggerò anch'io, quando ritroverò il suo libro. Sulla maternità e sul rapporto madre-figli preferisco non pronunciarmi.
Lilabella | Mercoledì, 24 aprile 2013 @22:20
Anche io come Claudia credo che l'amore materno sia un dono e non un istinto. Per quanto mi riguarda posso dire che l'amore di mia madre a volte è stato soffocante, senza volerlo mi ha chiuso in una piccola gabbia dalla quale poi è stato difficile uscire. Ma come si fa a non volere bene ad una madre? Anche lei chiaramente avrà avuto le sue paure e non posso dargliene una colpa. @Claudia: mi hai ricordato un bel pomeriggio di inverno, la tua compagnia, le poesie di Hikmet regalo della dolcissima Rita (Heidi 66). Che dire? E' bello sapere di poter contare su un'amicizia come la vostra! Buon 25 aprile a te Lisa e a voi tutte/i del salotto verde.
p.s. Lisa ritemprati che poi saremo esigenti con te!!! :-)
claudia mdg | Mercoledì, 24 aprile 2013 @21:00
Concetto ambiguo, quello dell'amore materno. Ne abbiamo parlato con Giusy la prima volta che ci siamo incontrate, e ora sto leggendo il saggio che mi ha consigliato "L'amore in più. Storia dell'amore materno" di Elisabeth Badinter, la cui quarta di copertina recita: "L'amore materno è un dono e non un istinto. Che quante non hanno questo dono siano lasciate in pace". @Lila: me la ricordo anch'io la scatola con i foglietti del City, come mi ricordo di noi due sedute su una panchina sotto la pioggia a leggere le poesie di Hikmet regalo di Rita (Heidi 66). Piccole storie nate da questo blog. Buon 25 aprile
lucy | Mercoledì, 24 aprile 2013 @15:09
l amore di una madre è per sempre,buon ponte lisa!
? | Mercoledì, 24 aprile 2013 @12:28
nostra madre ...la nostra prima storia d'amore .
Ilaria | Mercoledì, 24 aprile 2013 @10:23
Il buongiorno perfetto , oggi che è il compleanno della mia mamma!
Cosi' vero.Devastante e Rassicurante al tempo stesso.
grazie Lisa, buona vacanza !
Martedì, 23 aprile 2013 @07:17
"La pagina di carta invita al silenzio e alla concentrazione. La pagina web alla connessione e alla deconcentrazione."
(Maurizio Ferraris)
Il piacere della carta.
Ho letto questa frase su carta: un articolo su Repubblica di domenica scorsa. E mi è piaciuto: proprio io, che ho un blog, che twitto i miei Buongiorno in 140 caratteri (e meno), che vivo dentro il mio iPhone; proprio io, che ormai leggo quasi sempre i giornali on line e i libri su Kindle. Mi piace il web, che invita alla connessione, alla rapidità, e anche alla deconcentrazione, certo: la nostra attenzione dura il tempo di un link. Eppure lo scorso weekend ho ripreso in mano un libro "di carta" con una sensazione di sollievo e piacere, come rivedere un’amica in un pigro pomeriggio e non chattarla su whatsapp, come fare una passeggiata in riva al mare. Sì, iI piacere della carta. Il piacere quasi antico, lento, della carta.
Lilabella | Martedì, 23 aprile 2013 @22:32
Ah dimenticavo! Per Michela: anche io ritagliavo i Buongiorno di Lisa sul City ed ho anche una scatola che mi ha regalato la mia amica Claudia in ricordo di un momento particolare. Lisa mi ha anche aiutato a superare quel momento grazie anche alle amiche conosciute qui! :-)
Lilabella | Martedì, 23 aprile 2013 @22:29
Eh sì, a volte la tecnologia può creare malintesi ma tutto si risolve con l'aiuto delle parole e delle persone! Il profumo della carta non ha pari e questa sera sono qui per difendere a spada tratta anche il Dylan Dog rifiutato dalla cara Giusy. Non so, aveva delle storie che mi piacevano e mi facevano per un po' evadere dalla realtà. In fondo anche questo deve fare un libro no? Un sorriso!
Domo | Martedì, 23 aprile 2013 @22:21
@assunta: che dire, perdona (a questo punto) il mio intervento.
Aminta | Martedì, 23 aprile 2013 @21:49
il libro vecchio ha un odore diverso da quello appena stampato poi c'è la via di mezzo. C'è un piacere unico: quello di sfogliare pagine di carta. a volte vorrei regredire agli incunaboli. Ciao lisacorva, sempre interessante sfogliare il tuo blog
LISA | Martedì, 23 aprile 2013 @21:07
Domo, grazie: ma Assunta l'aveva mandato su Fb (dove posto ogni giorno l'incipit del blog) e mi era sembrato carino lo vedeste anche qui. In fondo è questa la mia vera casa. Qui aspetto i vostri commenti. E fruscii di pensieri e carta.
Domo | Martedì, 23 aprile 2013 @20:16
@assunta: ciao, penso che avresti dovuto chiedere alla padrona di casa se potevi postare l'indirizzo del tuo blog. È come entrare in una casa dalle porte sempre aperte e strillare l'indirizzo della propria...
Francescasièsposata | Martedì, 23 aprile 2013 @14:40
@Michela: io sono proprio una di quelli! Ritagliavo i Buongiorno di Lisa (e li ho conservati tutti) e sono arrivata qui quando è comparso il sito sotto i Buongiorno! Quanto alla carta, è il suo profumo... Non assomiglia a nient'altro...
Michela | Martedì, 23 aprile 2013 @12:25
Quante volte mi son chiesta: "chissà se gli amanti dei Buongiorno di Lisa su City, hanno notato il sito e se si collegano per seguire le sue perle quotidiane...". Mah...
Giusy | Martedì, 23 aprile 2013 @10:19
Non c'è angolo della mia casa in cui non si trovi, dimenticato, appena letto o da leggere, un libro, un giornale, un articolo ritagliato, persino un Dylan dog (che mi guardo bene dall'aprire) Dico "non c'è angolo" seriamente...una "tara" ereditaria che abbiamo trasmesso alla prole
LUCY | Martedì, 23 aprile 2013 @07:26
HO 13 LIBRI SUL COMODINO E CHI CI RINUNCIA.............BUONA GIORNATA!
Lunedì, 22 aprile 2013 @07:44
"Si risveglia la terra dal lungo sonno dell’inverno… Ma non sempre noi abbiamo voglia di rifiorire, di continuare il ritmo della vita: quel ritmo sempre nuovo che, a volte, ci sembra sempre vecchio. Dobbiam mettere in conto anche questa stanchezza, questa polvere che si è posata sulla vita e che non siamo capaci di detergere. Quando la polvere si posa sulle foglie dura poco; il cielo, prima o poi, se n’accorge e manda un acquazzone a lavare la terra; e gli alberi nuovamente risplendono di verde lustro e ripulito. Dovremmo imparare, a questa scuola, a lavarci dalla stanchezza e dalla noia…"
(Adriana Zarri)
Saper sbocciare, ancora.
Il Buongiorno di oggi sono riflessioni della teologa Adriana Zarri, e sono tratte da "Quasi una preghiera" (Einaudi). Stanchezza di primavera. E voglia di pioggia tiepida che ci lavi di dosso la polvere, voglia di verde nuovo, e pulito.
Giusy | Martedì, 23 aprile 2013 @10:01
E brava la Serracchiani, consolante pensare che - a volte - serietà e limpidezza riescono ad essere premianti.
LISA | Martedì, 23 aprile 2013 @07:16
E in fondo anche la vittoria della Serracchiani in Friuli Venezia Giulia è acqua che lava le foglie e le fa risplendere di nuovo verde. D'accordo, esagero. Ma dopo il weekend di delusione parlamentare, un po' di speranza ci vuole.
Lilabella | Lunedì, 22 aprile 2013 @22:25
Una goccia o un mare di questa pioggia senza fine. Oggi ha piovuto molto a Roma, aria nuova, di speranza e domani sono quasi certa che spunterà il sole! Dolce notte a te, Lisa, ed al salotto verde.
p.s. belli questi spunti che prendi da Adriana Zarri!
LUCY | Lunedì, 22 aprile 2013 @18:11
SPERANZA...............
? | Lunedì, 22 aprile 2013 @14:07
"il verde riveste la terrcon la calma, avanza e si ritira con le stagioni .In esso vi è la speranza della Resurrezione " Derek Jarman
Ilaria | Lunedì, 22 aprile 2013 @14:03
Ah ci voleva di lunedì un buongiorno di serenità e di speranza...tutto passa :-)
Grazie
annetta | Lunedì, 22 aprile 2013 @13:57
Io ieri ho preso il coraggio a quattro mani e dopo 22 anni ho potato per la prima volta il mio ficus benjamin. Era cresciuto troppo,solo da un lato, ed era tutto piegato;le foglie macchiate (il fiorista dice che è stress post trasloco) insomma ho dovuto torturarlo e torturarmi per ridargli nuova vita. Giuro che è stata una vera sofferenza per me potarlo ma a volte è inevitabile tagliare i rami secchi e anche quelli non secchi ma nocivi nella speranza di rinascere. Patri fiorista aiutami tu, dimmi che non ha sofferto... :-((
? | Lunedì, 22 aprile 2013 @12:47
che la pioggia di oggi possa essere di rinascita
LISA | Lunedì, 22 aprile 2013 @10:50
Carla: peonie fioriscono, piccole giardiniere crescono. E quindi avrai una peonia sul balcone?
carla | Lunedì, 22 aprile 2013 @08:53
Oggi giornata della terra !! io per mandare via la stanchezza quest'anno, per la prima volta, ho piantato delle piantine aromatiche (santoreggia e aneto) sul mio modestissimo balcone. A proposito, sai Lisa, che la mia bambina sta facendo i capricci perchè vuole una peonia tutta sua da curare?
Venerdì, 19 aprile 2013 @08:09
Quand’è stata l’ultima volta che hai fatto qualcosa per la prima volta?
Il Buongiorno di oggi è una frase scritta – in inglese – su un muro. L’ho vista, fotografata (il mio iPhone ormai è diventato un diario tascabile), e quanto alla risposta, ci sto ancora pensando. Forse è arrivato il momento di ricominciare a fare qualcosa per la prima volta.
Oggi, Friday Lisa: il Buongiorno in Lisa globish. E la foto via Twitter. Seguitemi su Twitter...
Giusy | Lunedì, 22 aprile 2013 @13:17
? sarà come dici tu...per me dipende da "if"
Francy | Lunedì, 22 aprile 2013 @08:40
venerdì scorso... una stupidaggine, ma ogni volta che faccio qualcosa di nuovo, magari una piccola "follia", mi sento felice e libera...
? | Domenica, 21 aprile 2013 @19:10
dipende da coloro ai quali ti rivolgi
Giusy | Domenica, 21 aprile 2013 @17:35
...allora diciamo: life is hard. it's harder if you are upright.
Siamo un po' uscite dal seminato...
? | Domenica, 21 aprile 2013 @15:51
allora diciamoglielo in inglese : life is hard ,it's harder if you are stupid .
ANNETTA | Domenica, 21 aprile 2013 @15:35
? questi hanno preso il master a Boston in "famòse i xxxx nostri", altrochè un'innocua lauretta in scienze confuse. Altra area disciplinare... :D
? | Sabato, 20 aprile 2013 @19:38
la laurea in scienze confuse è ormai a numero chiusissimo . vistio in tv oggi quanti laureati ci sono ?i
claudia mdg | Sabato, 20 aprile 2013 @19:27
A me in tontologia e scienze confuse dovrebbero dare la laurea honoris causa. L'ultima volta che ho fatto una cosa per la prima volta è stato a gennaio, quando ho tagliato molto corti i capelli che prima erano sempre stati lunghi o lunghissimi. Siccome sono un po' ricci e scuri e la mia testa è grossa, mi dicono che sembro Betty Boop.
Uno che farà una cosa nuova per la seconda volta è Napolitano, ma tutto sommato penso che vada bene così.
? | Sabato, 20 aprile 2013 @18:37
copia, taglia e invia quella punta di sorriso che fa comodo a tutti ciao grazie
Lilabella | Sabato, 20 aprile 2013 @17:57
Grazie ad ? e ad Annetta! Io per quanto sono pigra potrei iscrivermi ad un corso di nuoto sottocoperte! Ehy ? più di uno scordammose o passato diciamo che il mio è un modo di guardare avanti in modo diverso e quindi accettare anche la singlitudine con una punta di sorriso (che non fa mai male). Giusy tu con il tuo corso universitario di Scienze confuse mi fai troppo ridere! Buona serata a te, Lisa ed al salotto verde.
Giusy | Sabato, 20 aprile 2013 @16:29
L'ultima volta di una delle mie prime volte è stato il volontariato ospedaliero che ho lasciato per quello intra moenia anche se di tipo diverso. . E' stata un'esperienza che mi ha segnato in positivo quindi impossibile da "rottamare" Si finisce per restare volontari, sempre. Ho progetti per il mio "prossimissimo"futuro: copiare un amico che si è iscritto di nuovo all'università con ottimi risultati. Io sto pensando alla facoltà di Tontologia e Scienze Confuse...dico così...per parare il colpo...Oggi sono un po' casatiella, per via del sabato (di sangue) elettorale.
? | Sabato, 20 aprile 2013 @14:18
mi piace la tua determinazione e i tuoi consigli sono preziosi ...il passato ogni tanto riaffiora ma non è molto determinante nella conduzione delle mie giornate ....brava lillabella che ha fatto suo il napoletanissimo "scordammose o passato "
ANNETTA | Sabato, 20 aprile 2013 @13:16
@lilabella - iscriversi ad un corso è facile, rompere col passato è diilefficile quindi quella da invidiare davvero sei tu. Perchè non giochiamo che invece di "invidiarci" a vicenda ci "imitiamo" a vicenda? Io e ?potremmo iniziare a rottamare qualche fardello del passato, e tu ti iscrivi ad un corso improbabil; che so: trapezista, saltimbanco, idraulica, trucco e parrucco, ikebana...scatena la fantasia. Io intanto sto pulendo gli armadi, anche se mi riferivo a ben altri fardelli, intanto cominciamo così. Buon wend piovoso ed elettorale a tutti
? | Sabato, 20 aprile 2013 @07:32
grazie lillabella per le tue riflessioni ,siamo ormai abituate ad alzarci con lisa e .finire la serata con te
Lilabella | Venerdì, 19 aprile 2013 @21:58
E' stato diversi anni fa, la decisione più importante della mia vita, quella di cui ancora oggi non mi pento mai, cambiare decisamente rotta, tagliare col passato fatto di un amore sbagliato, sicuramente la prima volta più importante nella mia vita. Buona serata a tutti!
p.s. ed io invidio ? ed Annetta, bici e piante un bel connubio non c'è che dire!
? | Venerdì, 19 aprile 2013 @19:54
e io "invidio" la tua bici ....ecco vedi questa sarebbe la prima volta visto il tempo passato ... ciao buon lavoro ... domani è la volta di un vivaio di succulente , a dire il vero non ho molta simpatia per loro ma sono più facili da disegnare
annetta | Venerdì, 19 aprile 2013 @18:42
? Ma bellissimo..io sono una capra a disegnare pero' l'idea di disegnare i fiori e piante, esseri viventi senza voce, e' molto zen, mi piace!
Io stasera vado a fare un corso di manutenzione della bici...poco zen ma molto utile di sti tempi.
? | Venerdì, 19 aprile 2013 @16:45
la domanda dice quando è stata .....quando è che sei uscita dalla routine .....
Anonimo | Venerdì, 19 aprile 2013 @15:56
"quando e' stata quell'ultima volta che hai sentito tua madre cantare, quando in casa leggendo il giornale hai veduto tuo padre fumare, mentre tu ritornavi a studiare in quei giorni ormai troppo lontani, era tutto presente e il futuro un qualcosa lasciato al domani, un'attesa di sogno e di oscuro, un qualcosa di incerto e insicuro"
cosi' recita una canzone dell'ultimo album di Guccini quando penso a quell'ultima volta avrei voluto soltanto sapere che era l'ultima per imprimere anche il piu' insignificante dei particolari nella mia memoria bambina...
La prima volta nn si dimentica mai, di niente, l'entusiasmo la paura l'ansia, ma come si fa a ricordare l'ultima volta se nn ci e' dato sapere che e' l'ultima?
? | Venerdì, 19 aprile 2013 @13:52
per puro divertimento con altre amiche , finito il corso di giardinaggio abbiamo cominciato questo . sono corsi onlus per cui si fanno con piacere .a me piace molto il tuo lavoro in un ambiente giovane si resta giovani . ciao
annetta | Venerdì, 19 aprile 2013 @13:15
? ma che bello il corso di pittura botanica! lo fai per lavoro o per diletto?
LISA | Venerdì, 19 aprile 2013 @11:45
Ed è bello, Carla, riscoprire l'amore per chi ci sta accanto: vederlo, abbracciarlo, guardarlo, come se fosse la prima volta. E' un piccolo miracolo sentimentale.
? | Venerdì, 19 aprile 2013 @10:15
adesso che sto disegnando foglie per il corso di pittura botanica , sembrano serpentelli ma è appunto la prima volta
carla | Venerdì, 19 aprile 2013 @09:48
non vorrei sembrare sdolcinata ed eccesiva, ma l'ultima volta volta che ho fatto qualcosa per la prima volta è stato amare mio marito ( dopo un periodo non bello) e ritrovare la serenità coniugale.
Anna | Venerdì, 19 aprile 2013 @09:24
io me lo ricordo bene perchè è stata la settimana scorsa...è stata una cosa semplice ma è andata a favore di una persona per me molto speciale e quindi rimarrà nel ricordo per sempre
ANNETTA | Venerdì, 19 aprile 2013 @08:26
Gran verità Lisa; soprattutto dopo gli "anta", passato il periodo giovanile delle sperimentazioni di sè e della vita, diventa meno consueto individuare sempre qualcosa di nuovo da fare o anche un modo nuovo di porsi, ma sarebbe molto molto saggio farlo. L'esperienza è molto importante, ma la sana improvvisazione è il motore che manda avanti la vita. Terrò a mente questa "saggezza da muro" e ne farò tesoro. Buona giornata a tutti
Giovedì, 18 aprile 2013 @07:54
"Sento la tua tenerezza avvicinarsi alla mia terra."
(Neruda)
Mappature del cuore.
Lilabella | Giovedì, 18 aprile 2013 @22:24
Sento il tuo battito, il tuo respiro, il tuo cuore nel mio cuore, i tuoi occhi dentro me. Sei il ritmo nelle mie vene e voglia di libertà.
Lisa perdonami se la sera tendo ad abbandonarmi con queste parole ma come dire, tu sai far vibrare le mie corde! Un sorriso a te ed al salotto verde.
Francescasièsposata | Giovedì, 18 aprile 2013 @10:44
Frase vista e presa per mio marito! Ma sai, cara Lisa, che ho ritrovato le tue frase sul City, ritagliate una per una? Devo solo scegliere il quaderno dove incollarle!
? | Giovedì, 18 aprile 2013 @09:48
destino dice Lina Sotis
Mercoledì, 17 aprile 2013 @09:12
"E poi venne la notte, e le stelle erano l’ultimo indizio che ci eravamo amati…"
(Tasos Livaditis)
Ma le stelle lo sanno.
Anche il Buongiorno di oggi è tratto dall’antologia "Poeti greci del Novecento", Mondadori.
Lilabella | Venerdì, 19 aprile 2013 @21:51
Beh, Giusy, mi è sembrato giusto chiarire! Comunque..buona serata anche a te Giusy e buon fine settimana a te Annetta!
Lilabella | Venerdì, 19 aprile 2013 @21:51
Beh, Giusy, mi è sembrato giusto chiarire! Comunque..buona serata anche a te Giusy e buon fine settimana a te Annetta!
Giusy | Venerdì, 19 aprile 2013 @15:38
Lilabella, condivido il tuo pensiero per quanto riguarda i malintesi che, se espressi in forma pesante, possono turbare questo salotto verde (così lo chiami e mi piace) Però...però il tuo "sorriso non anonimo" non mi è sembrato una pessima ironia. Una frase scherzosa, direi... Buona serata, Lila
ANNETTA | Venerdì, 19 aprile 2013 @08:13
@lilabella - Condivido, apprezzo e ricambio! Buona giornata e buon inizio di weekend
Lilabella | Giovedì, 18 aprile 2013 @22:28
Voglio scusarmi per il mio sorriso non anonimo di ieri. Pessima ironia. Mi dispiace quando in questo splendido posto nascono malintesi. Credo sia dovuto da una mancanza di confronto visivo. Le parole solo scritte a volte possono causare fraintendimenti. Quindi, stavolta, un sorriso ad Adriana, a Giusy e ad Annetta! Lila
Giusy | Giovedì, 18 aprile 2013 @13:52
Adriana, sei gentile a interessarti della mia salute: quella fisica va benino, almeno per momento (non si sa mai!)
Per quanto riguarda quella mentale, non mi sembra tanto logico chiederlo alla scrivente, visto che potrebbe non essere del tutto obiettiva...Dai... ma non si può scherzare nemmeno un pochino? Buon pomeriggio.
annetta | Giovedì, 18 aprile 2013 @00:40
Aahhh se anche gli ombrelloni romagnoli potessero parlare, quanti amori nati sotto le stelle ci racconterebbero! Ma per dar loro voce non serve scomodare Livadis, basta l'Odisea (rigorosamente con una s sola) del grande Tonino Guerra :-)
Lilabella | Mercoledì, 17 aprile 2013 @22:43
Le stello lo conoscono ..l'amore che caratterizza le vie di noi esseri umani, e quanto è bello guardarle nella notte, simbolo di chiarezza e di fedeltà. Un sorriso non anonimo! Lila
Camilla | Mercoledì, 17 aprile 2013 @17:55
Splendida, come i cieli di queste notti serene. Ne farò un sms nuvola..
Grazie Lisa :)
Domo | Mercoledì, 17 aprile 2013 @17:30
Per Lisa, quando avrai voglia leggilo, composto da poche pagine che a tratti sembrano uno storyboard per come in modo iconografico raccontano stanze, donne e uomini, un sole che illumina e stordisce, una indifferenza tra apatia e scivolare nella vita
Adriana | Mercoledì, 17 aprile 2013 @17:26
Giusy....ma....stai bene? Sei troppo complicata per me. Un saluto
Giusy | Mercoledì, 17 aprile 2013 @17:05
Ah, dimenticavo... ho appena dato un'occhiata al post di una "allegra comare di Windsor", poco Sheakespeariana a dir la verità... divertente, però...Ciao Fra!
Giusy | Mercoledì, 17 aprile 2013 @16:59
Adriana: l'anonima ero io!!!La "battuta" era a tuo esclusivo uso e consumo per farti sorridere. Sapessi quante volte ho domenticato la firma.. Ciao e buona serata. Giusy
lucy | Mercoledì, 17 aprile 2013 @16:43
guardo sempre alle stelle...l ho fatto anche stamani andando a lavorare prima che il sole sorgesse...un abbraccio grande come una stella mi disse un giorno...si loro lo sanno. grazie lisa e buona serata.
LISA | Mercoledì, 17 aprile 2013 @15:14
No, mai letto Camus temo. Mi piacciono gli istanti di confusione che cambiano la vita, però.
Domo | Mercoledì, 17 aprile 2013 @15:00
Lisa hai mai letto di Camus, "lo straniero"? La descrizione del sole riflesso sulla sabbia e un istante di confusione, che cambia la vita in un istante.
LISA | Mercoledì, 17 aprile 2013 @14:52
"E le stelle sanno a guardare". Mi sa che l'ho letto anch'io, varie vite, fa: Cronin. Mi ricordo vagamente la copertina, un tascabile stropicciato. O forse ricordo solo la copertina, in una libreria di famiglia, magari proprio a Trieste, pigre giornate di fine estate in cui si legge quel che si trova a casa... Libri e scrittori dimenticati, che non hanno lasciato traccia, come Faulkner e Pearl S. Buck.
Adriana | Mercoledì, 17 aprile 2013 @14:04
@annetta: leggo con ritardo le tue parole del 16 aprile, se ti fossi sentita offesa o colpita dalla mia precisazione credimi mi dispiace, nessun intento bellicoso e se ho mancato di "-dovuta- leggerezza e -dovuto- humor" che dire, "sorridendo dovutamente" mi scuso! Ciao
Fra | Mercoledì, 17 aprile 2013 @13:55
Vedi Adriana, volendo ironizzare un morbo della nostra penisola, ti sei scontrata col "sacro casatiello unito". Leggi anche riunione di donne assai acide e colme di poesia ma incapaci di confrontarsi con il mondo, e infatti vedi una levata di scudi e non una bella risata.
Hai toccato una della "S.C.U"? Povera te, ora dovrai sopportare la vendetta delle commari che per fortuna (De Andrè docet) si limitano all'invettiva....
Adriana | Mercoledì, 17 aprile 2013 @13:28
Ciao Giusy, non son io l'anonimo di oggi, ho imparato ad usare il "commenta come".
Anche a te, un sorriso sereno, tienilo stretto...e fanne buon uso....
Giusy | Mercoledì, 17 aprile 2013 @11:58
...proprio come Adriana!
Anonimo | Mercoledì, 17 aprile 2013 @11:57
...e le stelle (a volte) stanno a guardare...mi sono ricordata di un romanzo (Cronin?) Mi piaceva quand'ero ragazzina. un affresco della dura vita dei minatori, forse. Con molte pennellate rosa, se non sbaglio. Giusto quello che ci voleva oggi.
Martedì, 16 aprile 2013 @08:01
"Ero fatta per essere aquilone."
(Odisseas Elitis)
Dentro ho nuvole e cielo.
Il Buongiorno di oggi è tratto dall’antologia "Poeti greci del Novecento", Mondadori.
Ilaria | Mercoledì, 17 aprile 2013 @11:11
MERAVIGLIA !
Lilabella | Mercoledì, 17 aprile 2013 @10:00
Grazie, Lisa era una sensazione leggera ispirata dal tuo input! Un sorriso :-)
LISA | Mercoledì, 17 aprile 2013 @09:11
Che bello quello che hai scritto, Lilabella.
Lilabella | Martedì, 16 aprile 2013 @22:55
E volavo leggera come nuvola bianca e soffice e cadevo leggera, senza più paura, ed ero felice, felice e leggera, vestita di nuovo, ero io e la mia nuova anima.
Francescasièsposata | Martedì, 16 aprile 2013 @14:40
E me ne devo ricordare sempre, soprattutto quando mi sento pesante e ancorata a terra!!!
? | Martedì, 16 aprile 2013 @11:37
so ihgh in the sky to take your breath away ...
Lunedì, 15 aprile 2013 @08:55
"Borough Wines non accetta responsabilità per: bei momenti, brutti momenti, incidenti a catena, separazioni, liti coniugali, senso di colpa, rimpianti, auto-compatimenti, crisi di pianto alle 4 del mattino, singhiozzi, scelte sbagliate del guardaroba. Promesse, promesse non mantenute, vetri rotti, ossa rotte. Tatuaggi, piercing e bambini non previsti. Perdita di memoria, chiavi e libido. Sconosciuti sul divano (scusa, come hai detto che ti chiami?). Perdere cuccioli, perdere l’ultimo treno, svegliarsi a West Ruislip e poi Epping… e poi di nuovo a West Ruislip. Di nuovo. Incontri con lampioni della luce. Cliccare per sbaglio su: invia".
Poesia casuale al mercato: il mercato è quello di Borough Market a Londra (il vecchio mercato ristrutturato accanto al Tamigi), e il Buongiorno di oggi è ricopiato dal cartello di uno stand di vini (e lo trovate, in originale, in Lisa globish). Mi piace quando le parole mi aspettano in luoghi totalmente inaspettati, in questo caso tra bottiglie, formaggi e patate. Mi piace molto la parte finale: non vi è mai capitato di cliccare per sbaglio su "send"?
annetta | Mercoledì, 17 aprile 2013 @18:33
Adriana, ma figurati, non mi sono per niente offesa; in seguito al tuo commento "in the middle of nowhere" temevo di aver trasmesso l’idea che il mio lavoro fosse noioso, burocratico e farraginoso. Ho cercato di chiarire che non era cosi, e che lavorando con dei giovani in un ambiente internazionale più che nowhere lavoro everywhere. Ho ritenuto giusto farlo in quanto capita sempre più spesso - purtroppo - che i lavori amministrativi nel settore universitario vengano facilmente bistrattati da chi non ne conosce scopi e contenuti. Sono stata fraintesa anch’io, è partita la Santa Inquisizione, pazienza, che sarà mai. Ho mollato il colpo ed ho iniziato a buttare giù l’esilarante scusometro studentesco ispiratomi da Lisa :-)))
Adriana | Mercoledì, 17 aprile 2013 @14:01
@annetta: leggo con ritardo le tue parole del 16 aprile, se fossi sentita offesa o colpita dalla mia precisazione credimi mi dispiace, nessun intento bellicoso e se ho mancato di "-dovuta- leggerezza e -dovuto- humor" che dire, "sorridendo dovutamente" mi scuso! Ciao
Lucy | Martedì, 16 aprile 2013 @19:32
Che mito, getta benzina sull'incendio! Solo noi donne possiamo complicare, in tal modo, la frittata fatta
Fra | Martedì, 16 aprile 2013 @14:16
Ecco la targa "C.D" su alcune auto cosa vuol dire....
Stefano | Martedì, 16 aprile 2013 @13:36
Annetta....non ti scusi: graffi !
annetta | Martedì, 16 aprile 2013 @13:30
Giusto, cosi come mi sembrava giusto spiegare che il mio lavoro non e' affatto male, nonostante le macchinosita. Sorry se non ho compreso la citazione, d'altra parte se uno usa un linguaggio crptato e' probabile che possa venire frainteso. Evidentemente pero' nemmeno la mia citazione contrapposta di nowhere/everywhere e' stata colta con la dovuta leggerezza e e il dovuto humor per il granchio preso....
Stefano | Martedì, 16 aprile 2013 @13:15
Annetta e Fiorenza... Che megaFiguraccia!!!
LISA | Martedì, 16 aprile 2013 @08:17
A me "in the middle of nowhere" piace molto. Mi sembra il luogo ideale per far volare un aquilone (vedi il Buongiorno di oggi, 16 aprile). Benvenuta, Adriana. E brava Annetta che porta gli studenti oltre i confini (Erasmus, giusto?).
Fra | Martedì, 16 aprile 2013 @08:12
Adriana ti sei appena scontrata con le "casatielle depresse", purtroppo qui (dentro) sono parecchie e partono all'attacco per ogni parola fraintesa!
Porta pazienza!
Adriana | Martedì, 16 aprile 2013 @08:05
Da "Anonima" @ Fiorenza, Annetta:
Hei....calma, sono "l'anonima" di ieri, Fiorenza eccomi qui non mi firmavo perchè da principiante non avevo capito la faccenda di -commenta come-.
Annetta la mia citazione in inglese era un riferimento al tuo doversi barcamenare tra la "fantasia e ..... e la rigiditá burocratica" e quindi dover sudare per conciliare due mondi così lontani e complicati. Lavorare nel mezzo del nulla e farlo bene, visto il bel lavoro che fai, è un omaggio e non un'offesa.
Però se posso permettermi di dire....un pò di serenitá in più non guasterebbe...ma siete sempre così col coltello tra i denti?
Un sorriso, sereno.
Adriana (l'anonima)
annetta | Martedì, 16 aprile 2013 @01:53
Altroche' nowhere, everywhere! Nel mio ufficio organizziamo la mobilita' internazionale degli studenti, ossia li mandiamo in giro x il mondo a fare esperienze di vita e di studio che cambieranno spesso la loro vita, quasi sempre la loro visione delle cose. Se per qualcuno questo non fa senso, mi spiace; per me e' un lavoro che di senso ne ha tantissimo, pieno di soddisfazione e di riconoscimento da parte degli studenti, anche se li abbiamo massacrati di prediche, carte e timbri, certamente non voluti da noi.
Fiorenza | Lunedì, 15 aprile 2013 @22:06
E firmati fatti riconoscere
Fiorenza | Lunedì, 15 aprile 2013 @22:05
Nel mezzo del nulla? anonima cos'è per te quello che chiami nowhere? Il nulla? il mezzo del nulla? Rispetta il tuo prossimo anche se non ti piace e se insegni non vorrei essere tua alunna!!! Quante prof incapaci abbiamo dovuto sopportare.
Anonimo | Lunedì, 15 aprile 2013 @21:38
Annetta, lavori in the middle of nowhere...
annetta | Lunedì, 15 aprile 2013 @20:05
@anonimo: nulla, sono PTA ossia personale tecnico amministrativo: un improbabile ponte tra la fantasia e l'incontenibilita' studentesca e la rigidita' burocratica italiana e non solo. Un lavoraccio, insomma! :-)
Lilabella | Lunedì, 15 aprile 2013 @19:24
Sì, clicco per sbaglio su invia ed una parte di vita se ne va per colpa di un amore sbagliato. Per fortuna c'è anche la possibilità di aggiornare, un bel refresh e tutto sembra andare meglio. Buon inizio di settimana Lisa a te e al salotto verde!
Anonimo | Lunedì, 15 aprile 2013 @18:39
Bè alunni fortunati! Cosa insegni?
annetta | Lunedì, 15 aprile 2013 @18:39
@anonimo..la fantasia altrui non la colgono, ma ti garantisco che la loro e'scatenata...a volte non sappiamo se mantenere il ruolo o scoppiare a ridere tante se ne inventano!
annetta | Lunedì, 15 aprile 2013 @18:34
No infatti non ce la potrebbero fare ;-) pero' ogni tanto a voce per farli ridere e metterli in guardia cose del genere me le invento anch'io!
Anonimo | Lunedì, 15 aprile 2013 @18:03
Poveri alunni... Cogliere l'ironia e la fantasia sarebbe troppo...
annetta | Lunedì, 15 aprile 2013 @13:23
Secondo me Borough Wines ha trovato un modo molto simpatico per far fronte pratica tipicamente italica - ma evidentemente non solo - dello "scusometro", ossia inventare le scuse piu' fantasiose e apocalittiche per evitare di far fronte ai propri doveri e alle proprie
mancanze. Simpaticissimo, grazie lisa dell'ispirazione, quasi quasi ne preparo uno simile da mettere in ufficio x i miei studenti!
anna | Lunedì, 15 aprile 2013 @10:24
bellissima, grazie per la condivisione
Lamaggi | Lunedì, 15 aprile 2013 @09:09
Succede quando Oscar Wilde invia sms
Venerdì, 12 aprile 2013 @07:03
"Ci sono abiti che continuano a ringiovanire invece di invecchiare"
(Roberto Juarroz)
Piccole magie del guardaroba.
Non solo sedie e it-lamps. Durante il Salone del Mobile mi sono ritrovata inaspettatamente in mezzo a giacche davvero iconiche (cronista di moda una volta, cronista di moda per sempre?), ovvero alla mostra Little Black Jacket: le foto della piccola giacca sfrangiata, e nera, di Chanel, indossata da celeb di tutto il mondo, attori, attrici, cantanti, artisti... Il tutto nella Rotonda di via Besana, dove non entravo da anni (l'antico cimitero dell'ospedale). Tra le foto, una frase: quella che è diventata il Buongiorno di oggi. Ed è vero. Perché ci sono abiti che non invecchiano mai, che diventano dei veri classici: un piccolo abito nero (anche se non Chanel), un impermeabile color sabbia (anche se non Burberry), un paio di jeans... O il cappotto color cammello, un vecchio cappotto Max Mara, che un'amica, visto il freddo milanese, ha tirato fuori dal fondo dell'armadio. Il cappotto è ancora bellissimo, e in una tasca, ridendo, ha trovato un ciuccio e un disegno di suo figlio, che ormai vai a scuola.
Ci sono abiti che non invecchiano, e che, anche se si sgualciscono, conservano intatta quella freschezza e quel potere magico di farci sentire speciali. Abiti, ma anche sedie, lampade, poltrone.... Ci sono musei fané che riscopriamo e che acquistano nuova luce, perché, incredibilmente, basta un'installazione design contro una collezione di armature e spade per regalare uno sguardo nuovo. È successo ieri sera, al party per l'inaugurazione del nuovo design shop di Rossana Orlandi (il negozio design che più mi piace a Milano), dentro uno dei vecchi musei milanesi in cui torno sempre, il Bagatti Valsecchi: due fratelli e collezionisti che, nell'Ottocento, avevano deciso di ricreare a casa loro un pezzo di Medioevo.
E infine, a volte basta un sorriso di qualcuno che non conosciamo per dare luce alla pioggia: mi è successo ieri sera, entrando alla presentazione di un libro nel negozio di Paul Smith, quando una ragazza si é avvicinata e mi ha detto:"Ma tu sei Lisa Corva? Grazie, io ti leggo sempre, ogni mattino...". Grazie a te, ragazza sconosciuta. Il tuo sorriso è stato un piccolo lampo di luce nella folla design.
silvana | Lunedì, 15 aprile 2013 @11:45
Anche per me è così.
Basta un sorriso di qualcuno che non conosciamo per dare una luce diversa alla nostra giornata.
Anche io ti leggo sempre "Lisa" ogni mattino..." mi illumini le giornate! con i toi suggerimenti letterali, sociiali e modaioli.
Grazie a te!
LISA | Lunedì, 15 aprile 2013 @09:49
Per Patrizia Rogers: sì, lo sapevo, anzi l'ho appena imparato da neo-cronista design. Poche, pochissime le donne designer. Forse per questo mi piace così tanto Patricia Urquiola e la sua Caboche, la lampada che ho imparato a riconoscere e che mi sembra di vedere dappertutto!
patriziarogers | Lunedì, 15 aprile 2013 @08:55
Buongiorno Lisa, purtroppo il tempo è tiranno e passo di rado di qua.
A proposito dei Buongiorno della scorsa settimana, e vista la tua nuova veste di cronista di design, lo sapevi che la famosa chaise longue di Le Corbusier si deve anche ad una donna, che collaborò a lungo con lui? Si tratta dell'architetta francese Charlotte Perriand... scava scava, nelle cose che restano si trova spesso (o quasi sempre) la mano di una donna....buona giornata e buona settimana a tutti/e!
Francescasièsposata | Venerdì, 12 aprile 2013 @13:29
Quel maglione rosa che non metto da un po', ma ce l'avevo in quella foto con nonno che mi piace tanto...
Ilaria | Venerdì, 12 aprile 2013 @11:20
Grazie a te Lisa, di nuovo.
Oggi è stato doppiamente un bel buongiorno!
A presto
Paola | Venerdì, 12 aprile 2013 @09:38
e in una tasca, ridendo, ha trovato un ciuccio e un disegno di suo figlio.. che bello, meraviglia!!!!!! immagino il suo sorriso e il sorriso suo che ha poi tramandato a te e ora a tutti quelli che leggono qui. :)
grazie lisa, come sempre, come ogni mattino.
Gli abiti è vero non invecchiano mai, io personalmente ne ho alcuni che non riesco nemmeno mai a buttare perchè fanno un percorso di vita insieme a me, mi seguono e restono con me, sempre.
Giovedì, 11 aprile 2013 @08:57
Tentativi di botanica degli affetti.
(Beatrice Masini)
Tentativi di coltivare il tuo amore per me.
Il Buongiorno di oggi in realtà è un titolo, di un romanzo uscito per Bompiani. Ho intervistato l'autrice, Beatrice Masini, per il mio pezzo sui fiori che è in edicola su Elle Decor di questo mese. Fiori: fiori sui tappeti, nelle installazioni d'arte, nei giardini, sugli abiti... Flower power.
- Bella l'idea della protagonista del suo romanzo, Bianca, un'acquarellista di primo Ottocento che deve ritrarre, stagione dopo stagione, il giardino di uno scrittore. So che per la villa e il giardino si è ispirata alla casa di Manzoni; per la pittrice a chi ha pensato, da chi è stata ispirata?
Ho pensato alle Women of Flowers, le donne che in età vittoriana dipingevano e ritraevano fiori, spesso usando uno pseudonimo maschile per poter lavorare, senza ricevere riconoscimenti. Un po' per vendicarle, la mia Bianca invece è una donna che vede rriconosciuto il suo talento fin da subito e ne fa uso per mantenersi: è sola al mondo ma sa fare bene una cosa rara.
- Tentativi di botanica degli affetti. Titolo bello ed enigmatico. Ce lo vuole spiegare?
Tanto la botanica è rassicurante nel definire fiori e piante, tanto l'animo umano - e quello di Bianca soprattutto - è confuso davanti ai sentimenti delle persone: e lei ha la pretesa di capire che cosa provano gli altri quando non sa nemmeno comprendere ciò che succede nel suo cuore. Di qui una serie di complicazioni e di guai.
- Fiori, e perché non possiamo farne a meno. Perché, ogni primavera, ci stregano? Perché, secondo lei, basta un fiore o un giardino per farci felici, soprattutto se abitiamo in città, dove i fiori sono così pochi?
Perché fiori e giardini ci chiedono di essere il meglio di noi: pazienti, attenti, gentili.
Giusy | Giovedì, 11 aprile 2013 @13:20
ho sempre praticato la "botanica degli affetti" le amicizie vanno coltivate, i rapporti madre-figli e tra coniugi hanno bisogno di..."concime" e a volte di anticrittogamici...quindi, pazienza e attenzione...
Mercoledì, 10 aprile 2013 @10:10
"In qualche modo è come se, con i miei oggetti, io creassi un nuovo alfabeto. E forse, adesso, sono arrivato alla lettera L. Del resto, puoi scrivere e comporre parole anche con poche, pochissime lettere".
(Ron Gilad)
L'alfabeto del design.
La frase di oggi è di un designer, e come poteva essere altrimenti, visto che sono nello slalom eventi del Salone del Mobile di Milano? E ieri sera, sotto la pioggia design (pioggia metaforica e reale), un incontro inaspettato. In un meraviglioso chiostro nascosto a Brera (gli showroom del Fuorisalone sono spesso in palazzi dimenticati e inaspettati, una vera caccia al tesoro e riscoperta di Milano), dove un brand di tappeti esponeva i nuovi prodotti, appesi nella notte, ho incontrato per caso Ron Gilad, l'astro nascente del design internazionale, che ho conosciuto e intervistato qualche mese fa a Tel Aviv. Dalla luce del suo atelier (lo trovate, insieme alle bellissime foto di Giorgio Possenti e alla mia intervista, su Elle Decor di aprile, appena uscito), al buio luminoso di una pioggia milanese. Abbiamo chiacchierato nel buio del chiostro, tra i colori dei tappeti e tra i colori dei nuovi progetti, e mi è venuta in mente una sua altra frase: "Un giornalista giapponese mi ha detto che l’effetto che fanno i miei oggetti è fermarti: con un punto di domanda". Punti di domanda che, con lui, diventano sedie lillipuziane che reggono divani, tavolini trasparenti e lampade fantasma; un alfabeto dell’assurdo. Perché è bello quando il design, e l'arte, ti rassicurano e ti consolano; ma anche quando ti stupiscono e ti fermano, con un punto di domanda.
Martedì, 9 aprile 2013 @08:41
"Gli oggetti diventano antichi quando hanno superato di essere vecchi, ma questa è una qualità di pochi esempi selezionati. Quando diventano antichi ridiventano patrimonio attuale, e possiamo farne uso pratico e quotidiana consumazione culturale".
(Ernesto Nathan Rogers)
La sicurezza degli oggetti. Il piacere quotidiano del design.
Questa è una frase che l'architetto Ernesto Nathan Rogers (piccola parentesi: la stazione di servizio e pompa di benzina che disegnò sulle Rive a Trieste, affacciata sul porto, ora si chiama Stazione Rogers ed è un bar e piccolo centro culturale), scrisse nei primi anni Sessanta a proposito della chaise longue di Le Corbusier. Mi piace pensare alla sicurezza degli oggetti, e al quotidiano piacere del bello e del design, proprio oggi, che sono a Milano, nella pioggia (reale e metaforica) del Salone del Mobile. Non più sfilate, ma eventi fuorisalone! Ma il buffo è stato ieri sera, a un appuntamento cerniera, al confine tra moda e design: al cocktail di Prada per i mobili Oma. Bellissima location, quadri-quasi video di orizzonti cittadini un po' anni Cinquanta. I mobili presentati? Non belli e già dimenticati. Ma il senso del bello, magari, è solo nel senso della città. La città che cambia.
Aminta | Martedì, 9 aprile 2013 @18:34
Cambiare può portare benefici, Lisacorva: in fondo le sfilate possono anche annoiare una curiosona come te. Il senso del bello? può variare da persona a persona, mi sembra che ciascuno abbia il suo.
Lunedì, 8 aprile 2013 @07:54
"Eccolo: appare il suo nome, come una nuvola, galleggia sul video dell’iPhone. Lei lo accarezza. «Buonanotte.» È come una nuvola davvero, una delle nuvole dei suoi cieli, una nuvola soffice tutta per lei, stanotte, qui. Si rifugia dentro la nuvola e per un attimo si sente leggera, così leggera".
Il Buongiorno di oggi è tratto dal mio ultimo libro, "Ultimamente mi sveglio felice". Mi è venuto in mente oggi, insieme all'uomo che fotografa cieli, l'uomo di cui si innamora la protagonista del mio romanzo, mentre guardavo le immagini delle nuvole in mostra al Leopold Museum a Vienna: Magritte, Klimt, Turner, pittori e fotografi e... nuvole. La mostra si intitola Wolken, ovvero, semplicemente, nuvole: http://www.leopoldmuseum.org/en/exhibitions/49/clouds . Clouds. Come i cieli che ci sorprendono a primavera.
Lilabella | Martedì, 9 aprile 2013 @22:39
Che bello quando il nome di colui che desideriamo ci appare facendoci sentire diverse, leggere e più vive! Le nuvole della mia città poi per me hanno un significato particolare, alte e candide, che danzano nei cieli azzurri. Grazie Lisa per questa ventata di leggerezza!
Gabriella | Lunedì, 8 aprile 2013 @15:02
sì giusy nei dipinti di magritte c'è proprio un'antica angoscia! come ne "l'impero delle luci" dove le luci di una casa simbolo di famigliare accogliente etc si trasformassero in qualccosa di angoscioso per quella casa sospesa in una luce che non si sa se notturna serale o altro. anni fa lessi che quando era piccolo la madre di lui, magritte appunto, si suicidò buttandosi in un corso di acqua con il viso coperto da una sorta di velo.inquietante, davvero. e "dimostrazione" che antiche profondissime ferite si reiterano nella produzione di un artista quasi ossessivamente, forse per esorcizzarle. chissà! un bacio.
lucy | Lunedì, 8 aprile 2013 @12:49
magari apparisse il suo nome sul telefono...........
Giusy | Lunedì, 8 aprile 2013 @11:30
Magritte non poteva certo mancare. Trovo le sue nuvole inquietanti, piene di mistero, così come le sue donne prive di volto. In molti dei suoi dipinti vedo un'antica angoscia.
carla | Lunedì, 8 aprile 2013 @08:47
come le nuvole che minacciano il cielo milanese!!
buona giornata
Venerdì, 5 aprile 2013 @10:17
"Conosci quel posto tra il sonno e il risveglio, quel posto dove puoi ancora ricordare che stavi sognando? Quello è il luogo dove ti amerò sempre. Dove ti aspetterò per sempre".
Oggi il Buongiorno viene direttamente da una favola: è Campanellino che parla a Peter Pan, in una nuvola di scintille. Ma quel luogo magico tra il sonno e il risveglio è di tutti noi: è il luogo di quello che poteva accadere e non è accaduto, di quello che forse sarà. Dei desideri sospesi.
E, come ogni venerdì, Friday Lisa: basta cliccare su Lisa globish.
patri fiorista | Lunedì, 8 aprile 2013 @14:13
Quì siamo allagate dall'acqua e stufe del freddoooooooo Patri
Gabriella | Lunedì, 8 aprile 2013 @12:24
certo lisa ti racconteremo! a lilabella giusy patri la fiorista che mi hanno scritto privatamente..risponderò presto! oggi a roma è una giornata allagata dal sole.buona settimana a lisa e a chiunque leggea questo bellissimo blog!
LISA | Lunedì, 8 aprile 2013 @07:50
Nuovi incontri peonia. Poi mi racconterete?
Gabriella | Domenica, 7 aprile 2013 @16:14
per Patri la fiorista. ti rispondo presto.io relativamente spesso salgo su a milano perchè mia sorella da circa 1 anno e mezzo vive lì perchè il suo compagno è siciliano ma appunto vive e lavora ormai da più di 10 anni a milano. quindi magarii ci scapperà un incontro ad abbiategrasso! scusate scusa lisa se mi sono presa troppo spazio con questa mia ricerca amiche del blog ma dopo tanto leggerle mi sono parse per lo più così carine umanamente delicate e sensibili che mi è venuto in mente di contattarle. però sto ricevendo le loro mail e così ci "parleremo" in privato. un abbraccio a tutti /e e a lisa, naturalmente!
Gabriella | Domenica, 7 aprile 2013 @13:41
per Lilabella: in questi anni di frequentazione del blog e prima quando raccoglievo i Bongiorno cartacei di lisa dall'estate 2008 - mi correggo da quanto ho detto ieri -diciamo più dal bolg ho "intercettato" delle cose tue che sono simili alle mie e che poi magari ci diremo per mail; di giusy ho captato l'autoironia e l'intelligenza, le altre 2 ragazze le "conosco" un po' meno ma di sicuro saranno carinissime; sì pure io mi sono chiesta se sto usando impropriamente lo spazio di lisa ma come contattarvi? un bacione a voi tutte "le amiche romane" e anche alle altre care persone tipo patrizia la fiorista cos' delicata e leggiadra coi suoi fiori..mi piacerebbe conoscervi tutti /e ma come si fa? per ora magari cominciamo da roma.un bacione.
? | Domenica, 7 aprile 2013 @10:37
sono tre magnifici ragazzi che ho conosciuto quando facevano le scuole secondarie
Lilabella | Domenica, 7 aprile 2013 @00:15
La no man's land cara Lisa, quel luogo di libertà che tu mi fai assoporare anche pensando ai desideri sospesi, ai non luoghi..
Gabriella ora che hai lasciato la mail e se Lisa ci scuserà, ti scriverò anche io lunedì e vediamo se la prossima volta combineremo un nuovo incontro peonia!
Gabriella | Sabato, 6 aprile 2013 @21:14
assolutamente no! ma scrivono nel blog di lisa? grazie a giusy, ti risponderò presto! e non sei una peonia appassita, ma un magnifico fiore nella sua maturità, nella sua pienezza esistenziale! baci a tutti /e e alla magnifica "padrona di casa" che dall'estate mi pare del 2009 mi allieta i giorni con le poesie i brani letterari, i suoi acuti pensieri.
\'? | Sabato, 6 aprile 2013 @17:30
per gabriella : conosci paolo , enrico, federico ? i
lucy | Sabato, 6 aprile 2013 @12:08
si...il fatto è che nel sogno desidero sempre la stessa cosa..s avveri..buon week a te lisa.
Gabriella | Venerdì, 5 aprile 2013 @22:54
non so se è il luogo giusto per farlo..ho letto di amiche romane che si vedono dopo essersi conosciute sul blog..lilabella, giusy stefania e perdonatemi se ne dimentico qualcuna..io amo la poesia e le cose belle e oneste; amo tanto la poesia anche se come disse una volta lisa non sono monomaniaca. amo anche e soprattutto la poesia dell'esistenza l'umanità e l'autenticità. posso unirmi qualche volta a voi? vi lascio mia mail se volete contattarmi. io vi risponderò volentieri.scusa lisa se adopero questo tuo spazio forse in modo inopportuno ma non ho altro modo per contattare le amiche romane. un bacio a tutti/e. mia email è: gabriellatoro@virgilio.it
seabit59 | Venerdì, 5 aprile 2013 @15:15
Ho conosciuto e letto "Il giunco mormorante" grazie a te e l'ho apprezzato e interiorizzato ma oggi mi chiedo se sarebbe stato meglio non sapere della no man's land e non scoperchiare questo vaso di Pandora.
Francescasièsposata | Venerdì, 5 aprile 2013 @14:43
I desideri sospesi... Non so come fai, cara Lisa, ma hai sempre l'aforisma giusto per i pensieri che mi ronzano in testa!!! ;-)
Laura | Venerdì, 5 aprile 2013 @13:58
Ho letto "Il giunco mormorante", bellissimo, ma se devo essere sincera mi aspettavo un finale diverso. Due anime che si rincontrano, che si riconoscono e che hanno lasciato qualcosa in sospeso, forse dovrebbero stare insieme, o forse sono io che sono troppo romantica.
Giusy | Venerdì, 5 aprile 2013 @13:23
Stefania c.s.d.r. Ci sto!
Mi piace tanto il post di oggi e prima di aver letto il commento di Lisa, ho subito pensato all'isola-che-non-c'è
Hermione | Venerdì, 5 aprile 2013 @12:29
Adoro ricordare questa frase! Buongiorno Lisa
Valentina | Venerdì, 5 aprile 2013 @10:55
Forse nei 'non luoghi' vive la parte più vera di noi
LISA | Venerdì, 5 aprile 2013 @10:47
Sono d'accordo, Valentina: è una "no man's land", come quella della Berberova (qualcuno qui sul blog ha letto "Il giunco mormorante", Adelphi?). E' il luogo dei desideri sospesi, come quelli del mio romanzo. Un non-luogo.
Valentina | Venerdì, 5 aprile 2013 @10:39
Grazie Lisa, se riesco a trovare il libro nel pomeriggio lo leggo a scuola, oppure, come al solito , la racconto a modo mio. È un po' una 'no man's land' anche il luogo tra il sonno e il risveglio. Buona giornata a tutte!
Giovedì, 4 aprile 2013 @08:34
"Tamami, quando mangi qualcosa di buono, sorridi proprio come una bambina".
Mentre il mio fidanzato pronunciava quelle parole, il suo viso ha assunto un’espressione che era la quintessenza della dolcezza. Sembrava un’altra persona rispetto a quando è tutto nervoso e corrucciato in ufficio.
"Anche tu", gli ho risposto semplicemente. Il buon cibo ci tiene legati saldamente l’uno all’altra.
(Ito Ogawa)
Il piacere del cibo.
Oggi, come Buongiorno, non una poesia, non una frase, ma il dialogo di un racconto: tratto da "La cena degli addii" di Ito Ogawa (Neri Pozza). Mi piace la delicatezza della giovane scrittrice giapponese, di cui avevo già letto "Il ristorante dell’amore ritrovato": una storia di una madre, di una figlia, e del cibo che "cura". "La cena degli addii" è invece una raccolta di racconti, tutti intorno al tema del cibo: la granita per una nonna in ospedale e, nel racconto da cui ho tratto il dialogo, una giovane coppia a cena in un ristorante cinese, e una proposta di matrimonio…
Mi piace questa frase proprio oggi, tornata da Roma (un blitz romano per lavoro) come una vera migrante, con nella valigia solo cibo: una confezione di pasta meravigliosa (dei mezzi paccheri di Gragnano), comprata da Eataly, il super-store di food a Ostiense dove sono tornata a cena, insieme a una confezione di salsa siciliana al finocchietto selvatico (ma da Eataly, come sempre, mi sarei comprata tutto); vero casatiello napoletano regalato da un amico, e pastiera napoletana fatta in casa. Per non parlare delle fettuccine cacio e pepe. Così come a Vienna ordino sempre Wienerschnitzel, una vera ossessione food (mi dico che è una "field research", per confrontare il tipo di cottura, il burro, l'insalata di patate a lato e trovare la migliore, ognuno ha le sue scuse golose); così a Roma non riesco a resistere a cacio e pepe. Peccato non poterne mettere una porzione in valigia.
Lilabella | Domenica, 7 aprile 2013 @00:06
Lisa guarda che la prossima volta se vuoi un piatto di cacio e pepe lo mangio anche io volentieri con te! ;-)
LISA | Venerdì, 5 aprile 2013 @10:17
Grazie dei suggerimenti golosi romani! E' vero, Eataly ha troppo neon, ma era anche vicino al mio appuntamento di lavoro e non ho saputo resistere alla tentazione...
Luigi | Venerdì, 5 aprile 2013 @06:00
Certo a Roma non possono mancare i percorsi gastronomici: a Testaccio si può ritrovare la discussa pasta "alla pajata" che perfino il Marchese del Grillo, prima fa assaggiare alla compagna d'avventure e poi "declassa"...o la Pasta "alla grigia" che all'Esquilino viene cucinata da un certo "Gino" e servita come fosse..."poesia"...
Giusy | Giovedì, 4 aprile 2013 @13:33
Lisa, permetti? un blitz anche da parte mia nel tuo salotto per ringraziare la psicologa Anna. Ho trovato per puro caso la sua esauriente risposta a una domanda che le avevo fatto in merito ai malati di Alzheimer. Grazie cara Anna, buon lavoro a te e a tutti i tuoi colleghi
seabit59 | Giovedì, 4 aprile 2013 @10:55
Comfort food e non solo. E per chi come me prepara pranzo e cena 365 giorni all'anno per la famiglia, è davvero molto di più. È la vita stessa che passa attraverso i fornelli, la cura delle preparazioni, un piacevole accordo di sapienza culinaria e di fantasia.
Domo | Giovedì, 4 aprile 2013 @10:17
La prossima volta visita la gastronomia Volpetti a via marmorata...tra l'altro vicino al cimitero in cui hai passeggiato in un'altra visita romana...
http://www.volpetti.com/ e poi dimmi....è una gastronomia, meno fredda e più coinvolgente del palazzo a tre piani dove hai comprato i mezzi paccheri...
? | Giovedì, 4 aprile 2013 @08:50
....e lo dici a noi ???? io questo articolo lo manderei al messaggero "avventure in città" "quando vengo a roma" ciao buona giornata
Mercoledì, 3 aprile 2013 @08:13
"Io mi accontento di aspettare, come aspetta la gemma. Nemmeno lei fa dei trattati di botanica: si limita ad attendere il risveglio del sole"
(Adriana Zarri)
La paziente attesa della primavera.
Le parole di oggi sono della teologa Adriana Zarri e sono tratte da "Quasi una preghiera", Einaudi.
annetta | Mercoledì, 3 aprile 2013 @13:38
sono d'accordo con seabit..la gemma SA con ragionevole certezza che la primavera arriva, prima o poi. ma se la ragionevole certezza manca, l'attesa infinita diviene irragionevole. meglio darsi una mossa in questi casi...
seabit59 | Mercoledì, 3 aprile 2013 @10:21
Immaginavo fosse una risposta di fede perché anche l'attesa non può essere infinita.
Francescasièsposata | Mercoledì, 3 aprile 2013 @09:57
Non ho soluzioni, solo domande... E non ho fretta, accadrà anche se me la prenderò più con calma...
Martedì, 2 aprile 2013 @09:06
"E’ molto difficile commemorare i morti, pensò. Evocarne il ricordo senza indulgere al proprio dolore: quasi impossibile. Non li riavremo mai indietro incontaminati dalla nostra sofferenza".
(Peter Cameron)
Riaverti, com’eri.
La frase di oggi è tratta dall'ultimo libro di Peter Cameron, "Il weekend" (Adelphi).
Peter Cameron è uno dei miei autori preferiti! | Martedì, 2 aprile 2013 @22:03
... "La grazia non esiste perchè c'è la sofferenza, ma dove c'è sofferenza, troverai la grazia" (M. Mazzantini)
Lilabella | Martedì, 2 aprile 2013 @12:28
Quanta verità in questa frase! Proprio due giorni fa è bastato ascoltare una canzone e subito mi è venuto in mente il volto ed il sorriso della mia nonnina. Con lei ho condiviso tante camminate primaverile ed ho ascoltato per lei storie sentite e risentite ma tutto questo l'ho fatto con amore. La sua mancanza ora è lieve, una carezza nel cuore. Un sorriso per te, Lisa, e a tutti i frequentatori e le frequentatrici del salotto verde.
Giusy (d\'antan) | Martedì, 2 aprile 2013 @11:45
In effetti, questa frase racchiude molta sofferenza. Per quanto mi riguarda, a volte il mio ricordo è dolce, è luce a volte, invece, è rimpianto e la chiave della mia sofferenza sta nelle parole dette o non dette, nelle cose fatte o non fatte: Poter tornare sui miei passi per riavervi così come eravate, potervi dimostrare tutto il mio affetto, tutto il mio amore.