Mercoledì, 9 dicembre 2015 @08:51
"Sempre sempre, aveva scritto lui nel libro che le aveva regalato a Natale".
(Jenny Offill)
La cosa bella di regalare libri (di carta) è che ci si può scrivere dentro una dedica, un regalo dentro il regalo. La frase di oggi è sfilata da "Sembrava una felicità" (NN Editore). Se cliccate sul nome dell’autrice, in verde, trovate l’intervista che le avevo fatto per Gioia.
E se regalate dei libri per Natale, ricordatevi una dedica! Io quest'anno regalerò romantici comfort books anni Trenta: Nancy Mitford (in edizione Adelphi), Stella Gibbons (Astoria). E poi, a una nuova amica che non li ha mai letti, uno dei miei libri.
LISA | Mercoledì, 9 dicembre 2015 @20:52
Grazie Alessandra! Anch'io penso che regalare libri sia difficilissimo. Anche perché bisogna pensare alla persona che li riceve, a quello che le piace; ma allo stesso tempo provare a regalare un pezzetto di noi. E la dedica - scritta a mano, in questi tempi di sms o whatsapp - è sempre un pensiero prezioso in più. Un invito alla lettura. Una storia che invita a un'altra storia. Come le cartoline - quelle vere, postali - che ormai ricevo solo da un paio di persone nel mondo, e che uso come segnalibro. Il piacere della carta.
Alessandra R. | Mercoledì, 9 dicembre 2015 @11:27
Regalare un libro è personalmente complicato e mi trovo a regalarli a uno/due persone perchè so che apprezzano. Se ci penso, il regalo più bello (a prescindere dal titolo e dal genere) è proprio quello ma il più tosto nei gradimenti. Per fortuna, seppur si riduca ad una minuscola cerchia nel mio entourage di amicizie, questo privilegio non mi è stato (ancora) tolto. Sarà che la parte più coinvolgente non è scegliere un titolo, scovare un libro particolare, è proprio quella di corredare il libro di una dedica. Regalare libri lo fanno in pochi; appuntare una frase, un pensiero ancor meno. Extraterresti li chiamo, mi chiamo. E mi domando perchè questo? ... comunque qui sempre sempre ho trovato e troverò spunti per letture mai scontate. Anche questo è un privilegio.
Venerdì, 5 giugno 2015 @08:29
"Ogni matrimonio ha i suoi difetti di fabbrica, e anche quelli che da fuori sembrano equilibrati, sono tenuti insieme col chewing gum, il fil di ferro e lo spago"
(Jenny Offill)
Come si tiene insieme un matrimonio?
Ho solo la domanda, non la risposta. Ma la manutenzione degli affetti è un’arte che si impara solo col tempo. Per ora mi fa sorridere la frase, che è tratta da un libro che mi è molto piaciuto. E, visto che la cosa che più mi piace dopo leggere è intervistare gli autori, ecco l’intervista che ho fatto all’autrice, Jenny Offill, su Gioia in edicola: http://www.gioia.it/news/1784/il-libro-della-settimana-sembrava-una-felicita#.VXE8YzXsm9k.facebook
A proposito di edicola, mi cercate questo weekend? Sarò, oltre che su Gioia, su Arte di giugno, con una serie di microinterviste durante la Biennale (#piacerelisacorva, mi sono molto divertita), su HowToSpendIt insieme al Sole 24Ore (faccio la Ragazza dallo Sguardo Prezzante a Torino, e parlo – anche – di profumi da indossare come un abito), su D di Repubblica. Letture da weekend. Vi aspetto!
LISA | Lunedì, 8 giugno 2015 @08:26
Sì, su D ho "raccolto" una storia di amiche perdute. Grazie di avermi letto.
Giusy | Sabato, 6 giugno 2015 @13:36
Pagina 88, su D. Un gran bel pezzo, questo "testo raccolto", Lisa. Profondo e vero.
Carla | Venerdì, 5 giugno 2015 @14:19
Sarà che mio marito dice sempre che sono come un martello, quando insisto, é per quello che dico un martello!
Giusy | Venerdì, 5 giugno 2015 @13:24
già che ci sono...divertente Carla col cacciavite, io lo sostituirei con un bell'incudine.
Giusy | Venerdì, 5 giugno 2015 @13:19
...io propendo per un lavoro di fine ricamo, oltre l'à-jour, intendo...se riesce bene, bella soddisfazione per tutta la famiglia.
Poi, quando avrò più tempo leggerò l'intervista, che sembra interessante.
LISA | Venerdì, 5 giugno 2015 @09:56
Pure il martello, Carla? Huh!
Carla | Venerdì, 5 giugno 2015 @09:44
Un matrimonio? Mah , possiamo aggiungere con fortuna e con tanta, ma tanta pazienza ! Forse per rimanere nella metafora aggiungerei : un buon cacciavite e martello.
Mercoledì, 13 maggio 2015 @08:16
"Ci sono più stelle di quante ne potranno servire."
(Jenny Offill)
Ma io cerco una stella cometa.
Lilabella | Giovedì, 14 maggio 2015 @13:59
Io che affido il mio istinto e la mia sensibilità anche alla musica consiglio di ascoltare Stella Cometa di Lorenzo Cherubini alias Jovanotti.
Un sorriso cara Lisa a te e al salotto verde!
Francescasièsposata | Mercoledì, 13 maggio 2015 @14:00
Ciao Lisa,
Una, tante... Accetto la sfida di esprimere tanti desideri, anche più delle stelle!!!
Naty | Mercoledì, 13 maggio 2015 @09:32
Ciao Lisa! :)
E io cerco disperatamente la mia stella cometa...che sappia farmi da guida, luce sul mio cammino, sempre presente, che mi faccia aggrappare alla sua coda e volare nel blu...
Grazie per il sogno e buona giornata.
Giovedì, 2 aprile 2015 @09:06
"Gli occhi della bambina erano scuri, quasi neri, e quando la allattavo di notte mi fissava stordita, con lo sguardo del naufrago, come se il mio corpo fosse l’isola alla quale era approdata".
(Jenny Offill)
Maternità. E lo sguardo di chi è appena sbarcato in questo mondo.
Il Buongiorno di oggi, che è anche il mio #spillo su Gioia di questa settimana, è tratto da un libro che sto leggendo in questi giorni, di una casa editrice appena nata a Milano, NN Editore: http://www.nneditore.it . Aprire una casa editrice adesso? Ora che nessuno più compra libri, ora che leggere è diventato ahimé un lusso e un piacere per pochi? Ma sì: bellissima folle scommessa. E anche il libro è bello, non un vero romanzo ma qualcosa di diverso, prosa poetica, frammenti come di un diario: il diario di una coppia, di una bimba che nasce, della dissoluzione di un matrimonio. Ho una strana sensazione, la sera, quando ritrovo le pagine di "Sembrava una felicità" (a proposito: la traduzione è di Francesca Novajra): è come leggere un diario perduto, un notes con i pensieri di una sconosciuta, perduto e trovato per caso.
Con questi pensieri di nuovi mondi e di luce vi auguro buone feste, "boni ovi" come dicono a Trieste, buoni petali di primavera. E buone letture! Se avete già letto i miei libri (ma li avete letti?), mi trovate in edicola, oltre che su Gioia e su D Repubblica, anche su Elle Decor (con un reportage su Vienna e un articolo sui fiori digitali: sì, quelli che nascono dagli algoritmi!), e su D Lui, il nuovo allegato di Repubblica (con ben quattro pagine su Miami, l’euforica pirotecnica Miami dove sono stata a dicembre per Miami Design, e l’uomo che la sta cambiando; e un’intervista allo scrittore David Nicholls, che ho incontrato a Londra).
Il Buongiorno riapparirà dopo Pasqua!
LISA | Martedì, 7 aprile 2015 @08:11
GIà, le titole! Spiegazione per non triestini. Piccolo dolce pasquale intrecciato, fatto della stessa pasta della pinza (una sorta di pane dolce briochato), con dentro un uovo sodo colorato. Ma non sapevo che venissero accostate alla cioccolata calda e al mitico prosciutto cotto tagliato a mano!
Giusy | Venerdì, 3 aprile 2015 @15:43
Ecco la prima colazione pasquale a casa di triestini "doc" del tempo che fu, raccontata, agognata (e mai più soddisfatta) da mio marito classe 1931: cioccolata calda, Pinza con prosciutto cotto (quello triestino tagliato a mano che noi, qui, ce lo sogniamo soltanto) La tìtola, invece, ce la portava da lontano mia suocera che viveva in un altrove molto altrove...quindi stantìa...per usare un termine gentile...La preparava lei, poverina, le uova erano colorate fuori e ormai verdi dentro. Che tenerezza mi fa il solo ricordo. Buona, serena Pasqua a tutti, triestini e non.
Lis@TS | Venerdì, 3 aprile 2015 @12:01
Cara Lisa, boni ovi anche a te e bone titole (sai cosa sono, vero? ;-) !
A proposito di libri, aspetto con ansia il tuo nuovo titolo ...ops...gioco di parole :-D
LISA | Giovedì, 2 aprile 2015 @10:35
Che bello essere in una biblioteca comunale! Con la mia copertina peonia. Mi piace pensarmi lì, in attesa di essere scoperta… Grazie Carla!
Carla | Giovedì, 2 aprile 2015 @10:20
Buona Pasqua a te e a tutte! A proposito i libri li ho letti tutti, ti racconto una piccola chicca: Ultimamente mi sveglio felice l'ho fatto, addirittura, acquistare alla biblioteca comunale perché sono una lettrice influente! E poi mi piaceva pensare qualcuno ti scoprisse in quel luogo.

Mi chiamo Lisa Corva, e questo lo sapete. Sapete anche, se siete qui, che credo nel potere delle parole. E della poesia.
Qui troverete i miei Buongiorno: da trasformare in sms, ricopiare sull’agenda, far viaggiare via web… Talismano, oroscopo, cioccolatino, schegge di luce o di consolazione: usateli come volete. Troverete anche le mie interviste, i miei articoli di moda, i miei colpi di fulmine in giro per il mondo. E, ovviamente, i miei libri.
Mi potete anche trovare (a volte) in Piazza Unità a Trieste: la città dove sono nata, dove non ho mai vissuto, ma che continuo testardamente a considerare mia. Se vi avvicinate abbastanza, mi riconoscerete. Se non altro, dal profumo di rose.