Venerdì, 19 maggio 2017 @11:22
"Come avrebbe potuto spiegare le ombre dentro di lei, quelle che le permettevano di vedere nel buio?"
(Liza Marklund)
La necessità dell’ombra.
Che bello il libro da cui ho tratto questa frase, che è anche il mio #spillo su Gioia di questa settimana: "Ferro e sangue" (Marsilio), un thriller magistrale, l’ultimo di Liza Marklund, una delle mie gialliste preferite. Protagonista, Annika, che è cresciuta (meglio: invecchiata), insieme a me. Nei primi gialli era una mamma trafelata, reporter di "nera" in un quotidiano, detective per caso, complicata e dura, come ci sembrano gli inverni a Stoccolma, dove vive (sia lei che la sua autrice). Ma in questi quindici anni Annika è cambiata; si è disamorata e re-innamorata, ha divorziato, ha molte cicatrici, vere e virtuali; e il suo lavoro? Bè, come il mio, il suo lavoro non c’è quasi più: il giornale è dentro un telefonino. Bello seguirla. Bello capire che le ombre sono necessarie, nella vita.
Lilabella | Venerdì, 19 maggio 2017 @17:09
Riconoscersi nelle ombre e trovare la luce. Non è facile però vale la pena cercare. Un sorriso. Lila
Giovedì, 28 marzo 2013 @07:41
"Dodici ore prima, nel suo letto, lo aveva dentro di sé, con la sensazione che fosse tutto troppo presto oppure ormai troppo tardi. Non sapeva ancora se l’uno o l’altro".
(Liza Marklund)
Troppo presto, troppo tardi, troppo di te. Ma innamorarsi è esagerare.
Non vi è mai successo? Una frase, una parola, una notte, e poi ci si ritrova a pensare se è successo troppo presto. O troppo tardi. Ma l'amore è magnete, attrazione, precipitazione, formula chimica dal risultato non prevedibile. Mi piace come l'ha raccontato Liza Marklund nel suo ultimo giallo, "Linea di confine" (Marsilio).
annetta | Giovedì, 28 marzo 2013 @23:40
Quando succede troppo presto, e' troppo tardi per pensarci sopra. Meglio godersela e poi ci penseremo..carpe diem! Buona Pasqua!
Lady Chatterley | Giovedì, 28 marzo 2013 @20:40
troppo presto troppo tardi, che smarrimento. Se attrazione c'è magari confusa con amore, quello mi è sembrato sempre il momento giusto
Lilabella | Giovedì, 28 marzo 2013 @19:36
Mi è successo eccome, e ci sono rimasta male ma l'Amore è davvero esagerare, senza calcolo per poi lasciarsi andare. Buona serata a te, Lisa, e al salotto verde!
Camilla | Giovedì, 28 marzo 2013 @09:40
Ultimamente va proprio così..
LUCY | Giovedì, 28 marzo 2013 @08:40
VERO........
Martedì, 19 marzo 2013 @07:48
"Lui irradiava calore, come una stufa. Lei rimase dov’era, anche se si stava scottando."
(Liza Marklund)
Tu. Bruci. Mi scaldi, o mi scotti. Ma posso saperlo solo se mi avvicino.
Che brava Liza Marklund. Che brava, a raccontare il mondo che cambia (e il matrimonio, le delusioni, il divorzio, i nuovi amori, i bambini) nei suoi gialli. Ho appena finito l’ultimo, "Linea di confine" (Marsilio): dove la giallista svedese ci porta, anzi porta Annika, la sua bionda, dura, fastidiosa protagonista, giornalista in un giornalismo che cambia, fino in Somalia. Il confine del mondo, il confine dei rifugiati e del terrorismo, il confine della paura, quello dove è rimasto prigioniero suo marito, ostaggio casuale di un gruppo di terroristi islamici. Che brava, Liza Marklund, a raccontarci tutto questo, con empatia, ma senza retorica e senza un cedimento. E un pensiero a chi di rifugiati si è occupata tutta la vita: Laura Boldrini, ex portavoce dell’agenzia Onu per i rifugiati politici, ora nuovo presidente della Camera. Un sorriso che mi piace.
Giovedì 21 marzo sarò a Gorizia: presenterò il mio ultimo romanzo, "Ultimamente mi sveglio felice", alla Libreria Ubik, corso Verdi 119, alle 18. Insieme all'amica scrittrice Widad Tamimi, che parlerà del suo "Il caffè delle donne" (Mondadori). Due scrittrici, due libri, e forse la primavera.
LISA | Mercoledì, 20 marzo 2013 @08:14
Quindi, Chialice, mi segui dai Buongiorno di carta su City? Che bello! A Bologna, certo mi piacerebbe, anche per mangiare tortellini (sono un'inguaribile romantica, ma anche un'incurabile golosa): speriamo che qualche libreria mi inviti...
Chialice | Martedì, 19 marzo 2013 @16:30
Ciao, i tuoi buongiorno ( si li chiamo ancora cosi) mi accompagnano per tt la giornata! Il tuo ultimo libro mi e piaciuto molto! Vorrei sapere quando passerai da bologna a presentarlo?
Ps. All amore e ai cambiamente io mi avvicino in punta di piedi ma mi scotto sempre lo stesso..
Valentina | Martedì, 19 marzo 2013 @14:30
Meglio ustionarsi e poi aprire insieme un tubetto di Gentalyn
Marta | Martedì, 19 marzo 2013 @13:16
Non si riesce a sottrarsi alla pericolosa bellezza del calore....
Francescasièsposata | Martedì, 19 marzo 2013 @09:52
Un passo in avanti ed è un punto di non ritorno... Un passo indietro e l'incanto si rompe... Meglio stare dove si è, nel momento in cui tutto può accadere, nel momento in cui non ci sono ne' rimorsi ne' rimpianti...
Lunedì, 20 dicembre 2010 @08:49
"L’ultimo capo era la maglia azzurra che Thomas le aveva regalato per Natale l’anno prima, l’unico rimasto della sua vita precedente. Per questo aveva pensato di metterla quella sera, perché riannodava il tempo, quella che era allora e quella che era adesso".
(Liza Marklund)
E quella che saprò ancora diventare: il potere dei vestiti-talismano.
Una domandina, prima di commentare il Buongiorno di oggi: ma qui nessuno soffre di stress di Natale?
E’ sempre più brava Liza Marklund. E Annika Bengtzon, la protagonista dei suoi thriller ambientati in una gelida Stoccolma, è sempre più tosta e testarda. Così in "Finché morte non ci separi" (Marsilio), il suo ultimo e settimo libro, da cui ho tratto la frase di oggi, non ci stupiamo quando affronta con identica grinta il suo capo al giornale, gli assassini di turno, e l’amante del marito… Ecco la micro-intervista che le ho fatto per Grazia:
Annika non avrebbe forse bisogno di una babysitter? La vediamo trascinare i bambini nei posti più assurdi…
"Oh no. In Svezia abbiamo un ottimo sistema di asili nido e scuole materne, tutto statale!".
Annika non è una fashionista. E lei?
"Io adoro Armani: nel negozio di Stoccolma ho comprato così tanto, che ormai mi fanno lo sconto. Anche Annika ama i bei vestiti: il problema è che li abbandona in mucchi sul pavimento, poi fa lavatrici alla temperatura sbagliata e con i colori sbagliati…"
Annika è una dura. Una donna così non spaventa gli uomini?
"Ma questo è il motivo per cui è così divertente scrivere di lei. Ed è il motivo per cui i lettori la adorano".
La cosa più strana che le sia mai capitata, facendo ricerche per un libro?
"Le racconto solo l’ultima: la settimana scorsa ho affittato un aereo privato per Liboi, sul confine tra Kenya e Somalia. Ero il primo civile ad atterrare in quell’aeroporto. Sono stata fermata, interrogata; e quando ho spiegato che volevo solo studiare l’ambientazione del mio prossimo romanzo, mi hanno preso per pazza".
Fiorenza | Lunedì, 20 dicembre 2010 @20:22
non riesco a riannodare il tempo. Per me il Tempo è un filo senza strappi anche se, a volte, vorrei che così fosse: uso la mia matassa e dipano per farne un gomitolo. Sono la tricoteuse della mia vita
mari | Lunedì, 20 dicembre 2010 @17:42
riannodare il tempo, che espressione densa! io spesso sciolgo i fili che lo annodano, il tempo, per semtirmi più leggera, meno vincolata, ma riannodare il tempo fa pensare e un sè come un continuum prezioso di cui a volte perdiamo la misura, i connotati.
Giusy | Lunedì, 20 dicembre 2010 @17:09
Eh, anch'io mi sento leggermente ansiosa, più che stressata. Ho portato la sorella castigamatti (soprattutto per la scrivente) a S. Pietro, proprio la Basilica dove ti passa subito la voglia di pregare. Ma Lei è pia e le voglio bene. Per Natale regalo maglie azzurre o blu ai miei uomini, sempre. Con una piccola aggiunta per la doverosa sorpresa. Ma i pullover di quel colore funzionano come talismani per chi li riceve.
LISA | Lunedì, 20 dicembre 2010 @15:33
REBECCA: che buffo pensare che tu sia capitata qui per caso (chissà cosa stavi googlando...). Ma che bello pensare che trovi lucine, e ossigeno. Spero che le lucine ti illuminino la strada. E un Nuovo Anno.
rebecca | Lunedì, 20 dicembre 2010 @12:21
Cara Lisa ,io ti seguo da Reggio Calabria,Sono capitata per caso nel tuo blog,ma non cè giorno che non passi da qui.Ho bisogno di ossigeno, di aria fresca, per sopravvivere, visto che ultimamente non faccio altro
LISA | Lunedì, 20 dicembre 2010 @11:30
REBECCA, benvenuta! E dimmi, dove segui le mie lucine? Ti arrivano in quale città? Mentre vai in università, a scuola, al lavoro; mentre prendi la metropolitana... O sei capitata per caso qui sul blog, magari chiamata da Emma e Stella?
rebecca | Lunedì, 20 dicembre 2010 @10:56
ciao a tutti, è la prima volta che commento, anche se da un po seguo questa meraviglia di blog. Un concentrato di anime sensibili, dove ognuno di voi con le vostre opinioni, mi fa compagnia e sostegno in giorni complicati per me. Grazie Lisa che giorno dopo giorno mi regali piccole preziose "lucine"
Lunedì, 6 dicembre 2010 @09:19
"Con il silenzio che le rimbombava nelle orecchie e il desiderio di appartenere a qualcuno o qualcosa simile a una spina nel petto, si rannicchiò sul letto del figlio con il suo pupazzo di pezza stretto a sé. Eppure, nel profondo, c’era anche un senso di gioia, una libertà che l’aspettava nelle stanze buie senza pretendere nulla da lei".
(Liza Marklund)
Il cuore buio di una madre.
Lisa Marklund scrive gialli ambientati a Stoccolma. La frase di oggi è tratta dall’ultimo, "Finché morte non ci separi", Marsilio. La protagonista è sempre lei, Annika Bengtzon, giornalista di cronaca nera e detective per caso, moglie in crisi e madre trafelata: tosta e testarda, come gli inverni della sua Svezia. E coraggiosa, anche nel raccontare il cuore di una madre.
manu =) | Venerdì, 10 dicembre 2010 @15:36
il cuore bui di una madre e un desiderio dei bambini secondo me
manu | Martedì, 7 dicembre 2010 @19:15
e una storia comprensiva per me ma a un certo punto fa paura :(
manu | Martedì, 7 dicembre 2010 @19:14
e una storia successa tanti anni fa erano dei bambini soldato mi dispiace molto per questi bambini ma non possiamo fare niente mi dispiaceeeeeeeeee :( :( :( :( spero che non succeda più questa cosa ma nel mondo c'è ancora
testo | Martedì, 7 dicembre 2010 @19:09
a me non mi e piaciuto molto anzi mi ha messo paura
LISA | Lunedì, 6 dicembre 2010 @21:21
E' sempre sorprendente quando i miei Buongiorno arrivano a voi e diventano altro. Come la frase di oggi. Mi aveva colpito - forse perché conosco Annika, il personaggio, so quanto aveva colpito una mia amica, madre trafelata - perché dice a voce alta quello che molte madri fanno fatica a dire: l'amore luminoso per i figli, ma anche il lato buio di quest'amore, la fatica, la stanchezza, il desiderio, a volte, di solitudine, di quella "libertà che aspetta nelle stanze buie senza pretendere nulla". Invece voi oggi avete sottolineato altro: il cuore buio non di una madre, ma di un'aspirante madre. Eppure in quel buio, come scrive la Marklund, ci può essere, certo, malinconia e sperdimento, ma anche inaspettata gioia e libertà.
Aria | Lunedì, 6 dicembre 2010 @17:30
Nel gruppo di alunni a cui insegno in questo periodo c'è una donna peruviana con 10 tra fratelli e sorelle e innumerevoli nipoti. A lei non è stato concesso di essere madre e mi ha parlato della sua tristezza con infinita dolcezza e struggimento. E' comunque una donna con occhi pieni di luce, emana affetto da ogni poro della pelle. Sono sicura che rende la vita di chi le sta accanto più piacevole. Ecco, lei è una di quelle zie, di cui parla ive54, una di quelle capaci di "dare vita" comunque.
ive54 | Lunedì, 6 dicembre 2010 @15:08
Il mio rispetto và a quelle donne che fanno di tutto per essere madri e rispetto anche quelle che hanno tentato, hanno avuto l'illusione, ma poi per loro la natura e il destino sono diventati distratti, hanno cambiato strada. Ho delle amiche che ci hanno provato e sono state fortunate, altre no, ma non per questo non hanno quella dolcezza e slanci d'amore e affetto nei confronti dei figli degli amici e parenti. A volte queste "ZIE acquisite" danno molto di più di quelle 'vere' e sono molto più disponibili, sono molto amate dai piccoli (coccolati e viziati) ma anche diventati poi grandi restano per loro le ZIE fidate alle quali raccontare i loro segreti che non dicono ai genitori. Quando andavamo in vacanza, prima di tornare, era obbligatorio un pensierino da portare a casa per le ZIE!
Il non essere madri non è da egoisti, è semplicemente accettare e continuare a vivere nel miglior modo possibile.
Ho due figlie sposate e una nipotina di 20 mesi, ancora adesso in qualsiasi occasione, festa o ricorrenza le ZIE non mancano mai.
Un abbraccio per scaldarvi un po.
MiriamRosaGialla | Lunedì, 6 dicembre 2010 @11:53
Cara Annalisa,
capisco quello provi, provo lo stesso anch'io, ma non credo siamo egoiste, sai?
A mio avviso, certo personalissimo, la natura, o meglio, la Natura, ha steso la sua lunga mano protettrice e ci ha come "anestetizzate"...ci illude, ci fa credere che la vita senza figli sia "lo stesso" e soprattutto ci dà ogni giorno la forza per viverla senza figli:
perchè si può essere felice anche senza figli, questa frase non è un'eresia e neanche una consolazione, è la verità, e come spesso accade la verità è cruda e non tutti sanno accettarla.
Tantissimi petali gialli e profumati a tutte/i in quest'inverno senza fine!
Annalisa farmacista | Lunedì, 6 dicembre 2010 @11:08
A volte mi domando se sarei in grado di affrontare i patimenti di una madre. Ce ne sono tanti e a volte tanto brutti, in certi casi drammatici l'epilogo più brutto del sopravvire ai propri figli che ritengo il dolore più grande che possa esistere. Dal momento che il destino non mi ha concesso di provarlo e che io in effetti non mi sto dannando l'anima per questo mi chiedo se non sia un po' egoista. In fondo è così tranquillo vivere così senza questo buio da dover affrontare, certo anche rinunciando a tante gioie, s'intende. Non so a volte mi sento veramente una persona un po' fredda dal momento che non sento molto questo desiderio nell'anima e ammiro molto chi scala montagne di sofferenza per far si che il suo desiderio si avveri. Io davvero non ce la faccio. Ma se la vita è questo perchè non cercare di viverla al meglio? Me lo ripeto per sentirmi meno egoista, come per darmi una giustificazione. Però non so ho come la sensazione di essere un po' fredda come questi giorni di quasi inverno.

Mi chiamo Lisa Corva, e questo lo sapete. Sapete anche, se siete qui, che credo nel potere delle parole. E della poesia.
Qui troverete i miei Buongiorno: da trasformare in sms, ricopiare sull’agenda, far viaggiare via web… Talismano, oroscopo, cioccolatino, schegge di luce o di consolazione: usateli come volete. Troverete anche le mie interviste, i miei articoli di moda, i miei colpi di fulmine in giro per il mondo. E, ovviamente, i miei libri.
Mi potete anche trovare (a volte) in Piazza Unità a Trieste: la città dove sono nata, dove non ho mai vissuto, ma che continuo testardamente a considerare mia. Se vi avvicinate abbastanza, mi riconoscerete. Se non altro, dal profumo di rose.