Lunedì, 13 aprile 2020 @10:16
"Nel paradiso ho disegnato un’isola
a te uguale e una casa sul mare
con un grande letto e una piccola porta".
(Odisseas Elitis)
Reset.
In questi giorni di lockdown, cosa mi manca di più, oltre al caffè al bar, o seduta in un caffè del mondo? Il mare, ovviamente. Le isole. Nuotare. Gli ulivi sulla spiaggia. Così mi sono venuti in mente questi versi del poeta greco Odisseas Elitis (in Italia poco conosciuto, ma ricevette il Nobel nel 1979).
Giusy | Martedì, 14 aprile 2020 @14:12
Un abbraccio, Lisa.
Giusy | Martedì, 14 aprile 2020 @13:54
La mia Trieste, Lisa carissima, fa parte dell'eredità emotiva e culturale dalla quale non potrò mai separarmi. Il vero amore è imperituro. Sono contenta di averti incuriosito. Racconto amaro e intenso.
LISA | Martedì, 14 aprile 2020 @10:14
Giusy, mi hai incuriosito, così sono andata a controllare in rete che cos'è "La dura spina". "Sanguina il mio cuore/come un cuore qualunque./La dura spina che m'inflisse amore/la porto ovunque..." : il titolo, dunque, arriva dai versi di Saba. E Renzo Rosso, anche lui triestino, scrisse il romanzo nel 1963. Ambientato a Trieste, la nostra Trieste, ma nel 1945. Interessante. Un modo per ritrovare la città? La stai ritrovando, la tua Trieste?
giusy | Lunedì, 13 aprile 2020 @18:25
fuori tema: nella mia serena solitudine ho ritrovato un romanzo "la dura Spina" e lo sto rileggendo dopo tanti anni. Devo stare attenta a sfogliare le pagine, i bordi sono ingialliti e fragili.
JHN | Lunedì, 13 aprile 2020 @13:20
Buon pasquetta a tutti, un ABBRACCIO forte al Salotto verde.
Sogno io un belle tazza di te. Amo ROMA la mia citta preferita
Lunedì, 2 luglio 2018 @08:14
"Nel paradiso ho disegnato un’isola
a te uguale e una casa sul mare
con un grande letto e una piccola porta".
(Odisseas Elitis)
Perché lo sai, insieme a te la felicità è un’isola.
Estate per me vuol dire poesia greca: Ghiannis Ritsos, a cui ho sfilato tantissimi Buongiorno, e Odisseas Elitis (che nacque proprio su un'isola, a Creta, nel 1911; questo, che è anche lo spillo della settimana su Gioia, è tratto da "È presto ancora", Donzelli). Poesia greca dove ci sono finestre aperte sul mare, ulivi e ombra, il bianco e il blu abbacinante. Quello che desidero per la mia estate, insomma…
Anche se per adesso la mia estate è stata a Nord: sono stata per lavoro ad Anversa, porto del Belgio, una vera sorpresa. Riporto con me: l’architettura di Zaha Hadid come un diamante nel porto; birra macerata nella quercia e filtrata con whisky; caratteri tipografici del Cinquecento preziosi come cioccolatini; un castello di un collezionista e tanta bellezza.
E, in un piccolo museo appena aperto, Snijders & RockoxHuis, il ritratto di un pittore del Cinquecento, Snijdeers, e la moglie: lei che appoggia la mano sulla sua, un gesto di armonia coniugale e tenerezza, quasi un’isola.
Lilabella | Martedì, 3 luglio 2018 @13:44
Se il mio Lui fosse un'isola da vivere vorrei fosse proprio un'isola greca. Mykonos. Bellissima con il suo vivere e le farfalle variopinte. Magnifica questa poesia. Grande letto, piccola porta, uno spazio dove aprirsi all'Amore e alla Vita.
Martedì, 16 aprile 2013 @08:01
"Ero fatta per essere aquilone."
(Odisseas Elitis)
Dentro ho nuvole e cielo.
Il Buongiorno di oggi è tratto dall’antologia "Poeti greci del Novecento", Mondadori.
Ilaria | Mercoledì, 17 aprile 2013 @11:11
MERAVIGLIA !
Lilabella | Mercoledì, 17 aprile 2013 @10:00
Grazie, Lisa era una sensazione leggera ispirata dal tuo input! Un sorriso :-)
LISA | Mercoledì, 17 aprile 2013 @09:11
Che bello quello che hai scritto, Lilabella.
Lilabella | Martedì, 16 aprile 2013 @22:55
E volavo leggera come nuvola bianca e soffice e cadevo leggera, senza più paura, ed ero felice, felice e leggera, vestita di nuovo, ero io e la mia nuova anima.
Francescasièsposata | Martedì, 16 aprile 2013 @14:40
E me ne devo ricordare sempre, soprattutto quando mi sento pesante e ancorata a terra!!!
? | Martedì, 16 aprile 2013 @11:37
so ihgh in the sky to take your breath away ...
Mercoledì, 18 luglio 2012 @08:28
"Nel paradiso ho disegnato un’isola
a te uguale e una casa sul mare
con un grande letto e una piccola porta"
(Odisseas Elitis)
E' questo e mi basta. Un’isola per noi.
Il Buongiorno di oggi è tratto da "E' presto ancora" (Donzelli).
Lilabella | Giovedì, 19 luglio 2012 @23:28
Un'isola solo per noi due e per il nostro amore
lia.mo | Mercoledì, 18 luglio 2012 @19:50
" Stupenda immagine"
Dolumasasi | Mercoledì, 18 luglio 2012 @15:36
Dovrebbe essere grande l’isola come del resto la porta della casa.
Per poter accogliere tutti gli amici di cui non si può fare a meno
ANONIMO 1966 | Mercoledì, 18 luglio 2012 @11:11
Io quella promessa fatta la manterrò: regalerò una villa con vista mare, ideata da me.. Ci sarà anche un "portiere" di sicuro non pettegolo; un "sognatore" che di mattina renderà noti i suoi sogni; un "accompagnatore" gentile, educato, che si siederà solo dopo aver versato da bere; un tipetto "occhialuto" al quale si potrà raccontare delle proprie preferenze in tema floreale e dei momenti di relax in vasche da bagno con candele profumate; un "fighetto" che d’inverno indosserà un cappottino aderente; un "brizzolato" con un po’ di pancetta ma che comunque avrà un suo fascino essendo un bell’uomo….; ci sarà una palestra attrezzata con insegnanti magari afroasiatici che con le loro "movenze" renderanno le coreografie ancor più piacevoli; non mancherà di sicuro un bel terrazzino vista mare sul quale si potrà fare colazione in compagnia con qualche "coppia" affiatata o col "portiere" non pettegolo; ci sarà di sicuro anche chi provvederà, all’ora di pranzo, ad accompagnare in ristorantini tipici per un pranzo frugale ma comunque in piacevole compagnia; non mancherà di certo il collegamento ad internet in modo tale da poter "navigare", tramite un netbook rosa che sarà dato in dotazione, in qualsiasi momento rimanendo in contatto con le persone con cui si sta meglio; saranno forniti minimo tre cellulari con altrettante sim di diversi operatori e con opzioni "personalizzate" in modo da poter parlare liberamente con chiunque e di "escludere" altri non graditi. Sarà, questo, un modo per far rimanere nel "proprio" mondo, quel mondo a cui non si può rinunciare per nessuna ragione al mondo, un mondo che , sebbene a parole sia inviso ed insopportabile, è l’unico dove ci sente realizzate, pur non essendo se stesse dovendo accettare "compromessi" a seconda delle persone con cui ci si confronta quotidianamente… Tutto questo senza chiedere niente in cambio. Solo un minimo di "rispetto" e soprattutto di non "sentirsi" augurare una precoce fine……
Con immutato affetto
nessuno | Mercoledì, 18 luglio 2012 @08:44
......una prigione d' amore
Mercoledì, 4 luglio 2012 @09:03
"Tanto mi accese la febbre di morte che il mio bagliore si rifranse nel sole.
E ora m’invia alla perfetta sintassi della pietra e dell’aria.
Dunque, quello che cercavo, sono.
Estate di lino, cauto autunno
Impercettibile inverno
La vita paga l’obolo della foglia d’olivo
E nella notte degli insensati con un piccolo grillo di nuovo decreta la legalità dell’Imprevisto".
(Odisseas Elitis)
Dunque, quello che cercavo, sono.
Estate, tempo di leggere e rileggere i poeti greci. Il Buongiorno di oggi è di Odisseas Elitis, nato sull'isola di Creta nel 1911. Ed è tratto da "E' presto ancora" (Donzelli), raccolta di sue poesie e prose.
Mercoledì, 27 giugno 2012 @09:35
"Da nessuna parte ho sentito la mia vita tanto giustificata, quanto sul ponte di una nave. Tutto al suo giusto posto: le viti, le lamiere, i tubi, i cavi, i condotti d’aria, gli strumenti di navigazione; e io stesso che registro il perenne mutamento rimanendo nello stesso punto. Un mondo completo, autosufficiente, costituito, mi risponde e gli rispondo, entriamo insieme come un sol corpo nel pericolo e nel prodigio.
Nave perenne il mio paese".
(Odisseas Elitis)
Penso alle navi della mia vita. I traghetti presi in Grecia o nel Sud Italia, da un’isola all’altra. Le barche a vela. I motoscafi di legno nel golfo di Trieste. I ferry nei mari orientali, palme e tartarughe in Thailandia. Penso alla mia vita su una barca, doppio azzurro, cielo e mare.
Il Buongiorno di oggi è tratto da "E’ presto ancora" (Donzelli), antologia di versi e prosa del poeta greco Odisseas Elitis. Cliccate sul suo nome, trovate altri Buongiorno che sanno di azzurro, di ulivi, di Mediterraneo.
domo | Giovedì, 28 giugno 2012 @08:27
ci sono giorni in cui i papaveri sono meno rossi, si muovono meno al vento e neanche il treno che cammina parallelo al mare riesce a muoverli. Ci sono giorni in cui la porta che aprimmo tante volte insieme persi l'uno nell'altro non sara' mai piu' chiusa dai nostri corpi stretti e furenti e il grido del mare non soffochera' piu' le nostre voci appassionate.
Ci sono giorni che non sono giorni, non sono piu' nulla, sono gia' altro ma ora non so cosa piu' sono.
Martedì, 24 aprile 2012 @07:55
"Voglio essere sincero come la camicia bianca che porto."
(Odisseas Elitis)
Oggi, per me, una camicia bianca.
Il Buongiorno di oggi è tratto dalla raccolta "E’ presto ancora", Donzelli Editore, del poeta greco Elitis, che nacque a Creta nel 1911.
LISA | Mercoledì, 25 aprile 2012 @09:00
DOMO: Ponza, ne ho un ricordo bellissimo. Come vorrei essere lì oggi, a cercare una camicia azzurra di lino e guardare il mare.
domo | Martedì, 24 aprile 2012 @16:35
@lisa: a ponza, una piccola isola vicino roma, c'e' sopra il porto una bottega (in realtb' una boutique molto cara ma truccata da bottega chip...) che vende camice azzurre di lino. Anche se non compri la camicia e' bello guardare il mare
malu63 | Martedì, 24 aprile 2012 @14:43
una a caso, infradito o sandali colorati, abbinati a collane e bracciali sempre per spezzare il tutto :) l'abbronzatura non deve mancare Lisa, come il colore azzurro che quest'anno forse prevalerà sul bianco, io ho trovato un sacco di cosette carine di questo colore in giro per mercatini , buona giornata.
Giusy | Martedì, 24 aprile 2012 @14:05
No! mi pento. niente fonendo, collane anche loro, discrete e carine.
Giusy | Martedì, 24 aprile 2012 @14:03
Eh sì, il total look white...l'avevo provato sulla discreta abbronzatura che mi consente la carnagione. Mio marito (ovvero la pietra carsica) ha commentato e traduco in lingua toscana: mi sembri un'infermiera in pensione e poco rassegnata. Ho rimediato con belle collane di pietre dure. Le infermiere al collo portano il fonendo...
una a caso | Martedì, 24 aprile 2012 @12:23
....e dove metti tutti gli impicci che hai , telefonino compreso?
LISA | Martedì, 24 aprile 2012 @11:44
DOMO: e mi piace tantissimo anche l'azzurro, colore del mare e del cielo. Sto cercando una camicia azzurra, semplice semplice, non se ne trovano più.
LISA | Martedì, 24 aprile 2012 @11:42
SORELLA DI PINOCCHIO: c'è una storia dietro, e mi piacerebbe saperla!
LISA | Martedì, 24 aprile 2012 @11:41
A me piacciono moltissimo le camicie bianche, soprattutto di lino, soprattutto d'estate, soprattutto sugli uomini. Mi piace anche il "total look white" d'estate, al femminile: un "little white dress", un piccolo abito bianco magari di lino, che è il corrispettivo, in fondo, della "petite robe noire", passepartout per tutto l'anno. Ma il bianco d'estate è bello senza abbinare colori: l'accessorio migliore è l'abbronzatura!
una a caso | Martedì, 24 aprile 2012 @11:39
....ora che ci penso le "white lies" non sono le piccole bugie che "dovrebbero essere dette " a fin di bene ...allora ' ?
una a caso | Martedì, 24 aprile 2012 @10:44
....daccordo per una bellissima camicia di lino .ma il total white è svenevole ... che ne dici di accostarci un borsone coloratissimo o delle chicchissime infradito ? la mia casa ha le pareti bianche ,ma le numerose librerie e qualche lume con cappelli colorati la rendono più calda ciao poi sentiamo che ci dice Lisa ......
malu63 | Martedì, 24 aprile 2012 @10:02
adoro il bianco, non credo sia legato alla sincerità, anzi magari lo fosse ! Vivremmo veramente in un mondo in cui possiamo fidarci delle persone che ci circondano e non avremmo più delusioni sui loro comportamenti. Io lo adoro comunque la mia casa è arredata con mobili bianchi, molti miei capi di abbigliameto sono di questo colore sopratutto in estate, lino bianco il massimo.
domo | Martedì, 24 aprile 2012 @09:16
non porto mai nulla di bianco, ancor meno posseggo indumenti bianchi, ora che ci penso appoggiato con la spalla allo stipite del piccolo armadio che contiene i miei pochi vestiti.
Sara' che sono poco sincero?
Oggi, allora, indossero' una maglietta color azzurro cielo e andro', per la citta'.
La sorella di Pinocchio | Martedì, 24 aprile 2012 @08:40
Non solo la camicia bianca.. Ma anche pantaloni, gonna, calzini , scarpe , abbigliamento intimo e dovrebbe tinteggiarsi anche tutto il corpo di bianco.. Solo così potrebbe smetterla di dire bugie e di trovare giustificazioni puerili a cui non crede nemmeno un neonato di 8 mesi….
una a caso | Martedì, 24 aprile 2012 @08:03
.....così abbagliante da mettere un paio dei "tuoi"0occhiali ma il bianco non è il colore della purezza ?
Mercoledì, 18 aprile 2012 @08:18
"Solo di una cosa si potrebbe prendere coscienza: non tutto è in mano ai vivi."
(Odisseas Elitis)
L’ombra che ci sta accanto. Le ombre che ci stanno accanto.
Il Buongiorno di oggi è del poeta greco Elitis, ed è tratto da "E’ presto ancora", antologia di sue poesie e suoi scritti, Donzelli.
Marie | Venerdì, 20 aprile 2012 @12:05
Dopo alcune esperienze vissute, ho capito che non siamo mai soli,c'é sempre qn che ci accompagna sul nostro cammino e che ci sostiene in qualche maniera nei momenti più difficili,ci da la forza per andare avanti quando noi vorremo arrenderci...
LISA | Giovedì, 19 aprile 2012 @08:25
CARLA: mi piace quello che hai scritto. Pensare che non tutto dipende da noi, ma esiste qualcos'altro che ci sta accanto. E' questa l'ombra - le ombre - a cui pensavo.
Aminta | Mercoledì, 18 aprile 2012 @18:08
Il Fato o destino, concetto un po' inviso a chi è pio, non potrebbere essere quel qualcos'altro che ci fa compagnia durante il nostro cammino?
Carla | Mercoledì, 18 aprile 2012 @17:04
Mi verrebbe da dire Per Fortuna! non ci si sente un po' più leggeri a sapere che non tutto dipende da noi, ma che esiste qualcosa'altro che ci sta accanto.
Giusy | Mercoledì, 18 aprile 2012 @10:51
Sono d'accordo con il poeta greco Elitis. Mi sembra di ricordare che persino Zeus doveva"far i conti" con le Moire. E quelle ombre di cui parla Lisa cosa sono? Di una sono certa, si chiama"Imponderabile" ma non voglio addentrarmi in un discorso troppo complesso che certamente non sono in grado di sostenere.
una a caso | Mercoledì, 18 aprile 2012 @10:14
...elitis è un poeta troppo triste ..più vecchio del tempo , come si definisce e queste sue meditazioni sono molto inquiietanti ..... parliamo d'altro odio pizzi e merletti ma ti devo essere grata perchè in mezzo a tutta quella ciabnfrusaglia di vestiti ,scarpe e borse e fiori mi hai ricordato i !daffodils" di w wordsworh ,my first love at the university
Giovedì, 29 marzo 2012 @07:40
"La primavera non l’ho trovata tanto nei campi o, diciamo, in un Botticelli, quanto in una piccola icona rossa della Domenica delle Palme. Così pure, un giorno, il mare l’ho sentito guardando una testa di Giove. Quando scopriamo le segrete relazioni dei concetti e li penetriamo sin nel profondo, arriviamo a un’altra forma di chiarezza che è la Poesia. E la Poesia è sempre una, come uno è il cielo. La questione è da quale parte uno vede il cielo.
Io l’ho visto proprio stando in mezzo al mare aperto."
(Odisseas Elitis)
Da quale parte guardo il cielo.
Il brano poetico di oggi è tratto da "E’ presto ancora", Donzelli, del poeta greco Elitis: cliccate sul suo nome per leggere tutti gli altri Buongiorno. Bellissimi. E mi piace quella piccola icona rossa e bizantina in una Domenica delle Palme; mi piace l’idea di poter vedere il mare, o la primavera, in altre cose, che apparentemente non c'entrano, ma che portano il mare, o la primavera, dentro.
Francesca | Giovedì, 29 marzo 2012 @18:34
Perché la bellezza è universale ma ognuno la ama a suo modo e la trova nel suo mondo... Per me la bellezza è come mi guarda, come mi fa sentire che mi ama...
Giovedì, 27 ottobre 2011 @08:39
"Ancora piove. Sembra piovere eternamente. Ed eternamente andrò in giro con un ombrello cercando una cittadella rosa, piena di buone pasticcerie all’aperto."
(Odisseas Elitis)
Per sedermi, ordinare un caffè e il dolce più dolce, e pensare a te. O forse, ci possiamo dare appuntamento?
(I versi che ho scelto oggi sono del poeta greco Odisseas Elitis, che nacque a Creta nel 1911, e sono tratti dalla raccolta "E’ presto ancora", Donzelli Editore.)
annetta | Mercoledì, 2 novembre 2011 @17:47
concordo con carla: sarebbe carino conoscersi almeno tra noi milanesi.
Ma quanti siamo? facciamo l'appello? :-))
LISA | Venerdì, 28 ottobre 2011 @08:05
CARLA: intendi a mangiare i zuccherosi macarons di Ladurée? Che tra l'altro adesso ha aperto un corner anche all'Excelsior, il nuovo super-store firmato dall'archistar Jean Nouvel, in Galleria del Corso, al posto del vecchio Cinema Excelsior. Così è Milano glam cheap: negozi di lusso al posto di vecchi cinema, dove comprare (o guardare) borse che costano come un affitto. Ma a parte gli scherzi, Carla, sai cosa mi ha ricordato il tuo invito? Gli Incontri Live organizzati dalle pinks, quando è uscito il mio primo libro... Io come sai non vivo più a Milano, organizzate voi! E mangiatevi un macaron anche per me. Al lampone, grazie.
ilariaquarteroni | Venerdì, 28 ottobre 2011 @07:48
Nessun luogo è lontano Richard Bach.momenti...di riconferme eterne.
Leila. | Giovedì, 27 ottobre 2011 @22:03
Che belle parole, mi fanno stare bene; come i tuoi Buongiorno.
Sono d'accordo con Carla, peccato che stia in Toscana io :(
carla | Giovedì, 27 ottobre 2011 @17:59
Perchè non organizzi un appuntamento con i tuoi blogger? magari in quella pasticceria a Milano che fa i bon-bon come quelli parigini?
io sarei curiosi di conoscere anche gli altri !
annetta | Giovedì, 27 ottobre 2011 @14:33
Che belli questi versi...Mi parlano di un cuore caldo, che anche se le cose vanno male, e sembra che non miglioreranno mai, prende il suo ombrello (si ripara appena un pò?), esce comunque di casa e va in giro per il mondo a cercare il suo angolo di paradiso...che bel modo di affrontare le difficoltà della vita!
Stefano | Giovedì, 27 ottobre 2011 @09:06
Già bevuto una volta quel caffè.
Insieme.
E di sicuro la prossima volta, in quel bar, non mi mancheranno le monete….
Dimitri | Giovedì, 27 ottobre 2011 @08:54
é sempre un piacere leggere dei brani di un grande poeta greco
grazie
Martedì, 11 ottobre 2011 @08:15
"Con la prima goccia di pioggia fu uccisa l’estate"
(Odisseas Elitis)
Una lunghissima, luminosa estate. E ora finalmente nebbia, terra bagnata, foglie per terra, sere appena dorate: ora, spero in un carezzevole autunno.
(I versi di oggi, del poeta greco Odisseas Elitis, che nacque a Creta nel 1911, sono tratti dalla raccolta "E’ presto ancora", Donzelli Editore.)
stefania | Venerdì, 14 ottobre 2011 @07:32
semplicemente-w l'autunno, con tutti i suoi colori e odori, di casa e di riposo
tizzi59 | Martedì, 11 ottobre 2011 @23:26
Condivido appieno le sensazioni di Mari, adoro questa stagione e il ruolo di mediazione che svolge tra i due estremi: l'inverno e l'estate, mentre l'autunno rappresenta il riposo che rende entrambe possibili e sopportabili. Domenica inizio le incursioni nei boschi dietro casa alla ricerca di castagne e di quell'umido che sale dalla terra.
Mari | Martedì, 11 ottobre 2011 @19:29
Finalmente... è arrivato il giallo e il rosso, le castagne sbruciacchiate sul fuoco, il caminetto acceso e l'odore della legna bagnata. Non vivo in una capanna nel bosco no... :) ma sono fortunata! Meraviglioso autunno
Carla | Martedì, 11 ottobre 2011 @19:12
In realtà questa lunghissima estate è bellissima anche quando calano le temperature e io domenica ne ho goduto ancora un po' nel cuore di Milano perchè sono andata a vedere la mostra alla Permanente... lo so che è della concorrenza; cara Lisa, ma è stata bella vedere le copertine dei femminili che leggevano le mie nonne e la mia mamma e capire come siamo cambiate noi "piccole donne" e il nostro modo di vestire.
Antonella | Martedì, 11 ottobre 2011 @10:26
I versi di oggi rispecchiano con precisione il tempo di quest'anno.
Ma sei proprio un pozzo di san Patrizio, ma quante ne sai dolce Lisa?!
Buon autunno a tutte le lettrici.
Antonella
Lunedì, 3 ottobre 2011 @08:16
"Corre in maniera stupenda il cielo, a giudicare dalle nuvole".
(Odisseas Elitis)
Il vento, le nuvole, il cielo: bello essere vivi, oggi.
Gabriello | Sabato, 15 ottobre 2011 @09:24
Confortante. Imbattersi in persone belle, come te, come Odisseas che perfettamente racconta le lucieleombre tumultuose e calme della sua terra splendida.
Mari | Giovedì, 6 ottobre 2011 @18:22
XY, sono totalmente d'accordo con te. Ci si invaghisce... e la differenza è sì sostanziale. Che confusione... ma infondo no.
tizzi59 | Lunedì, 3 ottobre 2011 @10:33
E com'è bello osservare il passaggio delle nuvole, staccarsi dal quotidiano e lasciar correre i pensieri in libertà. Avete mai giocato con le nuvole? Io lo faccio ancora oggi che non sono più una bimba perché come ha scritto P.Calabrese "Se non avete mai giocato con la forma delle nuvole, vi siete persi un mondo di delizie"
Giovedì, 22 settembre 2011 @08:35
"Sempre tu la piccola stella e sempre io l’oscuro natante
Sempre tu il porto e io il faro di destra
Il molo bagnato e il bagliore sopra i remi
In alto nella casa con i rampicanti
Le rose intrecciate, l’acqua che si fa fredda
Sempre tu la statua di pietra e sempre io l’ombra che cresce
Tu l’imposta accostata, io il vento che la apre".
(Odisseas Elitis)
Tu porto, casa, amore.
(I versi che ho scelto oggi per City, del poeta greco Odisseas Elitis, che nacque a Creta nel 1911, sono tratti dalla raccolta "E’ presto ancora", appena pubblicata da Donzelli Editore.)
annetta | Lunedì, 26 settembre 2011 @10:21
@stefania: vero, me li sono stampati e li tengo nell'agenda in borsa; chissà quale sentire o esperienza comune, o quantomeno simile, abbiamo io te da subire la stessa malìa :-))) buona giornata anna
stefania | Sabato, 24 settembre 2011 @13:45
questi versi "stregano" non riesco a lasciarli andare, ci torno su continuamente.
annetta | Venerdì, 23 settembre 2011 @15:14
Io come Stefania non riesco a smettere di leggere questi versi; non ci vedo immobilità in lei, ma il suo essere stella polare, porto e bussola nella vita di un uomo che, come molti uomini, naviga a vista. Sarà l’età (che sicuramente conta) ma andando avanti con gli anni le prospettive si ribaltano, e il femminismo battagliero della giovinezza, che giustamente rivendica per sé autonomia, libertà e indipendenza, richiedendo all’altro forza, sicurezza, protezione e riferimento, lascia spazio col tempo a sentimenti più materni, accoglienti e (per me) anche più realistici. E così è la donna a divenire un punto fermo per l’uomo, che, nonostante il passare degli anni, resta sempre un po’ bambino, viandante, esploratore, pellegrino…mentre lei lo osserva navigare a vuoto in acqua fredde, dalla sua finestra affacciata sul porto, incorniciata di rose. Grazie Lisa per questi splendidi versi....
Senza te | Venerdì, 23 settembre 2011 @10:58
E' vero certe volte vorresti strattonare, ma stai immobile, perchè hai paura delle risposte, perchè aspetti ferma che l'ardore passi, perchè hai paura persino delle parole. Non è immobilittà, anzi si fugge, si fugge dall'amore che è solo in noi
LISA | Venerdì, 23 settembre 2011 @10:07
LUNI': la tua prima lezione in Università e io ero lì con te! Che emozione. Ma a cosa ti sei iscritta? (Quanto a Stefan Zweig, "Lettera di una sconosciuta", Adelphi, il piccolo libro su una passione che divora, anzi, che rende immobili, il misterioso mazzo di rose, sai cosa? Lo leggevo e pensavo: ma io l'avrei fermato per strada, strattonato, scherziamo?)
LISA | Venerdì, 23 settembre 2011 @10:03
STEFANIA: infatti, perché non leggerla dalla "parte sbagliata"? E' bello sentirsi ombra, vento, barca; avere un uomo che per noi è porto.
stefania | Venerdì, 23 settembre 2011 @07:39
come al solito ho letto la poesia "dalla mia parte". ho sbagliato?...forse ma questo è il mio sentire di oggi, dove mi vedo.
Lunì | Venerdì, 23 settembre 2011 @00:16
Buongiorno di oggi agognato per due ore.. il City era due banchi davanti a me, in aula in università, alla prima lezione della mia vita.
Eri con me, Lisa! Tu e i tuoi Buongiorno :) :)
Il libro di Stefan.. finito oggi, che dire? Bellissimo.
Come lo ama, come lo ama. A volte un po' incomprensibile il suo atteggiamento, ma.. si sa, l'amore rende tutti un po' ebeti.
Bellissimo, lo farò avere a Lui a tempo debito. :')
una a caso | Giovedì, 22 settembre 2011 @16:39
è lui il natante, la luce del faro,,l'ombra il vento ...lei è una statua il porto il molo una finestra metaforicamente sicurezza vs/casualità
Lady Chatterley | Giovedì, 22 settembre 2011 @15:18
Tanto per restare in ambito ellenico, io ci ho visto Pigmalione negli ultimi due versi
stefania | Giovedì, 22 settembre 2011 @15:05
oggi credo di aver letto questa poesia decine e decine di volte, la sento così mia, così intensa, così bella
e al contrario di "una a caso" io non ho percepito l'immobilità di lei, anzi ne ho visto il movimento, il natante, il faro, l'ombra che cresce, il vento...
else | Giovedì, 22 settembre 2011 @09:17
buongiorno e brava a Lisa, che sa trovare una poesia per ogni cosa, persino per gli infissi dissestati !
una a caso | Giovedì, 22 settembre 2011 @08:41
non mi piace l'immobilità di lei ......
Giovedì, 8 luglio 2010 @08:23
"Avesse corpo la nostalgia per poterla spingere fuori dalla finestra".
(Odisseas Elitis)
Avesse corpo la nostalgia, per potersene liberare. Vorrei, anzi voglio, togliere la polvere dalla mia vita, buttare e regalare quello che non mi serve, smettere di guardare dentro l’armadio del passato, aprire le finestre: il mondo è fuori.
(La frase del poeta greco Elitis è tratta da "Odisseas Elitis, "Un europeo per metà", Donzelli)
Marta | Venerdì, 9 luglio 2010 @13:39
Nel blog del 2009 qualcuno ha lasciato un post molto bello sulla nostalgia e sul ritorno. Diceva più o meno che le che cose che ci accadono rimangono dentro di noi per sempre ma che nella nostra memoria possiamo decidere se riprendere in mano un ricordo di tanto iin tanto o archiviarlo definitivamente. E ciò veniva paragonato ad uno spartiacque tra un vita e un'altra. Mi ricordo che mi colpì.
Lila | Venerdì, 9 luglio 2010 @08:56
Grazie, Lisa, per avermi riportato alla mente la poesia del 2 settembre.
Lila | Venerdì, 9 luglio 2010 @08:55
Un abbraccio anche a te Simona.
LISA | Venerdì, 9 luglio 2010 @08:00
Per SIMONA PASIONARIA: Daria Bignardi è molto sensibile a tutto quello che riguarda Fivet e Aspiranti Madri, tanto che aveva invitato L'autrice al debutto e il Libro Rosa (con Emma al debutto!) in trasmissione... Ricordi, tu che sei la Fan N° 1? E, coincidenza, ho appena cominciato a leggere "Un giorno" di David Nicholls (Neri Pozza): besteller romantico contemporaneo, pare, tanto che sta per diventare un film com Anne Hathaway. La storia comincia il 15 luglio del 1988: il giorno in cui i protagonisti si incontrano, appena finita l'università, e passano una notte insieme. E poi? Poi si lasciano, si ritrovano, si rivedono, e noi li seguiamo per vent’anni e quasi 500 pagine, dal 1988 ad oggi, spiandoli sempre lo stesso giorno, il 15 luglio. Ed Emma, l'altra Emma, per ora mi è molto simpatica.
LISA | Venerdì, 9 luglio 2010 @07:50
Per LEI E IL SUO CAFFE' AL GINSENG: bellissima la frase della Berberova, speranza come nuovo sangue.
Ho letto i vostri messaggi. E mi è risuonato dentro un altro Buongiorno, quello del 2 settembre: la nostalgia è un terreno su cui si può camminare.
"La tua nostalgia è un mare che puoi navigare,
la tua nostalgia è un terreno su cui puoi camminare,
perché te ne stai allora inerte e scorata
fissando il vuoto?
Verrà un mattino con un orizzonte più rosso
di tutti gli altri,
verrà un vento a porgerti la mano:
mettiti in cammino!"
(Edith Södergran)
Sì, la nostalgia ci spinge indietro. Ma è anche la bellezza di ciò che siamo stati, di ciò che abbiamo amato: ora, possiamo guardare avanti.
Lei e il suo caffè al ginseng | Giovedì, 8 luglio 2010 @23:45
Solo tu Lisa sai come fai ogni giorno a calzare le mie emozioni con le tue parole e ogni giorno è il colore, il modello e lo stile giusto.
E' finita tra me e lui, proprio in questi giorni, e oggi ho deciso di non chiudermi tra le mura dei ricordi, ma di aprire porte e finestre, fare corrente e lasciare che l'aria porti via la polvere ("momenti in cui il mondo intorno a noi si trasfigura e noi stessi ci riempiamo di speranza come di nuovo sangue").
Simona/Anonimo | Giovedì, 8 luglio 2010 @20:03
Ops, non avevo inserito il mio nome.
Lele | Giovedì, 8 luglio 2010 @19:14
Una canzone di speranza va bene? IL SOLE VERRA DOMANI
CI SCOMMETTO UN DOLLARO DOMANI, BRILLERA'...
Anonimo | Giovedì, 8 luglio 2010 @12:29
Nella rubrica "barbarica" tenuta da Daria Bignardi su Vanity Fair, ho letto le sue considerazioni sul romanzo "Un giorno" di David Nicholls in cui si racconta di ovuli in freezer. Un altro tassello letterario al tema aspirantato. Autrice, ne sai qualcosa? PS La protagonista si chiama Emma, o tò, coincidenza! Un pensiero e un abbraccio forte a Lila per la perdita della persona a lei cara.
Lila | Giovedì, 8 luglio 2010 @11:41
Questo argomento mi coglie in contropiede. Sì perchè la nostalgia ci ricorda che siamo vivi, che abbiamo avuto e abbiamo ancora emozioni, uno sguardo al passato forse a volte è necessario per capire dove abbiamo sbagliato e quindi costruirci un nuovo futuro.
Cam | Giovedì, 8 luglio 2010 @09:55
@WOLAND concordo con te.
Tutti, io per primo, e soprattutto in questi giorni, abbiamo bisogno di aria fresca di ossigeno di luce e colori caldi e forti ma il profumo del passato, quel profumo che abbiamo amato e di cui è intrisa la pelle di tutto il nostro corpo, non lo possiamo proprio eliminare.
E poi cosa sarebbe il Portogallo senza FADO NOSTALGIA SAUDADE:
« Tutto a Lisbona trasmette saudade, e ancor di più questa spianata di fronte al vuoto, e stando qui, aspirando la brezza che increspa il Tago, cioè il Tejo, si intuisce vagamente cosa sia questa inesplicabile sensazione di rimpianto, di mancanza, e al tempo stesso desiderio di raggiungere l'inaccessibile, malinconico bisogno di utopia che è poi l'orizzonte stesso» (Pino Cacucci)
Vinicius de Moraes recita cantando:
« Chega de saudade
a realidade é que sem ela
não há paz, não há beleza
É só tristeza e a melancolia
[...]
Mas se ela voltar
se ela voltar, que coisa linda,
que coisa louca
[...] »
« Basta nostalgia
la realtà è che senza di lei
non c'è pace, non c'è bellezza
tutto è tristezza e malinconia
[...]
Ma se lei ritornasse
se lei ritornasse, che cosa bella
che cosa folle
[...] »
E Chico Barque scrive:
« Saudade é arrumar o quarto
do filho que já morreu »
« La saudade è mettere in ordine la camera
del figlio già morto »
Il mondo è fuori, è vero, ma il mondo non è mai un foglio completamente bianco su cui poter annotare nuovi versi che ci accompagnano nei nostri nuovi viaggi ...
... e se la nostalgia avesse corpo vorremmo sfiorare teneramente ogni centimetro della sua pelle ... perché combattere ciò che abbiamo dentro vorrebbe dire uccidere una parte di noi stessi e forse non solo una parte.
Fatti amico ciò che pensi sia nemico e vivrai ...
woland | Giovedì, 8 luglio 2010 @08:32
Oppure ci possiamo convivere.
E' fonte inesauribile di ispirazione, felicità nella tristezza.
Pur aprendo le finestre, l'armadio del passato resta sempre pregno degli odori del mio mondo.

Mi chiamo Lisa Corva, e questo lo sapete. Sapete anche, se siete qui, che credo nel potere delle parole. E della poesia.
Qui troverete i miei Buongiorno: da trasformare in sms, ricopiare sull’agenda, far viaggiare via web… Talismano, oroscopo, cioccolatino, schegge di luce o di consolazione: usateli come volete. Troverete anche le mie interviste, i miei articoli di moda, i miei colpi di fulmine in giro per il mondo. E, ovviamente, i miei libri.
Mi potete anche trovare (a volte) in Piazza Unità a Trieste: la città dove sono nata, dove non ho mai vissuto, ma che continuo testardamente a considerare mia. Se vi avvicinate abbastanza, mi riconoscerete. Se non altro, dal profumo di rose.