“Non avere ricordi ha dei vantaggi:
posso baciarti come il giorno che ti ho conosciuto,
dirti il futuro e non essere creduta,
cancellare i segni di ogni storia che non sia la nostra”.
(Marilena Renda)
Incantesimo semplice. Mi giro e provo a guardarti come se fosse davvero la prima volta.
Grazie a Marilena Renda, giovane poetessa italiana (si può dire giovane poetessa? si può), nata in Sicilia, vive a Bologna: ci siamo conosciute qualche mese fa a Milano, in un matrimonio-spettacolo di amici, con molte emozioni. Mi ha regalato delle sue poesie ancora inedite, che sta raccogliendo con il nome Fate Morgane (su madri, isole e miraggi). Insieme c’era quest’altra poesia molto bella, dedicata, immagino, a sua figlia, ancora piccolina:
“Ti dico le parole che ti piacciono, forse le vorrai ripetere,
sei triste, vorrei chiederti, arrabbiata col linguaggio
non vuoi dire aereo, elefante, nemmeno gelato,
sai che i bambini non rinunciano facilmente
alla gioia, in Siria, appallottolano le foglie
per fare una palla, e anche se dormono per terra,
dove capita, protetti solo dal fiato degli alberi,
fermi come escrescenze, totem toccati dal sacro,
non dimenticano le parole, le aspettano di nascosto,
aspettano che tornino, silenziose, dalle tane.”