Ho visto il futuro in sogno. (Ho visto un sogno nel futuro).

Ho visto il futuro in sogno.
(Ho visto un sogno nel futuro).

 Oggi, primo giorno di questo 2020 che mi sembra davvero un bel numero, mi sono svegliata dopo un lungo, lunghissimo sogno. (Parentesi: capita anche a voi di voler raccontare con tutti i dettagli i vostri sogni ma non sapere a chi infliggerli, se non alla persona che dorme a vostro fianco, e che vorrebbe continuare a dormire? O che è già uscita? Mio marito in genere rientra in entrambe le categorie. E io risolvo spesso scrivendo laboriosi whatsapp alle persone che sogno). Comunque. Negli ultimi fotogrammi del sogno sapevo che c’era qualcosa che volevo portarmi nel risveglio, un insegnamento, un’illuminazione. La tenevo ben stretta per non farmela scappare, perché era una frase, questa: “Ho visto il futuro in sogno”. Poi mi sono svegliata e ho provato a rigirarla: “Ho visto un sogno nel futuro”. Funziona? Funziona, come il 2020. E ho capito che è questo il mio 2020, almeno è questo che vorrei: non solo sognare frasi e scriverle, ma avere un sogno che mi porti nel futuro. Un sogno che sia il futuro. Un sogno piccolo o grande, non importa: non un buon proposito, no, ma proprio un sogno. Un nuovo cappotto (ne ho visto uno azzurro un po’ alla Mrs Maisel, qualcuno qui sta guardando il serial?), un viaggio, un lavoro nuovo, un progetto. Un sogno da costruire, realizzare, portare a casa. Un sogno che diventi casa. Perché tutti abbiamo bisogno di un sogno: è questo, il futuro.

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