“Non si trattava di insonnia nel senso comune del termine, piuttosto di una piccola incrinatura, un punto in cui il suo sonno si era rotto una volta per tutte e non poteva più essere riparato. Era fra le tre e le quattro del mattino. Lui la chiamava la sua “lesione del sonno” e sapeva esattamente quando e come era successa. Ma questa è un’altra storia… Chi si ritrova ad avere un buco del genere nel sonno, acquisisce naturalmente negli anni qualcosa di simile a una vita segreta.”
(Lars Gustafsson)
Quel pezzetto di notte dentro di me.
Il Buongiorno di oggi è tratto da “Storie di gente felice” (Iperborea, traduzione di Carmen Giorgetti Cima), dello svedese Lars Gustafsson. Racconti in giro per il mondo, passato semplice: anni 60 e 70, un mondo senza cellulari…
Di solito non mi piacciono i racconti, però questi sono come delle gite, non solo nel passato, ma in un’Europa e in un mondo che non c’è più. Il protagonista di “La ragazza dal berretto blu”, da cui ho tratto il Buongiorno, soffre di insonnia, e sveglio nelle camere d’albergo legge gli elenchi telefonici (l’avevo fatto anch’io, una volta, in un viaggio in Groenlandia, quando non esistevano gli ebooks d’emergenza ed ero rimasta senza nulla da leggere). Solo che lui scopre il nome di una ragazza dal berretto blu di cui un tempo era innamorato, e decide di andare all’indirizzo, per vedere se è proprio lei… Sarà l’inizio o la fine di una storia?