Di che colore è la libertà.

“E al di là della notte

mi aspetterà 

spero

il sapore di un nuovo azzurro.”

(Nazim Hikmet)
Di che colore è la libertà.

Non so dove Nazim Hikmet abbia scritto queste parole. Forse in carcere, o in esilio, visto che il poeta turco (ma nato a Salonicco nel 1901, nella Grecia ottomana), diventò comunista negli anni Venti e morì appunto in esilio, a Mosca, nel 1963. Un uomo che credeva. Nell’amore, nella democrazia, nella forza delle parole. 
Per scoprirlo, consiglio il suo “Poesie d’amore e di lotta”, Mondadori. Amare, lottare, resistere. Sognare. Il mio augurio per questa primavera.
Insieme ai suoi versi forse più famosi:

“Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello che vorrei dirti di più bello
non te l’ho ancora detto”. 

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