Poter dormire il sonno di una rosa.

“Rosa, contraddizione pura, voglia
di essere il sonno di nessuno
sotto tante palpebre”
(Rainer Maria Rilke)
Poter dormire il sonno di una rosa.

Per me Rilke sono le Elegie duinesi, criptiche, aeree e difficili, che scrisse nel castello di Duino, sul golfo di Trieste. Ma in questi giorni in cui mi sto godendo le rose sontuose di inizio giugno, nel mio giardino e nelle passeggiate al roseto della città, ho aperto un piccolo libro di suoi versi dedicati tutti alle rose, e scritti stranamente in francese. È il regalo di un’amica, Isabella. Quanti regali in questi giorni dalle amiche lontane! Si intitola semplicemente “Le rose”, Passigli Poesia. Ma più di tutto mi hanno colpito i versi che – nato a Praga, morì nel 1926 in Svizzera – volle come epitaffio sulla sua tomba, e che sono a epigrafe del libro. Quelli del mio Buongiorno. Eccoli nella lingua di Rilke, il tedesco:

Rose, oh reiner Widerspruch,
Lust,
Niemandes Schlaf zu sein,
unter soviel Lidern.

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