Aspetto il rumore della pioggia sul tetto che mi cucia tutta insieme, salva, intera.

“Com’è familiare il fruscio della pioggia! Come rammenda bene gli strappi nel logoro paesaggio, che sia
pozzanghera, pascolo, radura in mezzo al bosco, dintorni di un villaggio…”

(Iosif Brodskij)

Aspetto il rumore della pioggia sul tetto che mi cucia tutta insieme, salva, intera. 

Brodskij, Nobel Letteratura nel 1987. Nato nel 1940 a San Pietroburgo, morto nel 1996 a New York, dopo essere stato arrestato, condannato ai lavori forzati (siamo ai tempi di Stalin), poi in qualche modo costretto all’esilio. Amava molto l’Italia, soprattutto Venezia, a cui ha dedicato un piccolo libro Adelphi, “Fondamenta degli incurabili”, mentre il Buongiorno di oggi è tratto da “E così via”. Viaggi ed esili. Il mondo è fatto di migrazioni.

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