Il mare dentro.

“Qualsiasi vento è vento di mare, e qualsiasi città, anche la più continentale, nelle ore di vento – è marittima. C’è odor di mare, no, ma: c’è aria di mare, l’odore lo aggiungiamo noi. Anche il vento del deserto è di mare, anche quello della steppa è di mare. Giacché al di là di ogni steppa e di ogni deserto – c’è il mare, l’oltredeserto, l’oltresteppa… Ogni viuzza in cui tira vento è la viuzza di un porto”.
(Marina Cvetaeva)
Il mare dentro.

Chi mi segue da tempo conosce già le parole con vento di mare di oggi; sono tratte da un libro che la poetessa russa scrisse sul suo incontro con la pittrice Gončarova: “Natalja Gončarova- Ritratto di un’artista”, Edizioni delle donne. Ma non potevo non riscriverle dopo che, finalmente, questo weekend, dopo mesi di lockdown e di lontananza, sono tornata a Trieste. Anche se ho sempre il mare dentro, è stato bellissimo ritrovarlo.

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