“Forse è proprio per questo che ti scrivo. Perché ti ricordi della versione migliore di me. Mi basta scrivere il tuo nome in cima alla pagina per sentirmi un poco più pulita”.
(Eshkol Nevo)
Ti scrivo per non perdermi.
Non avevo ancora letto “Tre piani” dello scrittore israeliano Eshkol Nevo, anche se avevo il romanzo (Neri Pozza, of course) nella pila dei #librichemiaspettano. Poi ho visto il trailer, o teaser, di Nanni Moretti, che dal libro ha tratto un film che presenta adesso a Cannes. Che dire? Il libro mi chiamava. L’ho letto in una settimana: la storia di tre donne, nei tre piani dello stesso condominio. Mi è piaciuto molto. E adesso aspetto il film. Con un pensiero grato a chi ci sa raccontare delle storie: Nanni Moretti, certo, ed Eshkol Nevo, bello oltre che bravo, che avevo incontrato e intervistato anni fa a Tel Aviv, in un caffé che ora non esiste più, La tazza d’oro. Quando il mondo era tondo.